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Storia dei pupi siciliani

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I pupi siciliani

I pupi siciliani

Stefano Salierni

L’opera dei pupi siciliani è una forma di teatro tradizionale che utilizza marionette di legno e metallo per rappresentare storie epiche e cavalleresche, ispirate alla letteratura medievale e rinascimentale. Si tratta di un patrimonio culturale immateriale dell’umanità, riconosciuto dall’UNESCO nel 2001, che esprime la memoria storica e l’identità della Sicilia.

La nascita dell’opera dei pupi risale al Settecento, quando in tutta Europa si diffondono spettacoli di marionette che mettono in scena le gesta di Carlo Magno e dei suoi paladini, di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda, di Goffredo di Buglione e dei crociati. In Sicilia, questi spettacoli ottengono un grande successo presso i ceti popolari, che si identificano con i valori di onore, lealtà e coraggio dei protagonisti.

Nella prima metà dell’Ottocento, in Sicilia si verifica una serie di innovazioni tecniche e figurative che trasformano le marionette in pupi. I pupi si distinguono dalle altre marionette per la loro meccanica di manovra, che prevede una robusta asta metallica per il movimento della testa e del braccio destro, e per il loro aspetto, che riproduce fedelmente le armature e le armi dell’epoca medievale. I pupi sono alti da 80 cm a un metro e pesano fino a 8 kg.

L’opera dei pupi si sviluppa in due diverse tradizioni: quella palermitana, diffusa nella parte occidentale dell’isola, e quella catanese, diffusa nella parte orientale e anche in Calabria. Le due tradizioni differiscono per le dimensioni e il peso dei pupi, per alcuni aspetti della meccanica e del sistema di manovra, ma soprattutto per il repertorio e la concezione teatrale. La tradizione palermitana è più stilizzata ed elementare, si concentra sul ciclo carolingio e privilegia l’azione e il combattimento. La tradizione catanese è più ricca e varia, include anche il ciclo arturiano e la Gerusalemme liberata, e dà maggiore spazio alla narrazione e al dialogo.

L’opera dei pupi riflette gli elementi popolari e sociali della Sicilia. I pupari, ovvero gli animatori dei pupi, sono figure carismatiche che trasmettono oralmente le storie da generazione a generazione. I pupari usano un linguaggio colorito e ricco di espressioni dialettali, che crea un forte legame con il pubblico. I pupari interpretano anche i personaggi con una voce modulata in base al carattere e al ruolo. I personaggi sono divisi in due categorie: i cristiani e i saraceni (o marrani), che si contrappongono in una lotta senza fine tra il bene e il male. I personaggi più amati sono i paladini Orlando e Rinaldo, la bella Angelica, il valoroso Ruggero d’Altavilla.

L’opera dei pupi ha avuto una lunga vita e una notevole diffusione. Ha conosciuto momenti di splendore tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, quando i teatrini erano numerosi e frequentati. Ha subito una crisi tra le due guerre mondiali, a causa della concorrenza del cinema e della radio. Ha avuto una rinascita negli anni Sessanta e Settanta, grazie all’interesse di intellettuali e artisti. Oggi l’opera dei pupi è ancora viva grazie al lavoro di alcune famiglie di pupari che mantengono la tradizione e la innovano. L’opera dei pupi è anche oggetto di studio e di valorizzazione da parte di musei, associazioni e istituzioni.

L’opera dei pupi siciliani è un esempio di arte popolare che racconta la storia, la cultura e l’anima della Sicilia. È un patrimonio da salvaguardare e da trasmettere alle future generazioni.

Fonti:

– Opera dei pupi – Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Opera_dei_pupi
– Storia dei Pupi Siciliani – Catania https://www.comune.catania.it/la-citta/tradizioni/pupisiciliani/storia-dei-pupi-siciliani/
– La storia dei Pupi Siciliani, Patrimonio dell’Unesco https://eccellenzemeridionali.it/2019/10/18/la-storia-dei-pupi-siciliani-patrimonio-dellunesco/
– I nomi dei pupi siciliani: eroi, marrani e spettacolari duelli https://bing.com/search?q=pupi+siciliani


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