IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Simboli, Emblemi, Segni Rappresentativi

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Garibaldi entra a Napoli

di Riccardo Rescio

“Che Italia”

L’Italia dei Simboli, degli Emblemi, dei suoi Segni Rappresentativi, perché sono questi che, nei momenti difficili come quelli di grande entusiasmo collettivo, tengono unito un Popolo e noi ora più che mai dobbiamo trovare nella unità di intenti, sotto le stesse insegne e gli stessi simboli, quella coesione sociale necessaria, non a ricominciare, ma a cambiare.

Momenti particolari, momenti difficili, momenti tesi, sono decenni che da parte di molti, nelle più diverse circostanze, ci sentiamo ripetere, simili affermazioni.

Inflazione, deflazione, crescita, decrescita, crisi, anti crisi, austerità, parole ripetute e ascoltate all’infinito che noi, generazione degli anni cinquanta molto bene ricordiamo e insieme alle parole, anche lo sgomento che quelle affermazioni determinavano nel comune e diffuso sentire. Un disorientamento generale, venuto meno soltanto in un particolare periodo della nostra recente storia, ricordato come “Miracolo Italiano”. Molte cose sono cambiate da allora, ma l’ansia e l’apprensione per il futuro si avverte ora più forte che mai. E’ giunto quindi il momento in cui, noi testimoni di quel tempo, insieme alle successive generazioni, ci si debba riscoprire in una visione collettiva, in una forte unità di intenti, in una ritrovata consapevolezza, che un nuovo miracolo economico è possibile, perché siamo un grande popolo in grande Paese, con incommensurabili straordinarietà, ma per farlo abbiamo bisogno di positività e progettualità’, di visioni prospettiche, di sogni e speranze, ma anche di determinazione nel voler fortemente trasformare i nostri sogni in realtà.

È necessario ritrovare la voglia di sentirci una comunità solidale, generosa e rispettosa, che si riconosce nei valori che uniscono un popolo, dobbiamo fare nostri i simboli, gli emblemi, i segni rappresentativi che identificano il nostro Paese e in quelli orgogliosamente riconoscerci.

Per troppo tempo abbiamo, un po’ inconsapevolmente e un po’ colpevolmente, lasciato che una piccola minoranza facesse propria la Bandiera Tricolore e l’Inno di Mameli, divenendo di fatto esclusivo retaggio di alcuni, quando in realtà questi simboli appartengono ad ognuno di noi in egual misura.

Dobbiamo necessariamente riscoprire un sano spirito identitario, privo di nazionalismi e sovranismi, anacronistici, ampiamente condannati dalla Storia, con la piena consapevolezza di vivere in una Terra straordinaria che ci ha dato tanto, ma che tanto ha ancora da dare, perché la maggiore e migliore parte del suo potenziale, è ancora tutto da censire, tutelare, valorizzare, sviluppare e far adeguatamente conoscere.

Il “Nuovo Rinascimento Italiano” è possibile e noi, tutti insieme, lo realizzeremo. 

L’anniversario dell’Unità d’Italia è una ricorrenza che cade annualmente il 17 marzo e che celebra la nascita dello Stato italiano, avvenuta in seguito alla proclamazione del Regno d’Italia del 17 marzo 1861 a Torino.

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