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Enrico Brignano, l’ istrionico showman di Dragona

Nel suo ultimo lavoro teatrale dal titolo “Ma…diamoci del tu!” l’attore comico (e non solo) romano racconta di sè e della sua carriera, citando anche la scuola di Eugenio Barba.

di Gabriele Zompì

Dal 27 al 29 febbraio scorso al Teatro Europauditorium di Bologna si è esibito nel suo esilarante show uno dei comici più affermati degli ultimi anni: Enrico Brignano.

Lo spettacolo dal titolo “Ma…diamoci del tu!” ha un’ambientazione tipica dei palchi allestiti sulle piazze, con in bella evidenza: riflettori, bauletti, tralicci, cavi e persino il nastro segnalatore bianco e rosso. Ovviamente si tratta di una gag che vuol far capire allo spettatore che Brignano sta preparandosi ad allestire il suo spettacolo nelle piazze che via via tocca con il suo tour.

Per Bologna ad accompagnarlo sulla scena ci sono stati altri due artisti, che gli hanno fatto da spalla nelle battute iniziali dello show, fingendosi operai del cantiere (Pasquale Bertucci e Michele Marra) e un musicista (Andrea Perrozzi) che ha accompagnato Brignano negli intermezzi musicali.


Il comico romano, della cui origine capitolina (esattamente di Dragona) ne va orgoglioso, non ha risparmiato battute sulla recente istituzione della “zona 30” nella città di Bologna. Come non si è risparmiato nel raccontare i fatti della sua vita artistica, mettendo l’accento sui tanti no ricevuti, soprattutto ad inizio carriera.

Verso la fine dello spettacolo però ha dichiarato di aver ricevuto anche tanti sì da persone e personaggi che lo hanno fatto emergere, a cominciare dal suo maestro Gigi Proietti, fino a Maurizio Costanzo, Lino Banfi e altri che hanno saputo valorizzare il suo talento.


Parlando delle difficoltà dei primi tempi, ha citato anche i provini e i tentativi fatti per entrare in scuole di teatro, tra queste c’è stata anche quella di Eugenio Barba, grande regista e autore di origine salentina, che non gli aprì le porte.


Le sue divertentissime esperienze, anche di tipo sessuale, con le ragazze sono raccontate da Brignano sempre con gusto e senza scadere nel volgare, ciò le rende ancor più gradevoli. Il suo spettacolo, della durata di circa due ore, non stanca, anzi lascia il pubblico ancor bisognoso di pillole di spensieratezza e di qualche ulteriore risata.

Per tutto il tempo in cui Brignano è in scena non sembra affaticarsi, pertanto, senza pause, va avanti come un treno, e questo senz’altro è un ulteriore segno delle sue capacità attoriali, ma anche di resistenza fisica all’impegno, da vero showman.


Lo spettacolo è scritto con Manuela D’Angelo e la collaborazione ai testi di Alessio Parenti, le musiche originali sono di Andrea Perrozzi ed è prodotto da Vivo Concerti.
Le prossime date del tour sono: Bari (dal 3 al 6 marzo), Avellino (9 marzo), Bassano del Grappa (21 marzo), Bolzano (23 marzo), Ancona (27 marzo), Pescara (29 marzo).

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