Confael: a Roma una Mostra fotografica per porre l’attenzione sulla piaga delle morti sul lavoro
Mercoledì 29 novembre l’inaugurazione dell’evento “Di lavoro si Vive” con l’esposizione delle immagini di Maurizio Di Loreti presso lo Spazio Europa del Parlamento europeo.
“Di lavoro si Vive” – Immagini dal mondo del lavoro. È questo il titolo della mostra fotografica promossa dalla Confael che verrà inaugurata a Roma, mercoledì 29 novembre alle ore 15.00, presso lo Spazio Europa, gestito dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, in via IV Novembre 149. La mostra, che si protrarrà fino al 6 dicembre, rappresenta un percorso espositivo e culturale con immagini che il fotografo e sociologo, Maurizio Di Loreti ha realizzato in alcune realtà europee, per evidenziare una piaga che, purtroppo, affligge ancora il mondo del lavoro.
La mostra, voluta fortemente dal Segretario generale della Confael, Domenico Marrella, vuole porre l’attenzione dell’opinione pubblica, su un dramma che colpisce non solo l’Italia: le morti bianche. Una iniziativa che la Confederazione Autonoma Europea dei Lavoratori ha organizzato per sottolineare che il lavoro dovrebbe portare benessere e sicurezza economica alle famiglie, non certo disperazione per la perdita di un proprio parente o congiunto che sta svolgendo il proprio lavoro. Per la Confael morire di lavoro non è accettabile.
“La nostra Confederazione con questa iniziativa e con il supporto di Di Loreti – sottolinea Marrella – racconta la vita di chi quotidianamente si spende per il progresso e lo sviluppo del nostro, come di altri Paesi della Comunità europea e, riteniamo che non sia più tollerabile che questo progresso abbia costi umani così alti. Da sempre siamo a fianco dei lavoratori e del lavoro, ma di un lavoro sicuro, stabile, gratificante. Non vogliamo piangere chi perde la vita svolgendo il proprio lavoro, ma creare le condizioni affinchè quel lavoro possa essere svolto nella maniera più sicura possibile. Per questo non accettiamo scuse perché per la Confael la misura è colma: chi sbaglia deve pagare. Chi non rispetta le regole e mette a rischio la vita altrui deve andare in carcere”.
All’inaugurazione saranno presenti rappresentanti delle istituzionali nazionali e locali, del mondo imprenditoriale, politico, sindacale e sociale.