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“The idiot”, il passo a due di Saburo Teshigawara e Rihoko Sato

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Al teatro Arena del Sole di Bologna la coppia giapponese ha riproposto il capolavoro di Dostoevskij esprimendo senza parole ma solo con i gesti e i movimenti dei corpi tutto il dramma e il tormento dell’opera dell’ autore russo.

di Gabriele Zompì

Bologna – “Bello”, “…qualcosa di mai visto prima”, “…non credevo fosse così coinvolgente”, “…ti lascia esterefatto”. Questi sono alcuni dei commenti che il pubblico ha espresso all’uscita del teatro Arena del Sole di Bologna lo scorso 9 aprile dopo aver assistito in sala allo spettacolo “The idiot”, che si ispira al capolavoro di Dostoevskij.

A metterlo in scena una coppia di ballerini: Saburo Teshigawara e Rihoko Sato. Lui è un coreografo e danzatore giapponese, ma anche pittore, scultore e disegnatore; lei è la sua “musa” e storica collaboratrice, nonchè anima della compagnia Karas, fondata nel 1985 dallo stesso Teshigawara assieme a Kei Miyata e che ha portato in tutto il mondo in questi anni la danza moderna ad altissimi livelli.


Si tratta di un passo a due dove il testo non è presente, ma la danza si manifesta imperiosa su suoni e rumori che “segnano il passo” dei protagonisti.
La sensibilità scultorea di Teshigawara, il suo acuto senso della composizione, la sua comprensione dello spazio e i suoi determinati movimenti di danza si fondono per creare uno stile unico che lo contraddistingue. L’interesse per la musica e lo spazio lo ha portato a creare performance site-specific e a collaborare con diversi musicisti.

Oltre ai laboratori in corso presso il Karas Studio di Tokyo, Teshigawara è stato coinvolto in numerosi progetti educativi: nel 1995 ha avviato lo S.T.E.P. (Saburo Teshigawara Education Project) insieme a alcuni partner britannici; dal 2006 al 2013 ha insegnato presso il College of Contemporary Psychology della St. Paul’s (Rikkyo) University in Giappone; dal 2014 è professore alla Tama Art University, Dipartimento di Scenografia, Drammaturgia e Danza. Dal 2013 ha fondato il suo spazio creativo privato Karas Apparatus a Ogikubo, Tokyo. Nel 2022 ha ricevuto il Leone d’Oro per la carriera alla Biennale Danza di Venezia.


Sul palco i due si muovono con ritmo frenetico, quasi compulsivo. In particolare lui assume atteggiamenti e movenze che in alcuni momenti richiamano le tarante e le pizziche del Salento, mentre lei si muove in modo più sinuoso ed elegante eseguendo passi più classici. Entrambi però creano un’ atmosfera particolare, complice anche la scelta delle musiche e delle luci che esaltano le loro performances.
Lo spettacolo rientra nel progetto chiamato CARNE – focus di drammaturgia fisica curato da Michela Lucenti che propone nel circuito dei teatri dell’ Emilia Romagna (ERT) una serie di spettacoli di teatro-danza tra Modena, Bologna, Cesena e Castelfranco Emilia.

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