La Diglossia nell’area ellenofona di Terra d’Otranto di Manuela Pellegrino
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Dglossia in Terra d'Otranto
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Può destare un certo stupore l’affermazione che le lingue nazionali non sono un dato di fatto, ma il
risultato di processi storici di unificazione e standardizzazione linguistica. Si tende anche a dimenticare che i moderni stati nazionali europei, prima che si costituissero come tali, erano sostanzialmente realtà multilingue; ciò è poi particolarmente vero per l’Italia dato che la sua diversità linguistica, considerata unica in Europa, è il risultato di secoli di diversità culturale e politica che va dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente all’Unità d’Italia
1 Manuela Pellegrino, assegnista di ricerca presso Smithsonian Institution (2018-2019) e Centro Studi Ellenici (CHS) Università di Harvard. Quanto segue è tratto dal mio dottorato in antropologia: Una lingua che “muore” o un monumento che “vive”? Ideologie, pratiche e politiche linguistiche nelcaso del griko (“Dying” language or “living monument”? Language ideologies, practices and policies in the case of Griko), conseguito nel 2013 presso University College of London, e da articoli pubblicati successivamente. Parte della ricerca condotta in Grecìa Salentina è stata finanziata dalla WennerGren Foundation, fondazione americana per la ricerca antropologica; la ricerca condotta in Grecia è stata finanziata dal
Ministero greco dell’istruzione e dalla Fondazione Grecìa per la ricerca, IKY.
(Tosi 2004; De Mauro e Lodi 1979; Telmon 1993).
Nel 1861, solo il 2,5% della popolazione totale parlava italiano; il 97,5% parlava invece i cosiddetti
dialetti romanzi locali e/o lingue alloglotte: per la maggior parte degli italiani l’italiano era, a tutti gli
effetti, una lingua straniera (De Mauro 1970). In quest’ottica va letto, dunque, il riferimento a
“uomini di due lingue” (Morosi 1870: 182) riportato dal linguista Giuseppe Morosi nel descrivere il
panorama linguistico greco-salentino del periodo immediatamente successivo all’unificazione d’Ita-
lia; gente, quindi, che parlava il griko e il dialetto romanzo locale, il salentino. Il greco e il latino pri-
ma e, successivamente, il griko e il salentino hanno convissuto in una situazione di “bilinguismo stori-
co” e di simbiosi sin dal periodo bizantino, come dimostrato anche da matrimoni misti (Fanciullo
2001). Con ciò non s’intende, però, un uso diffuso e indifferenziato di entrambe le lingue, né si sostiene
che l’impatto e la penetrazione del bilinguismo sia stato uniforme o simultaneo nelle varie comunità.
Come chiarisce Grassi (1993), stati di bilinguismo o diglossia assoluti esistono solo in teoria; la realtà
presenta invece individui con diversi livelli di competenza nelle due lingue, a sua volta collegata ad
una serie di variabili, tra cui l’occupazione, l’età e il genere2.
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