IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

LA RICERCA SUL TERRITORIO : un itinerario a stella(1)

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Itinerario a stella

di Gabriella De Jidicibus

L’autenticità del territorio è assicurata dall’innovazione nell’alveo delle tradizioni culturali che caratterizzano ciascun’area in cui sia inscritta una comunità operante.

L’innovazione tecnologica se, da un lato, ha accelerato i processi della società della conoscenza, dall’altro, ha omologato molte peculiarità legate da relazioni fisiche, interpersonali che, per l’utilizzo invasivo dei mass media si stanno perdendo.

Nel 1975, a vent’anni, anche in concomitanza dell’incontro con il Maestro Pier Paolo Pasolini incaricato dal Ministero dell’Istruzione di diffondere tra gli studenti italiani l’interesse per le lingue locali, ebbi l’onore e l’onere di occuparmi di ricerca sociolinguistica per il neonato gruppo GISCEL dell’Università di Lecce, partecipando all’indagine sul sostrato linguistico grecanico nei nove paesi che compongono l’attuale Grecìa salentina.

Nello stesso anno, Il cosiddetto “griko” era già in fase calante nella comunicazione colloquiale tra compaesani, superato da un dialetto salentino sentito più vicino alla lingua italiana rispetto ad una lingua antica ed ostica parlata solo dai più anziani del paese.

Il resto della storia è noto: oggi esistono corsi di studio accademico che si occupano delle lingue locali e della loro sopravvivenza e il Griko è una delle lingue più interessanti ed attraenti per musicisti, appassionati di tradizioni popolari e studiosi.

Ma anche questa realtà apparentemente tutta positiva ci deve portare a riflettere.

Non vorrei che accadesse come per il barocco a Lecce e per la pizzica nel Salento e cioè che il sangue vivo, pulsante, della memoria storica, resa eterna dal tramandarsi della tradizione, di generazione in generazione, finisse imbalsamato in una sorta di mummificazione del passato.

Ecco, dunque, l’irrompere dello story telling territoriale che se, da un lato, racconta attraverso parole, musica e immagini, ciò che è stato, contemporaneamente ispira e rinnova la creazione di forme vivifiche legate al tempo presente ed alle sue pulsioni.

Ritrovare nella tradizione lo spunto per nuove creazioni, accostandosi alla storia ed alla natura con rispetto e rigore ma anche con la gioia che nasce dalla libertà di generare nuova storia e di essere protagonisti d’essa,  dovrebbe essere l’imperativo di tutti coloro che nel pubblico e nel privato, vogliano con onestà d’intenti e buona volontà “agere pro loco”.

Il primo progetto a cui ho dato vita in tal senso con la collega Ornella Garrisi, esperta geografa, è stato proprio la “ricerca sul territorio” a scuola,  come un itinerario a stella,  in cui ogni disciplina è una chiave di lettura del mondo e lo indaga, in connessione con le altre, al servizio della conoscenza che parte sempre dal vissuto e dal noto per approdare al nuovo e catturare l’ignoto.

Antesignana degli attuali percorsi di alternanza scuola-lavoro, da formatrice ho sempre promosso e progettato attività che consentissero ai giovani di IMPARARE FACENDO secondo il metodo del learnibg by doing. Uscire dall’aula, aprirsi al territorio, significa cambiare prospettiva, rinnovare se stessi e il proprio know hout disciplinare poiché la realtà è “all’esterno” dell’edificio scolastico e l’innovazione non può essere fermata dai cancelli della scuola. “SCUOLA” d’altronde non è l’edificio scolastico così come la “chiesa” non è l’edificio religioso ma la comunità vivente, palpitante. Le discipline sono potenti chiavi di lettura del mondo ma se non si aggiornano diventano inutili zavorre, obsoleti ologrammi a cui sacrificare l’importante finalità di ogni disciplina stessa: l’educazione delle nuove generazioni. Educare non può essere un percorso circolare che torna su se stesso ma una spirale che attraverso gli stimoli della realtà esterna evolve costantemente.

In qualità di formatrice formatori  ho adottato sempre strategie pragmatiche, puntando sulla comunicazione e sulla ricerca territoriale.  Ho promosso per questo motivo la simulazione d’impresa e la scrittura creativa che possono essere utilizzate nell’incentivare l’interesse dei ragazzi per il proprio territorio e il loro naturale spirito imprenditoriale attraverso tecniche che portino alla creazione di story telling originali. Con l’ITS Turismo di Puglia, in una bella sperimentazione condotta con i ragazzi del Liceo Don Tonino Bello di Copertino, abbiamo lavorato su un’idea imprenditoriale legata alla valorizzazione di un luogo storico molto bello.

Seguire il processo analogico della conoscenza umana facilita l’apprendimento e schiude l’orizzonte a nuovo sapere.

Sulla base del concetto di interazione, dopo aver fondato, a Lecce,  la prima associazione cittadina pro loco, ho dato vita al progetto Carnevale barocco alla corte di Lecce. Un progetto che nel connubio tra “barocco” come arte della meraviglia e “carnevale” come tradizione del rovesciamento e del riscatto sociale, prevede un palinsesto che colleghi i festeggiamenti carnevaleschi con le antiche tradizioni pagane, ancora vive  in provincia, consentendo di destagionalizzare il turismo nell’offerta di dieci giorni di spettacoli ed eventi che collegano Lecce alla sua feconda e variegata provincia. [1]

E’ nell’ottica della sinergia e dell’innovazione nel solco della tradizione della cultura immateriale che è nato il progetto “ITCCC: Infopoint Turistico Culturale di Connessione e di Comunità”, in partenariato con una cooperativa salentina formata in prevalenza da guide professionali The Monument’s People, nell’ottica di creare, con il supporto del Comune di Lecce e per il Comune di Lecce, un punto di riferimento utile non solo per turisti e visitatori ma anche per associazioni, aziende ed enti pubblici e privati  disposti a “fare rete” ovvero che operano nella convinzione profonda che la sinergia è una strategia vincente nella promozione della cultura immateriale e del tessuto produttivo del territorio.

Ancora, nella stessa ottica, è nato il progetto “Portale Editoriale Pro Loco Lecce APS” al fine di partecipare ad un bando del Ministero della Cultura denominato TOCC per la digitalizzazione della cultura immateriale.

Ma per “digitalizzare” qualsiasi cosa,  che siano immagini, suoni o storie, è necessario innanzitutto “conoscere direttamente” ovvero “farne esperienza”. Sono i nostri sensi, è la nostra percezione che apre all’immaginario collettivo e che diventa preziosa memoria storica di un luogo. In questo senso la ricerca sul territorio è esperienza riflessa, studio stratificato e sistematico, coscienza del proprio vissuto e consapevolezza del ruolo che ciascuno di noi riveste occupando il proprio posto nel mondo.


[1] MARIA GABRIELLA DE JUDICIBUS Pro Loco: una storia di comunità di servizio e il progetto “Il Carnevale barocco alla Corte di Lecce” in Eunomia. Rivista semestrale di Storia e Politica Internazionali Eunomia IX n.s. (2020), n. 2, 323-328


[1] “Itinerario a stella- una proposta metodologico-didattica per la ricerca sul territorio” M. G. de Judicibus  O.Garrisi Adriatica Editrice Salentina Galatina (LE) 1987

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