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La lingua greca è la lingua del mondo

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La lingua greca

La lingua greca

di Maria Al. Mamassoula

L’eminente professore di filosofia e Accademia E. Theodorakopoulos, all’Accademia di Atene, l’11 novembre 1980, disse che alcuni “hanno un’empatia contro la nostra cultura e questo è un grosso errore per il futuro del nostro paese”. Per quanto riguarda la lingua greca, ha sottolineato: “La storia greca da Omero oggi è scritta in lingua greca. Tutto è scritto in greco e questo è un evento molto importante, perché l’azione è una grande cosa, ma la parola immortala gli eventi. Omero è colui che scrisse ciò che accadde. La stessa cosa accadde durante le guerre persiane. Il linguaggio del tempo di Omero è uno e indivisibile.

Diciamo Iran, mare, e intendiamo esattamente la stessa cosa. Il 60% delle parole di Omero sono usate ancora oggi. E questa è la grandezza dei greci: che hanno tenuto in bocca tutti i loro simboli nonostante le difficoltà che hanno sofferto nella loro lunga storia. Il futuro della cultura greca dipende da quanto coltiverà la sua lingua in tutte le sue espressioni. Perché questa è la Grecia. Libertà totale.” Questo è stato il passo ufficiale dell’Accademia da parte del filosofo e accademico E. Theodorakopoulos. Cosa direbbe oggi, se vedesse come coloro che si narcisizzano chiamati “cultura progressista” sono diventati la lingua di Omero? È così difficile capire che liberandosi dei doni arricchenti della nostra razza – tale è il nostro linguaggio – e amando la lessichia moderna, non stiamo portando da nessuna parte? Se vogliamo stare in piedi, dobbiamo vivere oggi, sognare domani e imparare da ieri. Ed è così ricco e potente ieri di questo paese… I problemi della lingua greca oggi sono molti e minacciano la nostra identità greca. Brevemente citiamo:


– Lo strangolamento degli antichi greci.

– Le semplificazioni ortografiche.

– La lessipenia e la lingua dei giovani con il famoso Greeklish, che è diventato il codice di comunicazione più popolare tra i giovani – Xenomania, che fa sì che i greci rinuncino alla loro lingua per “vendere” i loro prodotti

–Il linguaggio “cattivo” dei media


– La moltitudine di traduzioni dei testi greci antichi e patristici, che ci allontanano dal testo originale.

– TV, Internet, giochi elettronici che allontanavano gli studenti, ma anche gli adulti dallo studio dei libri letterari. “Il linguaggio esprime l’uomo. E oltre le persone, la razza, un grande gruppo umano. E solo dallo studio della lingua di un popolo possiamo giungere a certe conclusioni sulla bellezza e sul grado della sua cultura. Non solo la forma, ma anche l’origine e il significato del thesaurus verbale testimoniano gli interessi particolari e generali e i gradi di coltivazione culturale di un gruppo di persone” (5), scrive M. Panagiotopoulos. Nei tempi difficili in cui viviamo, è imperativo preservare i nostri valori come popolo e la nostra identità nazionale. Affinché un popolo conservi il suo patrimonio culturale, deve prima mantenere la sua lingua. Perché il linguaggio «non è solo uno strumento, è un valore, è una conquista, è il lavoro della vita» (6). La “libertà e la lingua” di Solomos devono essere ancora oggi il motto e l’obiettivo di tutti i greci. E dimentichiamo che la lingua greca è una melodia, è musica, come scrive caratteristicamente Nikiforos Vrettikos: “Quando lascerò la luce andrò verso l’alto, come un fiume mormorante. E se per caso da qualche parte nei corridoi blu incontrerò angeli, parlerò loro in greco. Poiché non conoscono le lingue, parlano tra loro nella musica”.

Bibliografia


1. Mesevrinos, La lingua tradita, ed. Kedros, Atene 1974, pag. 269.

2.Aristotelis Nicolaides, La via del linguaggio e altri scritti, saggi, librai di “Istias”  D. D. Kollarou & Co S.A. Atene xx, pag. 41

3-G. Babiniotis, La lingua come valore. L’esempio del greco, op. cit. 3.

4- Ch. Tzoulis, Mondo eroico, Eleftheria kai Glossa, typ. Maggou, Atene 1966, pag. 23.

5. H. M. Panagiotopoulos, Orthos psyches and other parallel texts, ed. Filippoti, Atene 1980, pag. 246.

6.Maria Mamasoula, “Educazione e lingua nel mondo sacro di Aitolos”, ed. E. M. Koutloumousiou, 2004.

* Maria Al. Mamassoula è filologo – teologo – dottore in pedagogia.

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