IL PENSIERO MEDITERRANEO

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Installato il primo chip cerebrale nel cervello umano

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Neuralink

Neuralink

di Z.i.G.

Pochi giorni fa è stato installato per la prima volta un chip nel cervello di un uomo. La metodica utilizzata è quella di Neuralink è un’azienda fondata da Elon Musk nel 2016, specializzata nello sviluppo di interfacce cervello-macchina (ICM). L’obiettivo principale di Neuralink è creare dispositivi impiantabili nel cervello, noti come “Link”, che permettano una connessione diretta tra il cervello umano e dispositivi elettronici.

Il Link di Neuralink è composto da sottili filamenti, dotati di elettrodi, che vengono impiantati nel cervello. Questi elettrodi registrano l’attività neurale e, in alcuni casi, stimolano il cervello. Le informazioni raccolte possono essere processate per applicazioni che vanno dal trattamento di malattie neurologiche al potenziamento cognitivo e alla comunicazione diretta con dispositivi elettronici.

Queste le attuali potenzialità di questa rivoluzionaria applicazione:

1 – Nel Trattamento di malattie neurologiche mira a offrire soluzioni innovative per malattie come Parkinson e Alzheimer;

2 –  Potenzia il sistema cognitivo del cervello, migliora le capacità cognitive umane consentendo una comunicazione più rapida con i dispositivi elettronici.;

3 –  Neuralink potrebbe consentire la comunicazione diretta tra cervelli umani e tra cervelli e computer, superando le limitazioni del linguaggio;

4 – La tecnologia può integrare le capacità umane con quelle delle macchine, consentendo un controllo più diretto di dispositivi tecnologici.

Questa nuova applicazione come avrete ben capito dalla sua descrizione pone non pochi problemi etici, eccovene alcuni:

  1. L’accesso alle informazioni neurali solleva preoccupazioni sulla privacy, richiedendo un’attenta gestione dei dati e il rispetto del consenso informato.  
  2. L’impianto di dispositivi nel cervello comporta rischi di sicurezza, che vanno dalla possibilità di danni cerebrali a infezioni. La sicurezza e l’efficacia devono essere valutate attentamente.
  3. L’accesso a tecnologie avanzate come Neuralink potrebbe creare divari sociali. L’equità nell’accesso e nell’uso delle tecnologie è un problema etico.
  4. C’è preoccupazione riguardo alla potenziale perdita di autonomia individuale, soprattutto se la tecnologia può essere utilizzata per manipolare o controllare il pensiero e l’azione delle persone. Rischi per la salute.
  5. L’impianto di dispositivi nel cervello potrebbe  comportare possibili danni cerebrali, infezioni o reazioni avverse al materiale impiantato.
  6. Divari socio-economici. L’accesso a tecnologie avanzate come Neuralink potrebbe creare divari socio-economici, poiché non tutti potrebbero avere la possibilità di sottoporsi a interventi invasivi o di accedere a tali tecnologie.
  7. Cambiamenti nella società:* L’introduzione di tecnologie come Neuralink può portare a cambiamenti sociali significativi, e gli impatti devono essere valutati attentamente per garantire un bilanciamento etico.

Aspetti come quello di intervenire dall’esterno per modificare potenzialità e comportamenti umani dovrebbero essere sottoposti a delle commissioni scientifiche governative e nessuna azienda privata dovrebbe porre in essere sperimentazioni senza l’approvazione dell’anzidetta commissione.

Infine ritengo che come all’interno dell’ONU esistono varie organizzazioni che si occupano dei molteplici problemi globali, se ne dovrebbe proporre una nuova dedicata esclusivamente alle problematiche etiche di questa nuova metodica.

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