IL PENSIERO MEDITERRANEO

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L’inventore dei sacchetti di plastica voleva salvare l’ambiente!

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Il mondo in sacchetto di plastica

Il mondo in sacchetto di plastica

Sten Gustaf Thulin fu l’inventore dei sacchetti di plastica. La sua idea “geniale” si basava sulla convinzione che il sacchetto avrebbe rappresentato l’alternativa da riutilizzare all’infinito. Avrebbe così sostituito il sacchetto di carta evitando l’abbattimento degli alberi.

Pertanto i sacchetti di plastica dovevano diventare  amici e strumenti di difesa ecologica per il pianeta. Il loro inventore non ebbe la pur minima idea che la cosa avrebbe innescato la più grande crisi di inquinamento degli oceani. Il sacchetto di plastica diventò ben presto il simbolo della tragica presenza dell’uomo sulla Terra. Il sacchetto di plastica è considerato tra le cause principali del cambiamento climatico e dei danni causati alla fauna marina.

Il progetto dell’ingegnere svedese Sten Gustaf Thulin era finalizzato a salvare l’ambiente: la sua convinzione si basava sul fatto che per almeno 50 anni, un sacchetto di plastica poteva ipoteticamente essere riutilizzato all’infinito, tra l’altro avrebbe contribuito a ridurre notevolmente la produzione di rifiuti.

L’inventore non ipotizzò minimamente che la gente avrebbe utilizzato il sacchetto solo una volta. Il suo intento era quello del riutilizzo per numerosissime altre volte.

Solo dopo aver prodotto un inquinamento ambientale di mostruose proporzioni, alcuni Stati hanno finalmente varato delle leggi che ne vietassero la produzione e l’utilizzo per fini alimentari. In Italia sono già alcuni anni che i sacchetti di plastica sono spariti lasciando lo spazio a quelli realizzati con materiali biodegradabili.

A questo si è anche aggiunta la raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Purtroppo i danni prodotti sono enormi e questi primi passi se pur importanti rappresentano solo la punta dell’iceberg, in quanto l’inquinamento derivante dai gas di scarico e dai residui delle aziende manifatturiere, rappresentano ancora un grande problema anche sotto il profilo della sanità pubblica.

Certo, di strada bisognerà farne molta e l’ostruzionismo di alcune multinazionali è notevole, oltre alla presenza di qualche governante scellerato in giro per il mondo. L’importante che si faccia quanto necessario prima che sia troppo tardi e a quanto pare il momento di non ritorno pare non sia troppo lontano.

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