IL PENSIERO MEDITERRANEO

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L’Oxford University Orchestra e il Coro dell’Almae Matris per una serata di musica

Venerdì 15 marzo il Teatro Comunale di Bologna ha proposto al suo pubblico momenti di grande musica nel Teatro Manzoni.

di Gabriele Zompì

Bologna – L’Oxford University Orchestra assieme al Coro del Collegium Musicum Almae Matris dell’ Università di Bologna ha eseguito all’ Auditorium Manzoni un programma con Musiche di Giulia Monducci, Edward Elgar e Johannes Brahms.


La composizione dal titolo Solum di Giulia Monducci, classe 1981, ha aperto il concerto. Si tratta di una composizione originale, in cui le sonorità trasmettono un’idea di suolo e di strada, spesso concepiti come luoghi di sfruttamento, di inquinamento anche sonoro, ma che possono nascondere anche potenzialità ed energie nuove nel rapporto uomo-sistema.

Ecco allora che sembra percepirsi il rumore della auto, dei clacson, delle sirene, tutto riprodotto dagli strumenti musicali, magistralmente diretti da Cayenna Ponchione-Bailey, direttrice d’orchestra nata in Alaska.


Poi il concerto è proseguito con i canti del Coro del Collegium Musicum dell’ Università di Bologna che hanno eseguito le sei poesie che Alice Elgar, moglie del compositore, scrisse iscpirandosi alle canzoni popolari bavaresi durante un loro soggiorno in quelle zone verso la fine del 1800.

La musica di Elgar e il testo della moglie offrono all’ascoltatore una visione completa del paesaggio in cui vissero i due autori. Si tratta di una visione tanto realistica da essere definite non canzoni, ma scene, come se fossero dei dipinti o delle cartoline. L’orchestrazione delle opere avvenne nel 1896 e il titolo scelto fu From the Bavarian Highlands Op.27, esattamente quella eseguita al Manzoni.

Foto Gabriele Zompì


Infine, a chiudere la serata, La Sinfonia N.2 in Re maggiore Op.73 di Brahms, composta nel 1877 in quattro mesi. Possono sembrare anche tanti, ma se si pensa che per comporre la prima Brahms impiegò ben 14 anni, allora il confronto non regge.

La sinfonia si apre con tre note nei contrabbassi e violoncelli, per poi passare, nel secondo movimento, ad una melodia molto espansiva. Il tema dell’oboe che apre l’Allegretto grazioso, rende ancor più efficace l’ esecuzione di questo valzer.


L’Oxford University Orchestra raccoglie 62 orchestrali, mentre il coro dell’Università di Bologna arriva a contare quasi 100 elementi. Questa unione di talenti e professionalità ha reso il concerto graditissimo al pubblico presente in sala.


L’itinerario concertistico dal 10 al 16 marzo è stato svolto tra le città di Milano, Bergamo, Cremona, Bologna e Parma. E’ in programma anche un concerto di musica da camera per i residenti nella Casa di Riposo per Musicisti G.Verdi di Milano.

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