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Il Fernando Di Leo Short Film Festival si svolgerà dal 9 all’11 Settembre 2022 a San Ferdinando di Puglia (BT)

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Di Maurizio De Giglio

FINALMENTE UN FESTIVAL DEDICATO AL REGISTA PUGLIESE FERNANDO DI LEO

Il Fernando Di Leo Short Film Festival si svolgerà dal 9 all’11 Settembre 2022 a San Ferdinando di Puglia (BT) in Piazza della Costituzione.

Il Festival è stato intitolato alla figura di Fernando di Leo (sceneggiatore e regista pugliese, nato e cresciuto a San Ferdinando di Puglia e divenuto maestro del cinema noir, apprezzato in tutto il mondo), attraverso una rassegna a lui dedicata all’interno del programma.

Fernando Di Leo nacque a San Ferdinando di Puglia nel 1932. Laureatosi in giurisprudenza, scelse di non esercitare la professione per frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e fare gavetta su molti set cinematografici. In quegli anni, assieme ai compagni di corso Marco BellocchioFrans Weisz e Enzo Dell’Aquila, formò un gruppo di cinefili militanti attenti ai nuovi linguaggi cinematografici, come quello della Nouvelle Vague francese o del free cinema britannico.

Cominciò a collaborare con la rivista Sipario e, grazie all’amicizia con Duccio Tessari, esordì come sceneggiatore, scrivendo il trattamento per Per un pugno di dollari e Per qualche dollaro in più di Sergio Leone. In questi primi lavori non venne però accreditato e non se ne rivendicò mai la paternità delle sceneggiature, dichiarando che «il genio viene dopo la fase di scrittura. A cambiare il cinema negli anni ’60 sono state due cose: il montaggio di Godard e i tempi di Leone». Nell’arco della sua carriera scrisse quarantatré film. Soltanto prima della sua affermazione come regista, gli spaghetti western e i noir da lui scritti furono più di venti, tra cui Una pistola per RingoIl ritorno di Ringo e Kiss Kiss… Bang Bang, diretti dall’amico Tessari, e Omicidio per appuntamento e Gangsters ’70, diretti da Mino Guerrini.

L’episodio più singolare riguarda però la collaborazione con Sergio Corbucci per Django. Il regista doveva partire il giorno dopo per girare in Almería ma, non convinto della sceneggiatura, chiese a Di Leo di dare un’occhiata. Di Leo revisionò la sceneggiatura in una intera nottata e consegnò il lavoro al regista all’aeroporto, in tempo per la partenza, ma il suo nome non venne citato nei titoli di testa del film. Gli ultimi film da lui scritti però non diretti sono i poliziotteschi Uomini si nasce poliziotti si muore di Ruggero Deodato e Liberi armati pericolosi di Romolo Guerrieri.

Le prime regie

Di Leo fece il suo debutto nella regia nel 1963, con il film a episodi Gli eroi di ieri… oggi… domani, dirigendo insieme a Enzo Dell’Aquila l’episodio Un posto in paradiso. Nel 1968 diresse il suo primo film da solo, Rose rosse per il führer. Attento osservatore della società italiana e dell’individuo, si fece conoscere definitivamente nel 1969 con Brucia ragazzo, brucia, film che creò uno scandalo per l’argomento trattato: la sessualità femminile. Lo stesso anno diresse un altro film simile, Amarsi male, che tratta anche delle problematiche giovanili di quegli anni.

I noir

Nel 1969 Di Leo diresse I ragazzi del massacro, primo suo film tratto dalle opere dello scrittore Giorgio Scerbanenco. Il film è considerato uno dei suoi migliori film. Nel 1971 diresse il suo unico horrorLa bestia uccide a sangue freddo, protagonista Klaus Kinski, considerato un cult movie e un precursore della moda pulp negli Stati Uniti.

Dopo questa parentesi Di Leo tornò al noir con la famosa Trilogia del milieu, che iniziò con Milano calibro 9, interpretato da Gastone Moschin. Questo film influenzerà molto Quentin Tarantino. La trilogia proseguì con La mala ordina, film meno cupo di Milano calibro 9 ma forse ancora più spietato. Infine nel 1973 Di Leo diresse Il boss, ambientato a Palermo. Dei tre film questo è probabilmente il più cinico e senza speranza.

Dopo la trilogia del milieu, Di Leo diresse altri noir, ma senza arrivare alle vette raggiunte con i film precedenti.La città sconvolta: caccia spietata ai rapitori ebbe dei problemi di produzione e di sceneggiatura. Diamanti sporchi di sangue è una sorta di remake di Milano calibro 9 ambientato a Roma. Di Leo in seguito diresse anche film noir meno impegnati, come I padroni della città e Colpo in canna, ambientato nella Napoli che conosceva bene: il film vede protagonista Ursula Andress, che si comporta e lotta come un uomo.

Il poliziottesco

Nel 1974 Di Leo diresse il suo unico poliziesco: Il poliziotto è marcio con protagonista Luc Merenda, che sin dal titolo dichiara la sua estraneità rispetto agli altri prodotti del genere, e mostra un poliziotto corrotto e cinico interpretato da Luc Merenda; per questo il film ebbe molti problemi, ed è rimasto introvabile per più di trent’anni.

L’obiettivo degli organizzatori è stato quello di ripristinare la memoria storica intorno a un grande regista del nostro territorio. Infatti la rassegna si concentrerà sulle testimonianze dirette di chi ha conosciuto Fernando Di Leo, i cineasti che hanno diretto film/ documentari sulla sua opera, immagini di suoi film verranno proiettate negli eventi pomeridiani con gli ospiti che parleranno della loro esperienza e di ricordi condivisi con il regista pugliese.

Verrà esposta una mostra che, documenti storici, testimonianze fotografiche ed infine un incontro virtuale, attraverso le immagini, tra i registi del presente e Di Leo.

Nello spazio del museo civico, sito nella piazza Papa Giovanni Paolo II, sarà possibile visitare una mostra con locandine, fotografie e documenti storici sui film realizzati da Di Leo. All’interno dei tre giorni del Festival, ci sarà uno spazio che sarà riservato a una retrospettiva sull’opera di Fernando Di Leo, attraverso testimonianze, ospiti e materiale audio-visivo e la proiezione dei suoi migliori film.

Il Festival di quest’anno si concentrerà sui 50 anni da Milano Calibro 9, ritenuto il suo capolavoro e tratto dall’omonimo romanzo di Giorgio Scerbanenco, verranno proiettati tre film nei tre rispettivi giorni, introdotti dai rispettivi registi e da critici. Gli ospiti saranno: Deborah Farina, Davide Pulici, Toni D’Angelo. Eventi su cinema e sociale si svolgeranno nei pressi dei principali luoghi di attrazione culturale e turistica a cui seguiranno escursioni guidate negli stessi.

Sono stati selezionati per la competizione cortometraggi da tutto il mondo.

Sono pervenute oltre 200 iscrizioni da 23 differenti nazioni.

È prevista una Sezione di cortometraggi realizzati da  studenti di ogni ordine e grado, in differenti modalità. Oltre ad avere una sezione in gara dedicata a cortometraggi realizzati da studenti (che prevede anche una borsa di studio come premio), durante il Festival verranno realizzati dei laboratori di cinema che hanno come obiettivo la riscoperta del proprio territorio attraverso rappresentazioni audio-visive (in particolare è prevista la realizzazione di uno spot promozionale per la Valle dell’Ofanto che coinvolga direttamente gli studenti), inoltre verrà assegnato un Premio per cortometraggi dedicati ai più giovani, in cui la Giuria sarà composta dai ragazzi stessi. Numerose associazioni hanno già sposato il progetto (Amnesty International, Legambiente, WeShort, ApuliaWomenLead ecc.), avendo obiettivi comuni di divulgazione culturale, valorizzazione territoriale e sensibilizzazione verso le problematiche attuali più scottanti, di cui le Associazioni si fanno portavoce; verranno segnalati e premiati dalle stesse Associazioni, i corti che affrontano le diverse tematiche.

Nella Sezione intitolata ad Ettore Scola saranno proiettati i cortometraggi selezionati e ve ne sarà un’altra dedicata ai corti di autori, cast o produzione pugliese.

Ospite d’onore del Festival il Maestro Ruggero Deodato, autorevole esponente del cinema italiano Noir anni ’70, che ha lavorato con il regista pugliese.

Maurizio De Giglio

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