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GIUSEPPE CAIMI “MAESTRO DEI MILLE”  di Marsala. La nuova Italia nell’epistolario del Generale Giuseppe Garibaldi e dei suoi garibaldini

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Giovanni-Teresi

Giovanni-Teresi

Di Giovanni Teresi

La monografia su “Giuseppe Caimi” di Giovanni Teresi, pubblicata nel 2016 dallaGEDI Editoriale l’Espresso S.p.a, è un testo di rilevante interesse storico per la Città di Marsala che si trovacatalogato alla Biblioteca della Società Siciliana per la Storia Patria di Palermo (1)

Teresi descrive l’attività didattica del maestro marsalese Giuseppe Caimi e l’interscambio epistolare svolto dai suoi alunni con le Scuole italiane dei paesi nativi di alcuni garibaldini. Nella raccolta epistolare effettuata dal Maestro, lo scenario è l’impresa dei Mille per la conquista del Regno delle Due Sicilie, avvenimento centrale del Risorgimento italiano che viene raccontato da una diversa e inedita angolazione, evidenziando anche uno spaccato della vita quotidiana di alcuni partecipanti all’impresa garibaldina, addentrandosi per la prima volta nei contenuti delle missive che spesso ci narrano gli avvenimenti in modo diverso.

11 maggio 1860 lo sbarco dei Mille a Marsala

Dalla prefazione

Nelle lettere esaminate rimangono scolpiti i sentimenti di una rivoluzione romantica nazionalista, come furono percepiti e tramandati da coloro che vi presero parte direttamente.
L’attenta analisi dei contenuti epistolari ne ha comportato una rivalutazione che mette sotto i riflettori l’importanza della corrispondenza dell’epoca come fonte storica diretta. Le lettere dei volontari e di tutti i partecipanti al Risorgimento d’Italia testimoniano, senza la mediazione culturale della politica o della storiografica, gli avvenimenti, le emozioni, le speranze e le paure di quella generazione che seppe unire l’Italia.
Queste corrispondenze sono parte integrante dell’epopea di un popolo che ha dipinto un affresco indelebile della storia mondiale e che appare perfino incredulo davanti ai risultati ottenuti e si perde e si ritrova di fronte al divenire incessante della Storia.

La ricerca storica biografica-epistolare dei garibaldini viene saldata efficacemente alla parte storica con una serie di approfondimenti su episodi poco noti ed in contemporanea vengono evidenziati comportamenti che in alcuni casi furono determinanti per le sorti che seguirono, molto da vicino, l’impresa di Giuseppe Garibaldi.

Non sfuggiranno al lettore l’ampio respiro storico e l’umanismo che pervade il libro e la consapevolezza, la dedizione della ricerca del Maestro  Giuseppe Caimi, di aver trattato una pagina di storia scritta con il sangue di tante giovani vite sacrificate sull’altare dell’unità.

Giuseppe Caimi è stato un figlio d’arte. Suo padre, Michele, appartenne a quella schiera di maestri d’inizio secolo XX che ebbero l’onere e il merito di aver lavorato, con impegno tenace e diuturno, per debellare la triste piaga dell’analfabetismo nel territorio marsalese. Giuseppe nacque a Marsala il 3 maggio 1906. Sposò Maria Cerami; ebbe due figli, Michele e Gregorio. 

Il Maestro Giuseppe Caimi e i suoi alunni (foto ricordo)

Dopo la licenza liceale, conseguì il diploma di abilitazione magistrale presso l’Istituto Rosina Salvo di Trapani e nel 1933-34 iniziò la carriera d’insegnante prestando servizio da incaricato in alcune frazioni dell’agro marsalese e di Salemi. Assunse la titolarità ad Erice nel 1935 per trasferirsi definitivamente a Marsala chiudendo la carriera al IV Circolo didattico, plesso G. Lombardo Radice, per raggiunti limiti d’età. Insegnò mettendo in pratica la concezione educativa del Lombardo Radice intesa come missione umana e civile da compiere attraverso la cultura viva e profonda. Egli impartiva l’istruzione di base ma assicurava anche una guida morale e spirituale ai tanti soggetti che ne avevano bisogno. In ambito nazionale, ricevette l’appellativo di “Maestro dei Mille” perché, appassionato della storia risorgimentale, avviò e condusse, per almeno un ventennio, una ricerca sulle biografie dei Mille sbarcati a Marsala l’11 maggio 1860; ricerca veicolata dalla corrispondenza con le quinte classi elementari delle località in cui era nato o vissuto o deceduto uno dei partecipanti alla spedizione dei Mille.

Egli così poté raccogliere alla fine della sua carriere quaranta faldoni interamente manoscritti, contenenti 1089 fascicoli intestati a ciascuno dei Mille e contenenti notizie biografiche, foto, documenti e testimonianze che gli fu possibile acquisire presso la vasta letteratura risorgimentale e, per i garibaldini meno noti, obliati o del tutto ignorati, lettere di scolari che si son dati da fare per fornire gli elementi conoscitivi richiesti dagli alunni del Caimi.

L’archivio di G. Caimi “I Mille di Giuseppe Garibaldi”

La passione per gli studi sui Mille lo indusse a recarsi a Vimercate per partecipare, su invito di un nipote di Giuseppe Sirtori, ad un evento celebrativo della morte di Garibaldi. Purtroppo, durante il viaggio la morte lo colse l’8 giugno 1982. I familiari donarono alla Città di Marsala i cimeli dell’epopea garibaldina da lui posseduti e l’intero archivio delle biografie dei Mille.

Monumento ai Mille – Marsala

Catalogazione del testo: http://opac.sicilia.metavista.it/opac_sicilia/opac/sicilia/scheda.jsp?bid=PAL0336919

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