IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Morte e Rinascita in “Astroboy”, l’eterno fanciullo/ robot, e nel film “A. I. Intelligenza artificiale”   

di Fabrizio Manco

“ L’uomo è un essere pensante, ma le sue grandi opere vengono compiute quando non calcola e non pensa….

Dobbiamo ridiventare come bambini, attraverso lunghi anni di esercizio di dimenticare se stessi…  quando questo è raggiunto, l’uomo pensa eppure non pensa. Pensa come la pioggia che cade dal cielo ; pensa come le onde che corrono sul mare; pensa come le stelle che illuminano il cielo notturno; come le foglie verdi che germogliano sotto la brezza primaverile. Infatti è lui stesso la poggia, il mare, le stelle, il verde. Quando l’uomo ha raggiunto questo grado di sviluppo spirituale, è un maestro Zen nella vita” ( 1).

Mazu Daoyi ( 709- 788 ) . Maestro del Buddhismo Zen Cinese.

Introduzione. 

Per la terza parte del tema “ Morte e Rinascita “, ho scelto come opera principale ancora un’altra storia a fumetti di Osamu Tezuka ( 1928- 1989 ). Nella parte precedente ho analizzato il concetto e la tematica della morte e della rinascita attraverso l’analisi e lo studio della leggenda e del  poema di Taliesin tramandato e analizzato da Joseph Campbell ( 1904- 1987  nella sua opera monumentale “ L’ eroe dai mille volti “ ( prima edizione del 1949 ; nuova edizione 2012, edizione Lindau) e della seconda storia del ciclo “ La fenice “  di Osamu Tezuka ( 1928- 1989).

Per questa terza parte si analizzano principalmente due opere, ma attorno di esse ruotano ovviamente altre tessiture e altre intelaiature con autori, temi e discipline diverse tra di loro: le opere in questione sono il manga Astroboy ( Tetsuwan Atom 1952 – 1968 ) comprendente il seguito  La grande avventura di Astroboy  ( Tetsuwan Atom 1968 ) di Osamu Tezuka ( 1928 – 1989 ) e il film di Stanley Kubrick/ Steven Spielberg A. I. Intelligenza artificiale  ( 2001 , regia di Steven Spielberg su progetto e sceneggiatura di Stanley Kubrick; Warner Bros production , DreamWorks pictures, Amblin Entertainment and Stanley Kubrick production).

Il tema della morte e rinascita è molto vasto e vario, e l’ho trovato disseminato non soltanto nelle opere filosofiche prettamente di autori di filosofia, ma anche e soprattutto in ambiti e in discipline che apparentemente sono molto distanti tra loro e dal tema trattato come storia dell’arte, storia della musica, architettura, cinema, fumetti, manga, anime, fantascienza, nelle favole, nelle fiabe, nel genere fantasy ( che unisce la favola e la fiaba ) , nei cartoni animati e  nei film di animazione.

Questa mia terza parte del tema “ Morte e Rinascita “, è dedicata all’infanzia e al suo mondo: il bimbo, il fanciullo, la bimba, la fanciulla,  la bambola e il robot bambino, sono i principali protagonisti di questa mia trattazione. Ma non solo. Il bimbo angelo, l’infanzia violata, i bambini non amati, abbandonati, rapiti,  sfruttati, stuprati nella loro innocenza e uccisi , il bambino prodigio e il bambino geniale, il figlio morto e il figlio perduto e ritrovato, sono tutti temi che si allacciano  ovviamente sia  all’infanzia che al tema della morte e rinascita , temi che io unisco come in un ricamo con  altre discipline come filosofia,  psicologia,  archeologia, scienza, preistoria , storia, arte e fantascienza.

Parte prima:

la grande storia di Astroboy,  il fanciullo- robot e la storia di David,  il fanciullo robot e l’intelligenza artificiale. Due storie a confronto.   

Nella prima parte di questo mio terzo saggio sul tema della morte e rinascita, racconto e metto a confronto le due storie che fanno da caposaldo alla mia trattazione: ovvero Astroboy ( Tetsuwan Atom, 1952- 1968  ) e A. I. Intelligenza artificiale ( 2001, Amblin Entertainment,  Warner Bros production and  Stanley Kubrick production; regia di Steven Spielberg su progetto di Stanley Kubrick). Prima racconto la storia e successivamente metto a confronto le due storie analizzando le differenze e le somiglianze tra le due narrazioni. Il tutto con ovvie intersezioni  di riflessioni filosofiche.

La storia del film A. I. intelligenza artificiale ( 2001, regia di Steven Spielberg su progetto di Stanley Kubrick, Warner Bros production and Amblin Entertainment), è molto complessa. Per comprendere come nasce il progetto del film, dobbiamo partire dall’ ammirazione di Stanley Kubrick per le opere di Osamu Tezuka.

 Infatti il progetto originale del film è del regista Nord- Americano Stanley Kubrick ( 1928 – 1999). Si racconta che il geniale regista di Il dottor Stranamore  ( Columbia Pictures, 1964 ) ,   2001: Odissea nello spazio ( Metro -Goldwin Meyer , Stanley Kubrick  production 1968 ) , di Arancia Meccanica ( Warner Bros, 1971) e di Eyes Wide Shut ( Warner Bros, Stanley Kubrick production 1999 )  , da grande lettore dei manga di Tezuka, scrisse una lettera al Dio del manga il 9 Gennaio 1965, dove gli chiedeva se poteva fare l’Art Director, cioè il direttore artistico al suo film 2001: Odissea nello spazio, che in quell’anno stava iniziando la sua lavorazione. Si narra che Tezuka rifiutò gentilmente l’offerta per non avere a che fare con il carattere troppo prevaricante del regista Nordamericano. Stanley Kubrick infatti aveva letto la serie a fumetti di Astroboy ( Tetsuwan Atom, 1952- 1968), e ne era rimasto affascinato. Ciò che colpiva Kubrick dei manga di Tezuka era soprattutto la rappresentazione del futuro tecnologico dove umani e robot convivono nello stesso mondo.

L’ammirazione comunque era reciproca tra Tezuka e Kubrick: non soltanto Kubrick apprezzava le opere e le tematiche di Tezuka, ma era soprattutto il dio del manga Nipponico che apprezzava le opere del grande regista Nordamericano ; infatti Tezuka realizzò infatti alcune storie brevi di manga ambientati in un’era dispotica dove regna la violenza,  l’odio, il conformismo assoluto e la cattiveria: questi cicli di manga, inizialmente pubblicati su riviste sparse, furono raccolti successivamente in un unico volume sotto il titolo di Mela meccanica ( Edizioni J- Pop 2020),  un chiaro omaggio e riferimento diretto ad uno dei capolavori di Kubrick: Arancia meccanica ( 1971).

Le storie narrate nel volume  recentemente edito in Italia,  sono molto oscure, e narrano sottoforma di immagini, una realtà dispotica dove un gruppo di esseri umani controlla  il mondo e la società, ormai diventata soltanto piena di violenza e odio.    Ma l’elemento più inquietante di queste storie, è proprio la violenza, la quale può trovarsi in tutti, se soltanto viene attivata: uomini, donne e perfino bambini, nessuno è immune dalla violenza nell’universo di Tezuka, che cita chiaramente il racconto Arancia meccanica ( 1962)  di Anthony Burgess ( 1917- 1993 )  in una delle sue storie, che lo ricordiamo, fu il soggetto di uno dei capolavori di Kubrick. 

Abbiamo visto quindi l’ammirazione artistica reciproca tra il fumettista Nipponico e il regista Nordamericano.

Osamu Tezuka crea una prima versione di Atom o Astroboy nel 1952 basandosi su un suo personaggio inventato e disegnato tempo prima chiamato Atom l’ambasciatore.  Ma è soltanto nel 1952 che il vero Astroboy  inizia  a prendere  vita. E dal 1952 al 1968 , usciranno 23 volumi che narrano le gesta e le imprese di questo fanciullo- robot. Gli ultimi volumi sono del 1968, e sono stati raccolti recentemente in un unico volume dalla casa editrice J- Pop con il titolo di La grande avventura di Astroboy,  che è io testo sul quale si basa lo studio filosofico e archetipico di questa prima parte.

Il manga ha avuto talmente successo in Giappone, che da esso venne tratta dalla prima serie animata della casa di animazione Mushi production , fondata proprio da Osamu Tezuka nel 1961 e chiusa però definitivamente nel 1973. Nel 1963, la Mushi production diede origine al primo vero anime della storia dell’animazione Giapponese: Astroboy. La serie animata è formata da 193 episodi,  dei quali l’ultimo , il 193, è andato in onda il 31 Dicembre 1966 . Ed è da questo ultimo episodio che Osamu Tezuka prende spunto per realizzare una nuova serie di storie, un nuovo ciclo di avventure, che prendono vita da quelle precedenti. Morte e Rinascita sono sempre in azione in ogni situazione.  Ne parlerò dopo.

L’intenzione di Tezuka con il personaggio di Astroboy era quella di ricreare una versione moderna del personaggio di Pinocchio ( Le avventure di Pinocchio,  1881- 1883 ) di Carlo Lorenzini ( 1826- 1890 ), piùconosciuto come Carlo Collodi. La nascita di Pinocchio e di Astroboy è infatti simile: in Pinocchio c’è un falegname che da un pezzo di legno da vita ad un burattino, e in Astroboy c’è uno scienziato inventore che costituisce un bimbo- robot. Lo schema del personaggio scienziato / creatore / papà è uguale in entrambe le storie.   

Ho affermato prima che Stanley Kubrick ha letto la serie a fumetti di Astroboy di Tezuka. Ma non è soltanto una mia impressione: anche per il giornalista,  scrittore, critico ,  saggista , sceneggiatore e esperto di cinema di animazione Luca Raffaeli, sia Steven Spielberg che Stanley Kubrick hanno guardato o letto Astroboy di Osamu Tezuka.  La mia impressione su questa ipotesi molto probabile era maturata molto tempo prima di leggere il suo bellissimo testo Le anime disegnate : il pensiero nei Cartoon da Disney ai Giapponesi e oltre ( prima edizione del  1995, nuova edizione Tunue’  , 2018 ), dove nel capitolo dedicato a Tezuka afferma tale considerazione ( 2).  

Anche se , ne Stanley Kubrick ne tanto meno Steven Spielberg hanno mai menzionato il personaggio di Astroboy nelle loro interviste o nei loro diari e appunti del film, l’origine del personaggio di David poggia sicuramente sul celeberrimo protagonista del manga di Tezuka.

La versione ufficiale ci narra infatti che il film di Kubrick/ Spielberg si ispira ad un racconto dello scrittore di fantascienza Britannica Brian Wilson Aldiss ( 1925 – 2017) , Supertoys che durano tutta l’estate ( Supertoys Last All Summer 1969), seguito da un altro racconto che continua la storia, Supertoys quando arriva l’inverno. In Italia la pubblicazione di questi due racconti è avvenuta nel 1999 presso la casa editrice specializzata in fantascienza Urania, ma al momento sono introvabili. Sia Steven Spielberg che Stanley Kubrick si sarebbero basati per il loro film soltanto su questi due racconti. E proprio il regista Steven Spielberg a  dichiarare tali notizie durante un’intervista della quale riporto alcuni stralci:

“ Sono tre i racconti di fantascienza dello scrittore  Brian Wilson Aldiss che ho utilizzato per scrivere in due mesi, ma con anni di ripensamenti alle spalle, la sceneggiatura di A. I. Intelligenza artificiale.  Non ho utilizzato soltanto ‘ Supertoys Last All Summer long ‘, che tanto aveva affascinato Stanley Kubrick. La DreamWorks ha acquistato le tre storie e due sono state scritte dopo la morte di Stanley, sviluppando alcuni suggerimenti da lui dati a Brian in relazione all’evoluzione della Cibernetica, che appassionava Kubrick.  Tutto il film è un atto d’amore e di riconoscenza per lui “ ( 3).  

Non dobbiamo dimenticare infatti che il progetto e l’idea di questo grande film incompreso è di Stanley Kubrick, e non di Steven Spielberg. Tutto il progetto di questa storia nasce con Stanley Kubrick. Tra  il 1977/ 1978   Stanley Kubrick incomincia ad avere in mente questo progetto, e così nel 1994 ,  invita Steven Spielberg per proporgli la direzione al suo film. Un progetto per lungo tempo rimasto sulla carta e sugli appunti, e che si blocca del tutto dopo la morte dello stesso Kubrick nel 1999, ma nonostante tutto il film si realizza. La moglie di Stanley Kubrick ha ammesso in una intervista che Steven Spielberg per il film ha utilizzato tutte le sue idee, i suoi diari e i suoi appunti per realizzare il film,  e che a quanto pare è molto fedele alla sua idea originale. La stessa opinione l’ha dichiarata una delle figlie di Stanley Kubrick in una intervista. 

“ Ho circa 900 pagine di Fax su quella storia che è stata bloccata nel momento in cui Stanley è morto …. “ ( 4),  afferma Spielberg il 19 Maggio 1999 ,

“ dopo la morte di Kubrick il progetto finirà per essere abbandonato, confessa Spielberg, perché gran parte dell’interesse nel farlo era quello di lavorare con Kubrick “ ( 5) .

Ma per fortuna questo piccolo gioiello  venne alla luce nel 2001. Stanley Kubrick morì nel 1999, subito dopo avere completato il suo ultimo capolavoro Eyes Wide Shut ( 1999).

Tornando ai racconti di Brian Wilson Aldiss, essi uscirono nel 1969. In quell’anno il personaggio di Astroboy era conosciuto abbastanza bene in gran parte nel mondo. Io ho il forte sospetto che anche Brian Wilson Aldiss per il suo bambino – robot del racconto , si sia ispirato anche lui al personaggio di Tezuka. Per quello che si sa , fino al 1952, non esisteva nessuna storia e nessun  personaggio simile, a parte ovviamente il  Pinocchio di Collodi , al quale si ispira lo stesso Tezuka per realizzare Astroboy, e il robot del manga Metropolis ( 1949)  , dello stesso Tezuka.   

Il fumettista Nipponico infatti con Astroboy voleva creare il Pinocchio del Ventunesimo secolo, dotato ovviamente di superpoteri, visto che si tratta di un robot. Un burattino creato da un falegname che non aveva figli e un robottino creato da uno scienziato che aveva preso suo figlio in un incidente stradale: questa è infatti la genesi e la nascita dell’automa Astroboy, costruito dallo scienziato Dr. Tenma a immagine e somiglianza di suo figlio Tobio. E in entrambi i casi abbiamo la morte e la rinascita; in Pinocchio,  un pezzo di legno di tronco di albero di Pino  che  diventa la materia principale per la creazione di una vita, anche se sottoforma di burattino; in Astroboy,  è l’immagine del figlio morto dello scienziato a dare origine al progetto di costruzione dell’automa. La morte del ragazzino di nome Tobio è servita come energia sacrificante e non sacrificata, per dare avvio al processo di rinascita creativoa che ha portato alla costruzione del progetto di Astroboy. 

Nel racconto di Brian Wilson Aldiss, Supertoys che durano tutta l’estate, David è un bambino robot che si pone in continuazione domande sulla sua esistenza e su quella degli altri: da dove viene? ; da dove è venuto?; chi sono i suoi genitori?; qual’  è il lavoro di suo padre? . Sono domande esistenziali, le domande più filosofiche in assoluto, alla quale tuttavia David ancora non riesce a dare una risposte ben precisa.  Tuttavia non sa nemmeno di essere un Robot con intelligenza artificiale creato in laboratorio. Vuole un gran bene a sua mamma e a suo papà, ma non sa di essere soltanto un giocattolo per sostituire l’amore di un figlio vero. David infatti è un Supertoy , un Supergiocattolo , che sa amare, porsi  importanti  quesiti dell’esistenza , ma è pur sempre un Supertoy o in Toy; è quindi soltanto un giocattolo che può essere sostituito da un momento all’altro. Nella sua casa vive anche l’orsetto Teddy,  un altro robottino costruito però forma di orsetto, che come David ha una grande intelligenza, anche se artificiale.  L’epoca del racconto di Brian Wilson Aldiss è un futuro lontano , che ha raggiunto il picco della tecnologia ma dispotico, nel quale a causa del sovrapopolamento mondiale i  governi del pianeta decidono le nascite per ogni coppia ; e sono sempre i governi a concedere il permesso per procreare. Per questo le ditte di costruzione di robot per famiglie sono così importanti: i piccoli androidi sono semplicemente degli oggetti per colmare un vuoto. La distopia del controllo delle nascite compare nel romanzo di Aldous Huxley ( 1894- 1963)   Il mondo nuovo ( 1933), nel qualeviene descritto un mondo terribile governato dalla distopia e dall’ eugenetica. Per certi versi la nostra epoca sembra che si stia avvicinando a questo mondo oscuro e tenebroso, ma la maggior parte della popolazione sembra non rendersene conto.

Il racconto di Aldiss prosegue con la decisione di Monica Swinton  e di suo marito Henry Swinton, il quale lavora alla ditta Synthtank, che ha creato David,  di abbandonare il piccolo androide perché ormai non serve più una volta che la coppia ha ricevuto il permesso di poter avere dei figli naturali. Nel film di Kubrick/ Spielberg, l’abbandono di David da parte di Monica, che il piccolo robot considera sua madre,  è un momento cruciale per la storia del film.

Nonostante il racconto di Brian Wilson Aldiss è di soltanto cinque pagine, Stanley Kubrick se ne innamora così tanto da architetture un film molto lungo. E lo stesso Aldiss a rivelare le intenzioni di Kubrick durante un’intervista:

“ Mi mandò a prendere e mi fece firmare un contratto di quelli ferrei, dove si prevedeva, tra l’altro, che non avrei potuto lasciare l’Inghilterra senza il suo consenso. Gli spiegai subito che partorire un film su un racconto di cinque pagine era impossibile, ma mi rispose che la situazione era la stessa di “ 2001” ,  poiché “ The Sentinel “ di August C. Clarke era altrettanto breve. Cominciammo a lavorarci. Lui era convinto di farne una storia mega galattica, io un po meno “ ( 6 ).

Il progetto di Kubrick persino agli occhi di Aldiss stesso sembrava azzardato,  tanto grande era la storia che Kubrick voleva realizzare. Tuttavia secondo le affermazioni di Aldiss , Kubrick era :

“ Ossessionato dal carattere emotivo della vicenda. Il piccolo androide che i due genitori usano in attesa di potere generare un figlio vero, richiamava alla mente di Stanley l’idea di un ragazzo che non riesce a farsi amare dalla madre, qualcosa che era già presente in “ Barry Lyndon “. Stanley Kubrick immaginò persino che l’automa avrebbe potuto scoprire un magazzino dove erano rinchiusi gli androidi in disuso. A Kubrick interessava il lato metafisico della vicenda “ ( 7 ).

L’affermazione di Brian Wilson Aldiss riguardo al grande interesse di Kubrick per realizzare  una storia con protagonista un ragazzino  robot che fa di tutto per farsi amare dalla madre, è un richiamo sicurissimo al manga di Tezuka.  Nel volume La grande avventura di Astroboy ( 1967 ,  Edizione J- Pop 2019  ) , dopo che il Dr. Tenma ha creato Astroboy seguendo l’immagine del figlio morto,  lo porta a casa e lo presenta a sua moglie, dicendole che il robot è il loro figlio ricreato in laboratorio, e che deve essere amato come se fosse il loro figlio vero. Ma la moglie dello scienziato Tenma non riesce ad amare il robot, anche se il piccolo Astroboy le vuole subito bene come se fosse sua madre e fa di tutto per farsi amare e volere bene da lei. Secondo la mia indagine, questa parte del manga è stata letta e vista da Stanley Kubrick, da Brian Wilson Aldiss e da Steven Spielberg: anche se nessuno dei tre autori ha mai menzionato nulla a riguardo . Le somiglianze di questa parte del manga con il film di Kubrick/ Spielberg sono troppo vicine per essere una mera coincidenza: qualcuno di loro tre ha immagazzinato nel suo inconscio questa parte e l’ha riversata nel film. Ma comunque Kubrick era interessato anche  molto al  Pinocchio di Collodi, e infatti Aldiss afferma che:

“ Un bel giorno Kubrick,  mi mise sotto gli occhi una edizione illustrata di Pinocchio e mi disse:” voglio che il nostro androide fosse come un burattino che diventa umano “. Mi sono visto la Fata Turchina che usciva dalle acque di Manhattan ( sommersa per lo scioglimento dei ghiacci polari) , e ho capito che eravamo davanti a in equivoco. La magia, quella di Collodi, va benissimo per un racconto morale, ma è esattamente l’opposto della Fantascienza. Io avrei voluto creare un mito moderno come “ 2001”, per questo Pinocchio fu per me un incubo “ ( 8).

Brian Wilson Aldiss è del parere che nonostante gli sforzi Stanley Kubrick non aveva delle idee chiare sul tipo di film che voleva fare. Infatti ad ogni nuovo progetto proposto da Aldiss, Kubrick diceva sempre che non andava bene e ricominciava tutto da capo.  Tanto è vero che alla fine Aldiss decise di dimettersi da questo compito che sembrava senza via di uscita.  E come sappiamo fu Steven Spielberg a riuscire nell’impresa.  Spielberg ha cercato di inserire tutte le sfumature e tutte le idee proposte da  Kubrick all’inizio del progetto.  Nonostante la sceneggiatura fu scritta da Steven Spielberg insieme alla regia, sono state inserite lo stesso nel film tanti momenti della pellicola basati sulle 850 tavole disegnate da Kubrick insieme ad un illustratore : La fiera della carne dove vengono distrutti i robot, la scena della gondola con la luna come sfondo e il tenero orsacchiotto Teddy. Inoltre Steven Spielberg fu aiutato dal cognato di Kubrick, che dopo la sua scomparsa inviò a Spielberg uno scatolone contenente i disegni, gli abbozzi e gli appunti di Kubrick sul film. Per quanto riguarda La fiera della carne dove per divertimento vengono distrutti i robot, l’ispirazione proviene innanzitutto dal Paese dei balocchi di Collodi,  ma soprattutto,  ancora una volta, la vera fonte per questa sezione del film è il manga La grande avventura di Astroboy ( 1967 ,  Edizioni J – pop 2019 ) , dove nel capitolo Atom va al circo , un perfido e senza scrupoli impresario circense, vuole sfruttare il piccolo androide come attrazione per il suo circo.  I numeri principali affidati ad Atom sono proprio il distruggere ripetutamente i  robot che vengono scagliati contro di lui.  Ovviamente, Astroboy è dotato di una grandissima potenza e di superpoteri, caratteristica che il robot David del film non ha. David è infatti un semplice robot bambino con un ’unica capacità: quella di amare. Lo ripeto ancora: è la storia di Tezuka ad avere ispirato le successive storie di  Aldiss , di Kubrick e di Spielberg, ma stranamente non è stato mai citata in maniera diretta  tale ispirazione.  

Simboli e significati del Circo in Pinocchio e in Astroboy. 

 Il  circo , sia nelle Avventure di Pinocchio di Collodi che nel manga La grande avventura di Astroboy di Tezuka,  è il luogo della distruzione. È quindi la metafora del regno degli Inferi. Nelle Avventure di Pinocchio di Collodi ( 1883), il riferimento agli Inferi è rappresentato dalla trasformazione dei bambini in asini. L’omino di burro  è il demone Psicopompo che trasporta su una carrozza tutti i bambini al regno degli Inferi; Il paese dei Balocchi e’ il luogo della perdizione dell’anima e dello Spirito. Presso gli antichi Egizi, il mammifero perissodattilo Equus  africanus  asinus ( Linnaeus,  1758 ) conosciuto in lingua Italiana con il nome di asino , e’ un animale legato al regno degli Inferi,  e rappresenta quindi le anime dei morti intrappolati nel mondo infero. Non a caso sono state scoperte moltissime pitture che raffigurano l’asino mentre suonano l’arpa, che uno strumento che simboleggia l’anima.  Nel romanzo dello scrittore Latino Apuleio ( 125 – 170 D. C. ) , Le metamorfosi o l’asino doro ( Secondo secolo D. C. ) , Lucio trasformato in un asino è la rappresentazione dello stato più basso degli istinti. Sarà l’aiuto di una dea, la dea Iside, che nelle Avventure di Pinocchio di Collodi diventerà la Fata Turchina,  a salvare Lucio da quello stadio infero.

Nella Grande avventura di Astroboy ( 1967 , Edizioni J- Pop 2019), il capitolo Atom va al circo è un chiarissimo riferimento al Paese dei Balocchi delle Avventure di Pinocchio ( 1883) di Collodi.  Ma il circo di Tezuka è formato da robot persi e non voluti più da nessuno, e quindi riutilizzati dal perfido impresario del circo come rottami da combattimento: una sorta di Arena del circo dei Gladiatori del mondo Romano. Il Dr. Tenma infatti, dopo essersi reso conto che il piccolo Atom era diventato troppo simile agli umani nei sentimenti, pensa di sbarazzarsene, e così lo cede sotto una profumata ricompensa, al perfido impresario del Circo dei Robot o Fiera della carne.  Leggendo il manga, la prima vignetta di pagina 388 , mostra l’abbraccio di addio di Atom a sua madre , mentre il perfido impresario del circo lo viene a prendere. La vignetta è troppo simile alla scena del film A. I. Intelligenza artificiale di Kubrick/ Spielberg dove Monica decide di abbandonare David nei pressi di una foresta. Però con una differenza  : se nel manga è il suo stesso creatore, il Dr. Tenma a concederlo al perfido impresario circense,  nel film è Monica, che David la considera sua madre subito dopo avere letto le parole dell’Imprinting, ad abbandonarlo.  Ma lo ripeto: le due scene sono molto simili, anche negli elementi: troviamo infatti una macchina, nel manga è l’autovettura del perfido impresario circense, nel film di Kubrick/ Spielberg è di Monica.  E troviamo lo stesso abbraccio di addio.  Ovviamente nel film Monica è il personaggio negativo, il lato oscuro del femminile che da inizio a tutte le avventure del piccolo robot di nome David. E per quanto riguarda le numerose somiglianze tra il manga di Tezuka e il film di Kubrick/ Spielberg, il motivo è soltanto uno : sia Kubrick che Spielberg conoscevano la storia di Astroboy molto bene. E forse, anche l’idea di Kubrick di creare una stanza dove tutti i robot non piu in uso venivano gettati come vecchia ferraglia, la si potrebbe trovare sempre nella storia a fumetti di Tezuka , dove il perfido impresario circense mostra la stanza dei cadaveri dei robot del circo che non vengono più utilizzati :

“ Vieni con me ti faccio vedere una cosetta!

Guarda ! , questo è ciò che rimane delle vecchie Star robotiche!

I robot non sono altro che inutile ferraglia, vuoi rendertene conto?!

Vedi quel clown? Ha lavorato nel nostro circo per cinque anni…ma quando ha perso colpi per via dell’usura, siccome costava troppo per ripararlo, lo abbiamo fatto a pezzi e ne abbiamo comprato un altro dello stesso modello, senza pensarci due volte…

Hai capito?!, per voi robot c’è sempre un rimpiazzo, è questo il vostro destino!, spero di essere stato chiaro ! …. “ ( 9) .

Le affermazioni terribili dell’impresario del circo, mi fanno pensare ai  concetti  perversi  di Sostituibilità e Obsolescenza programmata dell’industria tecnica e dei suoi apparati. Come si era accorto il filosofo Tedesco  di origine Ebraica Gunther Anders o Gunther Stern ( 1900 – 1990 )  nella sue  opere  più importanti come  L’uomo antiquato ( 2 volumi 1955, 1980  edizione Bollati Boringhieri ) e La coscienza  al bando : conversazioni con il pilota  Claude Etherly  ( 1962 ), tutta la produzione tecnica è in perenne stato di distruzione e rimpiazzo. I prodotti della tecnica e della tecnologia, presi singolarmente, sono a scadenza programmata o a distruzione programmata, ma la loro riproduzione è eterna e incontrollata.  Non solo.  Se tutto è possibile buttarlo via quando non serve più, allora ogni cosa nel mondo, compresi gli esseri umani, diventano da buttare via non appena non servono più.  Amicizie, amori, legami, per il pensiero della tecnica sono intercambiabili e sostituibili in qualunque momento. E la direzione che ha preso la società umana è proprio questa.  E non dimentichiamo che il pensiero industriale legato alla tecnica e al suo sfruttamento della natura , nasce con lo sfruttamento dei bambini e delle persone indifese. Non appena un qualcosa può essere sfruttato , inizia il modo di pensare della tecnica.  

Nel Circo dei Robot del manga,  i robot assassini contro  i quali deve scontrarsi  Astroboy per puro intrattenimento del pubblico, in origine erano dei teneri coniglietti robot. Ma come gli racconta ad Astroboy uno di loro, l’ultimo esemplare rimasto al circo,  in seguito il pubblico si annoiava perché voleva guardare violenza su violenza.  Così il perfido impresario del circo li fa modificare trasformandoli in leoni, tigri e carroarmati violenti. Astroboy ha il preciso compito di distruggere gli androidi per fare contento il pubblico. Azione che è costretto a fare anche contro la  sua volontà.

Mi azzardo ancora più oltre affermando che il tenero orsacchiotto robot di nome Teddy, del film A. I. Intelligenza artificiale di Kubrick/ Spielberg, ancora una volta ha tratto origine dal manga di Tezuka; dal coniglietto robot.  Ma questa volta è Brian Wilson Aldiss ad ispirarsi, poiché come abbiamo visto prima il robot Teddy è un personaggio presente nel raccontino Supertoys che durano tutta l’estate ( 1969 ). Ma c’è di più: nel film di Kubrick/ Spielberg A. I.  Intelligenza artificiale,  c’è un personaggio singolare: un robot prostituto di nome Gigolò Joe, interpretato dall’attore Jude Law . Questo androide è stato incastrato da un marito geloso di una delle sue clienti, accusandolo di aver commesso un omicidio. Per questo motivo Gigolò Joe è costretto a vivere come un latitante.  Anche questo personaggio secondo la mia analisi potrebbe avere origine dal manga di Tezuka , La grande avventura di Astroboy ( 1967, Edizione J- Pop 2019 ) , nel personaggio di un robot maggiordomo, incastrato da una banda di criminali che gli rubano una delle sue maschere per commettere i loro crimini. Così quando il gruppo di malviventi entrano con il loro capo che indossa la maschera del robot maggiordomo, la giustizia e la polizia lo condannano al carcere. Il piccolo Atom farà di tutto per farlo scagionare, ma nonostante riesce pure a fare arrestare u criminali, ormai la giustizia aveva deciso: il robot maggiordomo fu distrutto e ridotto in mille pezzi. Tra la vicenda del robot maggiordomo e il robot Gigolò Joe c’è soltanto una coincidenza, oppure Kubrick e Spielberg hanno preso una evidente ispirazione ancora una volta dal personaggio del manga di Tezuka?

Penso che anche in questo caso, l’ispirazione proviene dal manga del fumettista Nipponico.  

Parte seconda  : A. I. Intelligenza artificiale:  la storia, la simbologia , la filosofia  i significati del film. 

“ Attenzione: non attivate il codice di sette parole se non siete sicuri dei vostri sentimenti: il codice è permanente e irreversibile “ ( 10).

Il  film di Kubrick/ è un film molto crepuscolare e malinconico, ed è uno dei motivi per il  quale ha avuto uno scarso riscontro di pubblico, nonostante si tratti di una pellicola molto profonda.  Il film ha molti significati nascosti e molta filosofia, oltre che tanti richiami e collegamenti al mondo alla psicologia e  all’antropologia .

La vicenda è ambientata in un futuro Ipertecnologizzato, dove esseri umani e robot ormai  perfetti,  convivono negli stessi ambienti,  anche se non in armonia. È quindi la stessa ambientazione del manga di Tezuka e del racconto di Aldiss.

Nel 2125 D. C. , il pianeta Terra è ormai in uno stato di disfacimento e molte specie di esseri viventi si stanno estinguendo. Anche la razza umana è in decisamente in declino. Anche qui possiamo trovare una leggera similitudine con l’inizio del Libro del futuro del ciclo La fenice, opera di Tezuka che ho analizzato nel saggio precedente. Sulla terra un grande effetto serra ha innalzato le temperature di molti gradi provocando lo scioglimento dei ghiacci dei poli dell’Antartide,  causando l’innalzamento del livello degli oceani che stanno sommergendo il Nord America. È un’epoca molto simile a quella della fine del Permiano,   dove  circa 253 / 251 milioni di anni fa,  nel confine con il Triassico inferiore,  le temperature  si alazarono talmente  tanto da creare un clima arido e secco.

 Tuttavia la tecnoscienza si è perfezionata così tanto da permettere la creazione di androidi molto simili agli umani nel provare le emozioni  e sentimenti :  essi sono i Mecha. 

Con questo termine,  utilizzato molto nella letteratura fantascientifica, che comprende sia la letteratura che i manga e gli anime,  si intende un tipo di robot costruito con fattezze umane oppure un congegno metallico e robotico pilotato da un androide o un alieno. I primi esempi di Mecha in letteratura sono la bambola Coppeila del racconto L’uomo della sabbia ( 1815), contenuto nella raccolta  Notturni , dello scrittore Tedesco E. T. A. Hoffmann ( 1776 – 1822) . Un tipico esempio di Mecha pilotati lo troviamo nel racconto La guerra dei mondi (1898 ), dello scrittore Inglese H. G. Wells ( 1866 – 1946 ), dove terrificanti e giganteschi navicelle spaziali sono guidate da piccoli ma  spaventosi alieni. Lo scrittore di fantascienza Philipp Dick ( 1928 – 1982 ) , con il romanzo Ma gli androidi sognano pecore elettriche? ( 1968 ) , dal quale fu tratto il celeberrimo film di  Blade runner ( 1982), del regista Ridley Scott . Con questa due opere si impone nell’immaginario collettivo il concetto di Replicante- Automa. 

Nel manga e nei film di animazione, il primo personaggio Mecha è Ambassador magma ( 1964 ) ,  di Osamu Tezuka, un razzo spaziale capace di trasformarsi in un gigantesco robot pronto a combattere per la giustizia dell’universo. È da questo personaggio che nasceranno i più conosciuti Trasformers,  i Mecha capaci di trasformare il loro corpo.

Ma il primo vero Mecha della storia del cinema è nel film Metropolis ( 1927), del regista Tedesco Fritz Lang  ( 1890 – 1976 ) , un film capolavoro al quale lo stesso Tezuka deve molto , come dimostra il manga Metropolis ( 1949), da lui realizzato ispirandosi alla celeberrima scena della nascita del robot Maria. La storia del manga Metropolis ( 1949 ) di Tezuka narra la creazione di un robot capace di diventare sia uomo che donna. Inizialmente lotta per la giustizia, ma quando capisce che gli esseri umani odiano e distruggono i robot, cambia atteggiamento e si accanisce contro gli umani. Il film di Fritz Lang è ambientato in un futuro dispotico dove in un mondo dominato dalle macchine,  le  classi sociali sono divise e in perenne lotta tra di loro . La scienza e la tecnica evolute permettono di realizzare robot dalle sembianze umane : una di questi è una Donna- macchina di nome Maria, la quale si rivela incontrollabile e con una voglia di lussuria senza freni . L’ automa Maria di Metropolis è una delle innumerevoli metamorfosi del femminile oscuro e perverso.    

Qual è la filosofia che possiamo trovare dietro il concetto di Androide e Uomo- macchina?

Rene’ Descartes ( 1596 – 1650 ) e Julien Offray De La  Mettrie (  1709 – 1751  ) , sono chiamati in causa. Renato  Cartesio, nel suo saggio L’uomo ( L’ Homme  1664  ), afferma che l’essere umano è la macchina più perfetta dell’universo, in quanto dotata anche di ragione e di pensiero. Anche gli animali e il loro corpo sono delle macchine, ma non sono perfette come la macchina umana. Cartesio pensava che gli animali devono essere sfruttati in quanto macchine non pesanti e quindi non sensienti di nessuna emozione.  Nonostante Cartesio credeva in Dio e nell’anima, concepiva l’universo come un meccanico simile alle moderne costruzioni tecniche. Il corpo umano per Cartesio è soltanto un assemblaggio di organi e di funzioni diverse.  Lo stesso afferma il filosofo Illuminista Julien Offray De La Mettrie ( 1709 – 1751 ) , dove nel saggio L’uomo macchina ( L’Homme machine 1747) riprende in maniera più estesa il testo di Cartesio, ampliando la visione meccanicista del mondo di Cartesio. Per De La Mettrie il corpo è soltanto ed esclusivamente un insieme di ingranaggi formati dagli organi, e oltre a ciò non esiste ne anima e ne pensiero.  Lo stesso dicasi per gli animali. 

Con queste due opere nasce il materialismo transumanista, una cupa e triste visione del mondo e della specie umana  guardati  soltanto dal lato materiale.  Che il  corpo umano e il  corpo degli animali sono delle macchine  nel senso di meccanismo, non ci sono dubbi; da questo punto di vista gli esseri viventi sono delle macchine; però nella specie umana come si spiegano la psiche, l’inconscio, gli archetipi universali e i simboli e le sue rappresentazioni ? Sono anche queste realtà il prodotto di una macchina?

Credo che ci sia di più nella specie umana oltre al  corpo e alla sua struttura; e questo assioma è valido anche per alcune specie di animali.

Il nostro scheletro è un grande insieme di pezzi perfetti, perché ha su di sé la pressione di più di cinquecento milioni di anni di evoluzione.  Molto probabilmente è la Pikaia Gracilens ( 1911, Walcott, 1979 ,Morris ) ,   il primo organismo pluricellulare ad avere evoluto un primo abbozzo di colonna vertebrale,  la quale prima impalcatura di uno scheletro  si è poi evoluta, diversificata e perfezionata nelle numerose successive forme di vita come i primi pesci ossei placodermi come il Dunkleusteus i primi anfibi come il Tiktaalik  rosae ( Shubin,  Jenkins and Daeschler,  2004 ) , I primi  rettili amnioti  come Casineria kiddi  ( Paton and Clack1999 ) , nei primi mammiferi  come il  Megazostrodon (  Crompton and Jenkins, 1968 ) e Agiloconodon scansorius (  Meng, Xi- Luo, 2015 )   e nei primi primati arboricoli come il  Purgatorius  unio ( Van Valen and Sloan,  1965 ) e Archicebus achilles ( Ni et al., 2013 )  ,  fino ad arrivare alla specie umana, la quale non è il punto di arrivo della perfezione scheletrica, ma una delle tante forme di vita nelle quali lo scheletro ha le funzioni di una macchina perfetta.  Tra gli animali con un apparato scheletrico perfetto ci sono i leopardi ( Panthera pardus, 1758, Linnaeus) , il quale scheletro permette loro di essere una perfetta macchina da caccia. 

 Continuiamo la trama e la storia del film.

La ditta di costituzione di androidi, la Cybertronics, diretta da Allen  Hobby , ormai è arrivata al punto di creare robot Mecha  talmente perfetti da sapere provare dei sentimenti di amore verso gli esseri umani. Lo scopo della ditta è quello di metterli a disposizione per le coppie senza figli o che aspettano di farli, visto che la sovrappopolazione ha creato una società dispotica dove le nascite sono controllate.

Lo scienziato Alley Hobby, in una scena molto simile al manga di Tezuka, riferendosi alla platea della ditta , afferma:

“ Propongo di costruire … un bambino robot… un bambino robot capace di amare e che  amerà sinceramente i suoi genitori o colui da cui riceverà l’Imprinting di un amore che non finirà mai… il nostro sarà un bambino perfetto, racchiuso in un fermo immagine, sempre affettuoso, mai ammalato, immutevole… per tutte le coppie senza figli che desiderano invano un’autorizzazione, lui appagara’ un grande bisogno umano…. ( 11).

 Dopo alcune difficoltà iniziali, il robot David viene finalmente creato e  viene consegnato ai coniugi Swinton,  Henry Swinton e Monica Swinton, che però hanno un figlio  di nome Martin,  finito in coma e momentaneamente ibernato. David quindi deve colmare l’assenza del loro figlio. Il robot David è stato creato con un codice, detto Codice di Imprinting, formato da sette parole, il quale una volta attivato è irreversibile.  Una sera Monica Swinton lo attiva come prova,  e subito il robot David mentre è seduto tranquillamente sulla sedia, cambia lentamente espressione : adesso riconosce in Monica sua madre. L’attore che ha interpretato il ruolo dei piccolo fanciullo robot, Haley Joel Osment, è stato straordinario nel modificare la sua mimica facciale al momento della formulazione del codice di Imprinting ; tale codiceè composto da sette parole: Cirro,Socrate , Particella, Decibel, Uragano, Delfino, Tulipano.  Queste sono le parole per attivare l’Imprinting in David. 

Con il termine Imprinting,  molto studiato dall’etologo Tedesco Konrad Lorenz ( 1903 – 1989 ) , si indica un processo innato e istintivo, presente in tutti gli animali vertebrati , ma in particolare   nei mammiferi e negli uccelli, il quale permette al pulcino o al cucciolo appena nati di seguire subito una figura che possa dargli il sostegno. Molto spesso i pulcini di oca e di  anatra , come ha dimostrato Lorenz nei suoi studi, appena usciti dalle uova possono anche attaccarsi a degli esseri umani, ad altri animali o anche addirittura ad oggetti. Tuttavia, passando la fase iniziale, l’istinto dei cuccioli e dei pulcini li guida verso i veri genitori. L’ Imprinting è collegato alla Teoria dell’ attaccamento formulata dallo psicologo e psicoterapeuta Inglese John Bowlby ( 1907 – 1990 ) , il quale in tre volumi dal titolo  Attacamento e perdita  ( 1969 – 1972- 1980 ) ,  descrive la Teoria dell’attaccamento e il legame madre- bambino nei primissimi anni di vita del piccolo. Lo studio fu inizialmente pubblicato da John Bowlby sottoforma di articoli su riviste specializzate di psicologia e psicoterapia. Ma successivamente i testi si ampliarono fino a diventare tre libri. Tuttavia la sua teoria ha molti punti deboli, a cominciare dal fatto che l ‘ attaccamento del bambino è nei confronti dei due genitori; Bowlby sembra però concentrarsi in particolare sulla figura materna. Le sue ricerche infatti nascono quando nel Dopoguerra,  in qualità di psicoterapeuta e psicologo, nelle cliniche infantili inglesi da lui visitate , si accorse che i bambini orfani o abbandonati dai genitori, erano psicologicamente deboli e con un sistema immunitario quasi assente.  Messi a confronto con i bambini cresciuti con la presenza dei genitori, i quali erano emotivamente più forti e sani, Bowlby interpreta quindi il malessere dei bambini abbandonati alla mancanza delle cure materne o paterne. La teoria di John Bowlby sarà attaccata molto duramente da James Hillmann ( 1926 – 1911 ) , nel suo Il codice dell’anima,  nel capitolo dedicato al ruolo dei genitori nello sviluppo dei figli e della loro personalità. 

Secondo James Hillmann infatti John Bowlby tiene troppo in considerazione la figura della madre nello sviluppo psicologico del bambino . C’è molto di piu nell’evoluzione della personalità di un individuo,  e non si può ridurre il  tutto a quanto  l’individuo è rimasto attaccato alla madre o a entrambi i genitori.  Anche io penso che la teoria di Bowlby è molto esagerata. Ma dobbiamo capire che è stata influenzata dalla psicologia evolutiva di Charles Darwin e di Konrad Lorenz. In quanto mammiferi placentari è ovvio che nella nostra vita siamo attaccati alla madre e al padre. La placenta e il cordone ombelicale si sono evoluti per legare il feto alla madre, in quanto strategia di nutrizione e di gestazione.

Monica Swinton quando il piccolo androide David la chiama “ mamma”  dopo l’attivazione dell’ Imprinting, non riesce a provare nulla per lui. Perché è con il figlio Martin che ha il legame di affetto. Tuttavia David fu progettato per amare chiunque in modo incondizionato. Quando il figlio dei coniugi Swinton esce dal coma e torna a casa, si trova in contrasto con David,  perché non lo considera un fratello e tanto meno un essere umano. Un giorno David si trova in una festa in piscina insieme a Martin, ma quando per scherzo e per dispetto gli amici di Martin lo minacciano con un coltello costringendolo ad attivare  il programma di autodifesa, David, spaventato,  trascina Martin e  i suoi amici in piscina. I coniugi Swinton, dopo questa vicenda, preoccupati che Martin muoia, decidono di eliminare David dalla loro vita. Poiché se viene rinviato alla ditta di origine, cioè la Cybertronics,  verrebbe subito distrutto, Monica Swinton lo abbandona in un bosco insieme a Teddy. Da questo momento iniziano le avventure di David. Monica Swinton con questo gesto ,da mamma, si trasforma nella strega cattiva, che abbandona il bambino al suo destino. Il lato oscuro del femminile, in questa pellicola, si manifesta nel personaggio di Monica Swinton, la quale si sbarazza del piccolo robot. Poco importa se lo ha fatto piangendo e poco importa se David non è il suo vero figlio.   

La foresta, nel linguaggio psicologico e della psicologia del profondo, rappresenta il luogo della perdizione, il luogo dove l’anima sbanda alla ricerca di se stessa e della sua identità. La foresta è anche il simbolo  della  Grande  Madre Cibele  che ostacola il cammino del Puer Aeternus. Il piccolo androide David, è quindi il Fanciullo perseguitato, il Puer Aeternus continuamente sballottato dalle avversità dell’esistenza.  Lo stesso su può dire ovviamente per Astroboy: un Puer Aeternus dell’età cibernetica, perseguitato nonostante i suoi grandi poteri. Nel manga di Tezuka, la madre adottiva, cioè la moglie del Dr. Tenma, riesce ad essere in armonia con Astroboy,  e lo ama come un vero figlio. Ma nel film di Kubrick/ Spielberg , Monica è più una strega che una madre.

Il giocattolo Teddy, il tenero orsacchiotto intelligente, è L’animale guida: nella psicologia del profondo, L’animale guida è un ‘ immagine che si trova in tutte le culture, e rappresenta quel legame indissolubile della specie umana con gli animali. Il piccolo orsacchiotto androide, è uno dei tanti retaggi del culto dell’ Orso presente in tutta l’Europa preistorica . Ma non solo: quasi in ogni zona della terra, dall Russia al Giappone, dalla Groenlandia al Nordamerica, l’orso è presente nelle favole e nei racconti di ogni popolo. L’Ursus ( Linnaeus, 1758 ), è un mammifero placentare che incomincia ad evolversi circa 5 milioni di anni fa, durante il Miocene, nei territori del Nord America e del Nord Europa. Sono vissute forme gigantesche come Arctotherium ( Klaglievich, 1926 ) , che visse durante il Pleistocene principalmente nei territori del Sudamerica, ma anche in Nordamerica. Il culto dell’orso oggi è presente negli orsacchiotti di peluche,  nei gadget, nei cartoon e nei film di animazione. 

Vagando senza meta con Teddy, David si imbatte nella Fiera della carne, che sarebbe il Circo dei Robot del manga di Tezuka.  Si salvano  per miracolo e incontrano un robot prostituto di nome Gigolo’ Joe,  che si offre di aiutarli a ritrovare la strada di casa. Da questo momento la storia del film si distacca dal manga di Tezuka e ricalca la storia di Pinocchio. Infatti Davide rivela a Gigolò Joe che vuole incontrare la Fata Turchina perché vuole diventare un bambino vero per farsi amare da Monica Swinton. Così tutti e tre androidi , partono

alla ricerca della Fata Turchina, che scoprono, grazie al consulto di una testa versione Cartoon di Albert Einstein ,che funge da Oracolo della Pizia, che si trova a Manhattan. Ma Gigolò Joe avverte David che è pericoloso per gli androidi andare in quelle zone, ma David ha ormai deciso. La zona di Manhattan è ormai sommersa dalle acque, e quando sorvolano a bordo di un anfibicottero,  un elicottero a forma di girino capace di sommergersi nelle acque, il quartiere di New York ormai sommerso dalle acque , David intravvede la statua della Fata Turchina; ma era la Fata Turchina di un Luna Park di New York ormai distrutto e sommerso nelle profondità marine . David è convinto che Monica Swinton lo ha abbandonato in quanto robot, e quindi il suo desiderio più grande è diventare un vero bambino, un vero essere umano in carne e ossa. Questo è il passaggio più vicino alle avventure di Pinocchio di Collodi.

Una volta atterrati sopra l’edificio della Cybertronics,  David ,Gigolò Joe e Teddy scoprono il creatore di David, l’ingegnere Alley Hobby, in una stanza davanti ad una finestra. Sorpreso di incontrare David, il quale le chiede spiegazioni su chi sia in realtà,  Alley Hobby rivela tutta la verità a David: il piccolo androide di nome David è soltanto un robot, un robot realizzato a immagine e somiglianza di suo figlio morto in un incidente. Alley Hobby non ha mai superato la perdita del figlio, scomparso in giovane età ad appena dodici anni.  Così Alley Hobby un giorno promise a sé stesso di realizzare un robot bambino che incarnasse di nuovo suo figlio,  ma questa volta un bambino eterno, che  non morirà mai. Ma Alley Hobby non realizza soltanto una copia di David : ma decine e forse centinaia di esemplari tutti uguali a David. Non appena il piccolo androide scopre le centinaia di copie identiche a lui,  pronte e inscatolate per essere messe nel mercato,  capisce di essere soltanto un oggetto tra tanti , una copia come tante altre.  Preso dallo sconforto e dalla delusione, si lascia cadere dalla finestra della ditta, ma interviene Gigolò Joe che lo salva in tempo con l’ anfibicottero.  Mentre stava cadendo David riferisce di avere intravisto di nuovo la statua della Fata Turchina.

Nel manga originale di Tezuka, La grande avventura di Astroboy ( edizione J- pop, 2019), Astroboy scopre in una stanza chiusa a chiave il vero figlio del Dr. Tenma.  Quando per caso Astroboy entra nella stanza chiusa a chiave che la moglie del Dr. Tenma gli aveva proibito di entrare, Astroboy scopre la fotografia di Tobio, il figlio morto del Dr. Tenma, e capisce in base alla notevole somiglianza con il suo aspetto, che è stato costruito dal Dr. Tenma per riempire un vuoto, il vuoto del figlio Tobio, morto in un incidente stradale con la sua prima automobile regalata da suo padre. È inutile negare che anche questa parte è molto simile a quella del film di Kubrick/ Spielberg.  Un altro elemento a favore del fatto che i due registi conoscevano molto bene la storia del manga di Tezuka.

Ma se nel manga di Tezuka Astroboy ha la consapevolezza di essere un robot unico, anche se costruito a immagine e somiglianza del figlio morto del Dr . Tenma, nel film di Kubrick/ Spielberg, David ha la consapevolezza di essere una delle tante copie di altri robot, un oggetto tra gli oggetti, e quindi comprende che in questa situazione la sua esistenza non ha significato. Quando si è la riproduzione di altri, quando un figlio è la fotocopia dei genitori , quando non si ha il coraggio di essere se stessi, di essere e manifestare la vera natura , in una sorta di omologazione di massa sia dell’esistenza che della propria  origine, allora l’esistenza perde di valore e di significato. Ed ecco che arrivano le crisi esistenziali, l’ansia e gli attacchi di panico.  David, nel film A. I.  Intelligenza artificiale,  ha avuto una crisi esistenziale, che lo ha portato alla consapevolezza di essere soltanto un oggetto tra gli oggetti. La crisi esistenziale è il primo passo per la rinascita interiore.

Quando David e Teddy rimasti soli , perché Gigolò Joe è stato arrestato,  si immergono con l’ anfibicottero sotto la città sommersa per cercare di parlare con la Fata Turchina.  Ma rimangono incastrati nelle giostre del Luna Park, e David si inceppa nella frase: “ Fammi diventare un bambino vero!”, la quale la ripete per centinaia e centinaia di volte per circa 2000 anni.  Anche in questa parte del film ci sono delle leggere somiglianze con il manga di Tezuka, come scopriremo dopo.

David rimane sotto l’acqua per un lunghissimo  periodo, fino a quando dei Mecha del futuro che hanno raggiunto la perfezione , lo riattivano con un tocco. Siamo nel 4125 D. C. ,e l’umanità, avendo attraversato una seconda Era Glaciale, sì è definitivamente estinta. I Mecha evoluti, somiglianti a degli alieni, sono gli unici abitanti della terra. Una volta riattivati David e Teddy con un tocco, studiano la loro memoria interna, nella quale trovano molte informazioni sulla specie umana ormai estinta. In base ai ricordi di David e Teddy, i Mecha del futuro ricreano la casa dove abitava David con Monica. David si sveglia e la prima cosa che chiede ai Mecha è di farlo diventare un bambino vero. I Mecha creano uno schermo dove appare la Fata Turchina, alla quale David chiede di poter diventare un vero bambino. La Fata Turchina gli risponde che questo desidero è impossibile da realizzare in quanto lui è un robot,  ma tuttavia c’è la possibilità di fare rinascere Monica Swinton: basta un solo elemento del corpo ma soltanto per un giorno, perché la vita è un qualcosa di unico e di irripetibile. Quando Monica Swinton torna in vita, David va da lei mentre si sta svegliando.  E tutta la giornata la passa con lei, fino a quando si spegne una volta per tutte pieno di gioia per avere finalmente passato la sua ultima giornata  piena di amore per sua madre.

La Fata Turchina compare nelle Avventure di Pinocchio di Collodi, ma non è una donna adulta, come appare nella versione Disney di Pinocchio e in altri adattamenti. Nel racconto originale di Collodi la Fata Turchina è una bambina, una fanciullina  forse di dodici anni, che protegge Pinocchio dalle avversità.  Che cosa sia veramente questo essere è un mistero: La cultura Cristiana- cattolica la interpreta come la Vergine Maria,  le fiabe ci raccontano invece di fate buone e malvagie che possono aiutarci o farci del male. La Fata, come essere magico nasce nella cultura Celtica, è si tratta di un genio femminile. Le fate sono quindi il Daimon,  i cupidi , i puttini e gli angioletti che ci guidano e ci proteggono. Nel manga di Tezuka, Astroboy ha la sua fatina che lo protegge, di nome Scara.  Questo essere è una cavalletta aliena catapultata nel nostro pianeta a causa di un guasto della sua astronave. Nelle Avventure di Pinocchio la Fata Turchina è la madre che Pinocchio non può avere in quanto burattino , e lo stesso è per David : la ricerca della Fata Turchina è in realtà la ricerca per il ricongiungimento con la figura materna. Ma le fate possono essere anche delle entità aliene di altre dimensioni che si mettono in contatto con noi per proteggerci dalle fate malefiche come le streghe e dalle avversità della vita. Le fate sono gli spiriti della natura che comunicano con noi e con la nostra interiorità. Per quanto riguarda la morte e la rinascita nel film A. I. Intelligenza artificiale, troviamo altri  due momenti dove questo concetto misterioso è nascosto. Il primo è  quando David  rimane intrappolato nelle profondita’ marine con Teddy.  Per duemila anni resta in quello stato come in una sorta di gigantesco grembo materno. Le acque e la loro profondità rappresentano la morte e la rinascita, il buio del profondo delle acque ma allo stesso tempo la fecondazione delle acque. Il secondo momento è rappresentato dalla resurrezione per un giorno di Monica Swinton. Con una ciocca di capelli viene riportata in vita.  La vita è un processo singolare, e per questo durante la trasformazione che dalla morte porta alla rinascita, gli stadi di rinascita sono diversi o di diversa durata. Questo concetto si trova espresso molto bene nel manga originale di Tezuka, La grande avventura di Astroboy.

Parte terza : La grande avventura della morte e rinascita di Astroboy. 

Nel processo di individuazione,  la morte e la rinascita sono il cambiamento che avviene dopo la morte di una identità.  Il burattino di legno che diventa un vero bambino, è in realtà il processo di trasformazione che porta da una condizione in un’altra. Tutta l’alchimia si basa sul concetto di morte, trasformazione e rinascita.

Nel manga La grande avventura di Astroboy ( edizione J- Pop 2019),  il protagonista  , Astroboy,  fin dall’inizio attraversa la morte e la  rinascita. 

La continuazione dei 23 volumi della storia di Astroboy,  fu concepita da Tezuka per dare una nuova vita al suo personaggio. L’inizio del manga prende avvio dall’ultima scena dell’episodio 193  andato in onda il 31 Dicembre 1966 , appartenente alla serie animata iniziata nel 1963 nel quale Astroboy per salvare il mondo si tuffa nel sole con il  razzo dirottato da lui stesso per impedire di colpire la terra .  Una volta finito nel sole, che ne è stato di Astroboy?  

È proprio Tezuka stesso che ci racconta all’inizio del manga,  come ha dato nuova vita alle vicende di Astroboy, nel prologo del manga intitolato L’inizio della contraddizione :

“ Salve amici lettori! Che cosa mi dite dell’ illustrazione qui sopra? Ve la ricordare?

Proviene dall’ultimo episodio della serie animata di Atom!

Il nostro eroe ha salvato il mondo gettandosi nel sole aggrappato ad un congegno in grado di scongiurare una crisi atomica!

Che fine avrà fatto, sarà morto oppure si sarà salvato e sarà riuscito a tornare a casa sano e salvo ?!” ( 12) .

Tezuka continua a spiegare che dopo l’ultimo episodio della serie animata di Atom,  gli spettatori e i lettori si chiedevano  quale fosse il destino dell’eroe dopo la fusione con il sole.  Tezuka quindi incomincia a scrivere e a disegnare alcune nuove storie pubblicate sulla rivista Nipponica “ Sankei shinbun”, nella quale inizia a pubblicare la prima parte della nuova storia. 

Dopo la fusione con il sole, il corpo di Astroboy è ridotto ad un ammasso di metallo informe che vaga nello spazio. Tuttavia, grazie all’intervento di un gruppo di cavallette spaziali,  il suo corpo viene ripristinato e lentamente torna alle sembianze originali. Abbiamo quindi un’altra presenza di morte e rinascita.

Successivamente una donna aliena cavalletta, aveva riportato Astroboy sulla terra, a bordo della sua astronave.  Ma sulla terra il tempo sembrava essere tornato indietro: infatti Atom era approdato circa cinquanta anni addietro  il 2017. Tezuka nelle prime pagine del manga chiarisce che tra le storie pubblicate sulla rivista Sunkei Shinbun e le altre storie di Astroboy pubblicate su altre riviste, non c’era alcun collegamento di trama, così decise di cancellare il salvataggio di Atom dopo la fusione con il sole e creare un nuovo inizio per le nuove storie. Nelle nuove storie l’incontro con  l’aliena  Scara avviene sulla terra. Nel 2017, Atom sta volando sul mare quando vede una strana luce negli abissi. Mentre si avvicina una tremenda esplosione fa sbalzare in aria diverse bolle di acqua. Tra queste bolle c’è una capsula contenente un corpo  in posizione fetale dalle sembianze umane. Atom salva il corpo insieme alla capsula e scopre che si tratta di una ragazza. Ma il suo corpo è molto strano per essere un essere umano : infatti respira dai fianchi, una caratteristica molto simile a quella degli insetti. Scara,  la donna aliena rileva ad Astroboy la sua vera storia: lei è una cavalletta aliena catapultata nel pianeta Terra in seguito ad un incidente. Quando Astroboy  nel cercare di aiutarla va a chiamare il professore Ochanomuchi,  scopre che misteriosamente non c’è. E non c’è nemmeno tutto quello che lui conosceva. Sembra di essere in un’altra epoca storica. Quando Astroboy torna da Scara,  la cavaletta aliena in sembianze umane prova a spiegare ad Astroboy che cosa era realmente accaduto: quando l’astronave che la stava trasportando fu colpita da un razzo sulla terra, lei attiva io tasto dell’ autodistruzione che le permette di saltare fuori dalla navicella. Ma tutto ciò ha perforato la barriera dello spazio- tempo catapultando Astroboy cinquanta anni indietro.  Poiché il futuro di Astroboy immaginato da Tezuka era il 2017, Astroboy si trova così nel 1967 .

Astroboy è un robot bambino con i superpoteri: è stato concepito da Tezuka come Pinocchio, ma ha i superpoteri degni di un Superman.  Con una forza di centomila cavalli e con una capacità di affrontare qualunque situazione meteorologica, come tempeste di neve,  ghiacci perenni  fuoco ardente tempeste di  acqua, è praticamente invincibile. Quando la piccola aliena di nome Scara viene catapultata sulla terra facendo piombare Astroboy cinquanta anni prima, cioè nel 1967, spiega al piccolo robot che la sua navicella conteneva un dispositivo per i viaggio temporali: esplodendo, il dispositivo si è attivato.  Astroboy quindi,   è un robot che viene dal futuro. Tuttavia, poiché l’epoca nella quale è finito non ha ancora inventato nessun robot delle sue caratteristiche, Astroboy esaurendo l’energia, è in pericolo di morte, per entropia dei circuiti e quindi per spegnimento. 

Dopo alcune piccole avventure con alcuni prototipi di robot ancora molto primitivi, i quali Astroboy cerca anche di salvarli dalla distruzione,  un il piccolo robot salva  molte persone da un incendio di una palazzina: ma poiché non voleva farsi riconoscere dalla popolazione, inventa un travestimento con un robot ancora in fase iniziale. Così aiuta le persone intrappolate nella palazzina estraendo dalle lamiere una alla volta. Tuttavia questa grande forza fa insospettire lo stesso alcune persone,  soprattutto un giovane professore Ochanomizu,  il quale capisce al volo che dentro il suo robot primitivo si è inserito un altro robot per manovrarlo. Astroboy è così costretto ad ammettere a Ochanomizu che lui è un vero robot e che viene dal futuro. Ochanomizu tuttavia interepreta Astroboy come una minaccia e da l’allarme alle forze di polizia speciali affinché lo catturassero. 

Mentre Astroboy cerca di non farsi acchiappare dalla polizia, si imbatte in un gruppo di malviventi appartenenti ad una squadra di spionaggio di guerra. Poiché Astroboy dopo la fatica fatta per salvare tutte quelle persone rimaste intrappolate sotto le macerie della palazzina è rimasto senza energia, tranne per tre giorni,  è costretto a scendere a patti con la squadra dei malviventi : se lui accetta di nasconderli e di accompagnarli di nascosto nel luogo da loro indicato, avrà in cambio una grande quantità di energia.  La squadra dei malviventi infatti è riuscita a impadronirsi dei progetti segreti per un alimentatori energetico, Energy Tube, un tubo in grado di trasportare energia dalla sua fonte a qualunque altra destinazione. Tuttavia i criminali cercano di ingannare il piccolo robot: dopo averlo fatto entrare in una valigia, lo trasportano segretamente a Saigon, in Vietnam. Il loro vero intento è infatti quello di fare affari bellici con la guerra in Vietnam in corso. E in questa parte è evidente la dura critica di Tezuka a tutte le guerre, in particolare quella in corso nel Vietnam mentre narrava le avventure di Astroboy. 

Valigie, marsupi, armadi, scatole, scatoloni, vasi pieni di acqua e altri contenitori, sono tutti simboli del ventre materno , dell’ incubazione e della rinascita. Quando Astroboy viene messo nella valigia, si sta trasformando nell’  angelo del Vietnam. 

Infatti, all’interno della valigia, quando entra nel sottomarino segreto della malvagia squadra di spie industriale, comprende che qualcosa non va: una volta uscito allo scoperto e distruggendo il sottomarino, il capitano gli rivela che era stato comprato come arma militare per un progetto segreto Americano. Il piccolo Atom si ribella a questo destino distruggendo completamente il sottomarino e tutto l’equipaggio rimasto. Cosi approda in Vietnam , in un piccolo villaggio di pacifici contadini costantemente minacciati dai bombardamenti americani.  Nel villaggio Astroboy viene accolto come un angelo arrivato da altre dimensioni, ed infatti Astroboy non si fa smentire: il piccolo Atom cerca in tutti i modi di salvare la vita a quel villaggio, e lo fa in un modo eroico: distruggendo e annientando tutto l’esercito americano costringendolo alla resa.  In quello stesso istante , stava nascendo un bimbo in quel villaggio, e Atom ormai sfinito e quasi morente,  si affretta a salutarlo . Questa parte è significativa perché unisce Morte e Rinascita in un unico momento: mentre Astroboy si sta spegnendo per l’ esaurirsi dell’energia,  una nuona vita sta nascendo.  Così è in tutto il mondo e nella realtà: individui muoiono e individui nascono, civiltà tramontano e altre civiltà sorgono, specie viventi si estinguono e specie viventi si evolvono e nascono, in un eterno gioco di morte e rinascita eterna.  

Le ultime parole di Astroboy nel villaggio sono le seguenti:

“ Quando sono arrivato dal Ventesimo secolo non pensavo di riuscire a vivere qui… ma sapere che morirò dopo avere fatto ciò che dovevo, proteggendo tutti voi mi rende felice… ( 13) .

Le frasi di Astroboy sono come quelle di un angelo o di un eroe che si sacrifica per il bene dell’umanità.  E in questo Astroboy è molto simile alla figura di Cristo o del personaggio di Goku di Akyro Toryama. 

Quando Astroboy si spegne definitivamente, gli anziani saggi del villaggio e tutti gli abitanti, lo avvolgono in una coperta con una cerimonia degna di un eroe o di un santo:

“ Atom fu avvolto in un lenzuolo bianco bloccato delicatamente con dei lacci e due persone lo trasportarono su un carro a Saigon… Gli abitanti del villaggio usciti  dalle loro case,  congiunsero le mani a mo’ do preghiera per augurargli buon viaggio… 

Fu una cerimonia solenne, come la morte di un eroe o la dipartita di un santo , uno spettacolo maestoso degno di una divinità. Persino quella donna, che aveva dato alla luce una nuova vita, diede l’ultimo saluto a Atom dall’interno della sua nuova casa. 

“ onorero’ le tue ultime parole… il mio bambino non finirà vittima della guerra, lo crescero’ forte e vigoroso “….

Schricchiolando e sobbalzando il carro prosegue per il suo ultimo cammino…. “ ( 14) .

Ma tuttavia, i crudeli bombardamenti americani ripresero  di nuovo, eliminando quelle poche persone rimaste, compreso il bambino. Un abitante del villaggio che stava trasportando il carro con il corpo di Atom, decise di buttarlo nel fiume del villaggio,  in modo da salvarsi dalla furia distruttiva.  Così:

“ Il carro fini’nel fiume alla deriva in quel mare infuocato…. Atom fluttuo’ lentamente lungo il fiume… insieme ai cadaveri mietuti dalla guerra…. Riposo’ on silenzio, ignaro di tutto e incapace di sognare.. per molto, molto tempo… poi finalmente comincia ad affondare… arenandosi nelle profondità del fiume Mekong…..

Dove solo i piccoli molluschi sapevano della sua esistenza…. ( 15)  .

Questa immagine stupenda di Atom ormai senza energia che fluttua nelle acque, è un’altra immagine di Morte e Rinascita. Nella simbologia della psicologia del profondo, le acque rappresentano il liquido amniotico. L’utero è sia una tomba che un luogo di  incubazione per una nuova vita. Di questa simbologia ne ho parlato nel mio precedente testo dedicato a questo tema. Il  grembo  materno ,l’acqua e i fondali marini sono quindi dei  luoghi di transizione,  dove l’essere che è stato sta lasciando decomporre il passato e sta facendo rinascere il nuovo essere che verrà, caratteristica che nessuna incubatrice artificiale può dare.

La stessa simbologia è per esempio nel rituale del Battesimo Cristiano  ma anche nell’ Ebraismo : l’immersione dell’essere in una vasca di acqua è il simbolo della purificazione e quindi della Rinascita. 

Un particolare interessante nella narrazione per immagini di Tezuka è che Astroboy mentre affonda nelle profondità del fiume, è disegnato come una larva che sta facendo il suo bozzolo: un altro riferimento alla Morte e Rinascita. Inoltre quando è nel fiume  sul  suo corpo si posano delle farfalle: le farfalle e le libellule simboleggiano il nuovo percorso da intraprendere. La vita che rinasce dopo la morte.  

Dopo circa 26 anni in quella condizione di incubazione,  Astroboy si ritrova nel 1993. È interessante questa parte della storia, in quanto molto simile a quella del film di Kubrick / Spielberg. Non a caso nel film il robot David rimane bloccato per duemila anni sotto l’acqua degli oceani: impossibile non riuscire a trovare un nesso con la storia del manga. In entrambe le storie, c’è l’acqua come elemento di incubazione dentro la quale il robot bambino viene immerso. Tuttavia il salvataggio è diverso: nel film sono due SuperMecha evoluti del futuro a trovarlo e riattivarlo. Nel manga dapprima lo trovano due operai del porto , i quali  trovato un biglietto scritto da Atom quando si trovava dentro la valigia delle spie industriali, lo portano a casa del suo vecchio amico di venti anni prima, il ragazzino che lo ospito’ a casa sua. Nel 1993, diventato ormai benestante , ha una sua fabbrica di proprietà che si occupa di energia ed elettronica. Astroboy viene così riattivato attraverso l’alimentazione energetica, ma anche questa volta è per poco tempo. Infatti Atom, dopo avere ancora una volta salvato la città da una banda di ladri e malfattori,  lentamente esaurisce le sue energie e si accascia al suolo, su un prato verde: ma questa volta è per sempre.  Il suo corpo di metallo lentamente si logora e si arruginisce, marcendo definitivamente. 

In quella stessa epoca, il figlio Dr. Tenma, di nome Tobio, capo di una ditta di costruzione di robot sofisticati, rimane vittima di un incidente con la sua prima automobile. Il Dr. Tenma addolorato per il suo bambino, genera una brillante idea: costruire un robot bambino immortale e perfetto ad immagine e somiglianza del figlio Tobio. Anche se all’inizio la ditta non è d’accordo con il Dr. Tenma, con un po di tempo il robot bambino viene finalmente realizzato. Però il robot non riesce ad attivarsi. In quei giorni,  la piccola cavalletta aliena di nome Scara,  legge la notizia su un giornale caduto a terra. Allora capisce che il nuovo Astroboy non può venire alla luce se non si distrugge la sua vecchia versione, quella che proviene dal futuro. Si è creato così un Paraddosso temporale: nella stessa epoca si trovano due Atom: quello del futuro che ormai è morto e quello che sta per nascere.  La morte e la rinascita si incontrano di nuovo.  Infatti Scara esclama :

“ Atom alla fine questo giorno è arrivato !… ma non puoi rinascere se prima la tua vecchia versione non viene distrutta!” ( 16)

E così dicendo entra nel corpo vecchio di Atom e attiva il dispositivo dell’autodistruzione :

Vai nuovo Atom, rinasci ! “( 17)

Dice Scara. 

In quello stesso istante il Dr. Tenma dice al robot:

“ ti prego Atom, apri gli occhi  ! , dai vita al nuovo Tobio!”. ( 18).

Mentre il vecchio Atom esplodeva,  nello stesso istante il nuovo Astroboy apre gli occhi: il nuovo Atom è rinato. Il richiamo a Morte e Rinascita in questa parte sono molto evidenti ed espliciti. E le rinascite sono due : Tobio,  il figlio del Dr. Tenma e il vecchio Atom.  Soltanto se si lascia andare il vecchio che c’è nella vita si può fare spazio al nuovo. Per rinascere  si deve prima morire. Anche se l’essere che rinasce e la nuova vita che rinasce non è ovviamente uguale a quello precedente, perché ogni vita è una strada unica e irripetibile,  tuttavia la sua essenza rigenerativa è la stessa identica in ogni essere nuovo.  

Conclusione: la figura del Puer Aeternus. 

Atom o Astroboy è un’incarnazione dell’ archetipo del Puer Aeternus.  Come il Puer Aeternus,  è eternamente giovane e immortale. In tutte le culture l’archetipo del Puer Aeternus rappresenta la rigenerazione della natura e della vita.  Il fanciullo è quindi la chiave per la rinascita.  Ecco perché nella mitologia Sumera e Babilonese Dammuzi / Damuz, che poi diventa Tammuz,  è il dio fanciullo artefice della rigenerazione della vegetazione, dei pascoli e dei bovini da pascolo. La fine dell’inverno , la primavera e l’estate, sono per gli antichi popoli della Mesopotamia,  i mesi dell’ infanzia di Tammuz, invece il periodo autunnale è la morte di Tammuz,  tanto è vero che presso i Babilonesi era usanza fare processioni per la morte del dio fanciullo Tammuz.  Per gli Egizi è Arpocrate,  cioè Horus,  il dio fanciullo. Egli è il dio protettore del Silenzio e della guarigione. Ecco perché nelle sculture porta il  dito indice alla bocca: il fanciullo custodisce segreti che il mondo non conosce.  Nella mitologia  Greca, la figura del fanciullo Dionisio / Zagreo  e’ una storia di trasformazione e di rinascita.  Il piccolo Dionisio viene fatto a pezzi dai Titani inviati dalla Dea Era, ma viene ricomposto da Zeus,  e rinasce come nuovo Dionisio. La forma neotenica del Puer Aeternus,  come del resto di Astroboy e degli altri eroi fanciulli,  è la chiave per la rinascita: essere come i fanciulli significa essere e pensare come l’acqua, pensare come le stelle e essere come la natura.

Ma di questo argomento se ne riparlerà in un’altra parte.   

Note bibliografiche:

( 1) Eugen Herrigel: Lo Zen e il tiro con l’arco,  introduzione di Daisetz T. Suzuki, edizione Adelphi 2011 , Milano,  traduzione di Gabriella Bemporad .

( 2) Luca Raffaeli : Le anime disegnate ( 1995, nuova edizione Tunue ‘ 2018 .

( 3). Spielberg: così ho completato l’idea di Kubrick, di Giovanna Grassi,  Corriere della Sera, 16 Giugno 2001).

( 4) Silvia Bizio ;  Repubblica :  Spielberg: il mio film con Kubrick. Ma senza Stanley non posso farlo,  19 Maggio 1999.

( 5) Ibidem….

( 6) La Nazione, 20 Dicembre 1999, di Andrea Martini.

( 7 ) Ibidem…

( 8) Ibidem…

( 9)  Tezuka : La avventura  di Astroboy, 1967, Edizioni J- Pop 2019, pag. 398- 399, a cura di Jacopo Costa Barunelli, Milano 2019.

( 10 ) A. I. Intelligenza artificiale, regia di Steven Spielberg su progetto di Stanley Kubrick, 2001, Warner Bros production and Amblin Entertainment. 

( 11) Ibidem…

( 12) Tezuka : La grande avventura di Astroboy, pag. 6- 7-8 , edizione J- Pop, a cura di Jacopo  Costa Barunelli , Milano 2019.

( 13) Tezuka : La avventura di Astroboy, pag. 221, edizione J- Pop, a cura di Jacopo Costa Barunelli, Milano 2019.

( 14) Tezuka :  La grande avventura di Astroboy,  pag. 223, edizione J- Pop,  a cura di Jacopo Costa Barunelli, Milano 2019.

( 15) Tezuka :  La grande avventura di Astroboy, pag. 226, edizione J- Pop, a cura di Jacopo Costa Barunelli, Milano 2019.

( 16) Ibidem…

( 17) Ibidem…

( 18) Ibidem…

    


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