IL PENSIERO MEDITERRANEO

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“ La fauna del Cambriano “ e le leggi dell’ Evoluzione: una piccola riflessione sulle leggi della vita biologica.

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La fauna del cambriano

La fauna del cambriano

di Fabrizio Manco

La fauna del Cambriano sembra essere all’origine di tutte le forme di vita animali pluricellulari. Con Fauna del Cambriano si indica un gruppo di forme animali apparsi in un’ epoca compresa tra i 542 e i 509 milioni di anni fa. Tale fauna sembra non avere difetti in quanto è apparsa nella documentazione fossile in maniera perfetta, come un esplosione improvvisa: infatti la paleontologia definisce quest’epoca come l’epoca dell’ Esplosione del Cambriano o Esplosione Cambriano oppure ancora con il termine Inglese Biological Bing Bang. Questa Fauna è quindi anche all’origine della predazione e della vista negli animali, come dimostrano gli esemplari di Anomalocaris raccolti da Charles Dolittle Walcott ( 1850- 1927 ) dal 1909 in poi ( 1).

In particolare i primi predatori marini come le gli Anomalocaris confermano che il Cambriano non solo è l’epoca dell’origine dei più importanti Phylum futuri ma sembra essere anche l’epoca geologica nella quale si evolvono le prime strutture di predazione come le mascelle per una masticazione più efficace ( anche se non si erano ancora formate ed evolute le strutture ossee dalle quali hanno origine i denti) , gli occhi per una buona visione a doppia dimensione e il Sistema nervoso centrale attivo per rintracciare e cacciare le prede. Tutte queste caratteristiche sono fondamentali per la predazione e per la vita nei mari. Gli Anomalocaris potevano raggiungere anche i 3 metri di lunghezza, come dimostrano gli esemplari raccolti nei territori dell’ attuale Marocco, oltre ovviamente agli esemplari originali raccolti nella Formazione Burgess Shale dal 1912 in poi.

La scienza dell’ evoluzione ha ormai stabilito ormai da decenni che dalla Fauna del Cambriano discendono la maggior parte dei Phylum delle specie animali. E questo è confermato aldilà di ogni ragionevole dubbio. Tuttavia mi sorgono delle domande in maniera spontanea. Studio molto la scienza dell’ Evoluzione biologica e da tempo mi sono accorto che la documentazione fossile degli esseri viventi della preistoria non è completa. E non mi riferisco solamente agli Anelli mancanti tra una specie e un’altra, ma a vere e proprie  specie , come interi Clada , Taxa e Philum che non si sono fossilizzati per svariati motivi. Prima della Fauna di Burgess Shale e del Cambriano non sembra esserci stata nessuna specie antenata di questi gruppi di animali. C’è il vuoto assoluto. E anche vero che è esistita la Fauna di Ediacara Australiana, ma quella fauna non è proprio una fauna vera e propria. Sembrerebbe più una via di mezzo tra vegetali e animali. La Fauna di Burgess  Shale e quindi del Cambriano,  che lo ricordiamo è stata scoperta anche in alcuni territori della Cina come dimostra il giacimento fossilifero di Chengjang situato a sessanta chilometri da un altro importante giacimento fossilifero Cinese, quello di Maotianshan, è formata invece da animali veri e propri. Anche le strutture che formano gli occhi, la bocca, il corpo e l’ano sembrano apparse all’improvviso nel periodo Cambriano. Ma le forme antenate dove sono?….. perché nella documentazione fossile non c’è traccia degli antenati di questa fauna originaria e primigenia?…. da dove provengono questi animali?….. e soprattutto dove potrebbero trovarsi i fossili dei loro discendenti diretti e dei loro antenati diretti?…. nella documentazione fossile ci sono molte lacune, soprattutto per quanto riguarda il transito degli antenati tra una specie e un’altra!….. sono domande queste alle quali i paleontologi non sembrano saper rispondere. Ed è ciò che colpisce il paleontologo Americano G. Simpson : per esempio molte forme di mammiferi placentari preistorici come i cetacei e i chirotteri, il gruppo dei pipistrelli, sembrano essere apparse all’improvviso nella storia della vita sulla Terra nella forma attuale.

Il paleontologo ed evoluzionista George G. Simpson ( 1902- 1982 ), si accorse di questa anomalia nella documentazione fossile mentre studiava la documentazione fossilifera dei mammiferi placentari preistorici. Egli si chiede come fosse possibile che molti fossili di balene preistoriche e di pipistrelli pipistrelli preistorici siano così simili alle forme attuali ?…. queste forme animali hanno subito veramente un processo evolutivo?…. ovviamente la risposta è SI ma con alcune considerazioni ( 2 ).

George G. Simpson comprese successivamente che alcuni Phylum possono evolversi rapidamente e per questo sembrano comparire improvvisamente nella documentazione fossile. Se la scienza dell’ Evoluzione è esatta ( particolare che secondo me lo è soltanto a metà), ogni Pylum deve avere per forza un antenato, in quanto non può apparire dal nulla!….. e ovviamente deve avere anche dei discendenti diretti che proseguono la specie anche un forme differente. Anche se spesso alcuni Phylum non hanno nessun discendente in quanto i loro antenati si sono tutti estinti. Questi avvenimenti accadono come conseguenza di grandi estinzioni di massa, come le estinzioni del Permiano e del Cretaceo. Ad ogni modo, la vita biologica funziona così: una forma antenata genera un’ altra forma figlia che a sua volta genera altri discendenti.

Nel 1972 il paleontologo ed evoluzionista Americano Stephen Jay Gould ( 1942- 2002 ) insieme al suo collega Niels Eldredge, formula e pubblica la Teoria degli Equilibri punteggiati ( Punctuated aequlibria), nella quale si afferma che alcune specie possono avere una rapida evoluzione improvvisa dopo milioni di anni di stasi genetica. E questo può avvenire in moltissimi altri campi oltre l’evoluzione e la biologia: la Teoria degli Equilibri punteggiati infatti può applicarsi nello sviluppo del progresso, delle scoperte scientifiche, nella psicologia e nella storia umana ( 3 ).

Secondo Gould ed Eldredge le specie viventi possono rimanere ferme a livello evolutivo per molti milioni di anni,  ma un piccolo cambiamento naturale può portare ad una rapida evoluzione degli organismi. Ed  quello che molto probabilmente ( e sottolineo molto probabilmente), è avvenuto a molte specie viventi, come per esempio le forme antenate della Fauna del Cambriano e le forme antenate dei Chirotteri ( Chiroptera, Blumenbach, 1799 ), dei quali fa parte il gruppo dei pipistrelli. Per quanto riguarda i Cetacei preistorici, nel corso dei decenni furono scoperti numerosi resti fossili di balene preistoriche che hanno permesso ai paleontologi di ricostruire la grande storia evolutiva dei Cetacei. I fossili di Cetacei preistorici infatti sono molto abbondanti nella documentazione fossile. E tutta queste dettagliate testimonianze sul passato evolutivo delle balene dimostrano che la documentazione evolutiva dei Cetacei è forse una delle più complete di tutte le forme viventi che hanno abitato la terra. I fossili dei cetacei preistorici comprendono praticamente tutte le forme di transizione : dai primi esemplari quadrupedi terrestri fino ai primitivi misticeti e Odontoceti.

Ma per quanto riguarda il gruppo dei pipistrelli e dei Chirotteri ( Chiroptera, Blumenbach, 1799 ) c’è una grande lacuna: le testimonianze fossili dei più antichi pipistrelli mostrano degli esemplari molto simili ai pipistrelli di oggi. In base alla teoria dell’ Evoluzione biologica gli antenati dei pipistrelli non avevano ancora evoluto le strutture delle membrane di pelle che formano le ali. Eppure fino ad oggi non è stato scoperto nessun esemplare dei primitivi antenati dei pipistrelli. Il più antico fossile di pipistrello preistorico è quello dell’ Icaronycteris gunnelli ( Jepsen , 1966 ) , vissuto nei territori Nordamericani del Wyoming circa 52 milioni di anni fa durante l’ Eocene. Tuttavia questo esemplare di pipistrello preistorico fa capire che già nell’ Eocene i pipistrelli avevano più o meno le caratteristiche dei pipistrelli attuali. Tanto è vero che i paleontologi non riescono a comprare da quale mammifero placentare antenato possano avere avuto origine il gruppo dei pipistrelli. Sicuramente si trattava di un mammifero placentare arboricolo affine ai roditori,  insettivoro e che viveva sugli alberi , ma più di questo non sappiamo sulla loro origine. Durante il Giurassico durante l’epoca dei dinosauri sono vissuti tra gli alberi alcune specie di mammiferi che avevano sviluppato il volo planato attraverso una membrana, come le attuali volpi volanti; ma non si trattava di pipistrelli. Essi compariranno più tardi nella storia della vita sulla Terra.

Ad una prima e veloce osservazione sembra che i pipistrelli siano apparsi già perfetti e completi di ali e di ecolocalizzazione. Ma se si seguono le leggi dell’ Evoluzione non è così. Devono pur essere esistiti da qualche parte gli antenati dei pipistrelli che non avevano ancora evoluto la struttura delle ali. E sicuramente in futuro avremmo delle notizie a riguardo.

Ma le stesse domande e dubbi si potrebbero fare anche a riguardo del percorso evolutivo dei rettili volanti, dei rettili marini degli uccelli e della specie umana. Anche se la documentazione fossile degli uccelli e della specie umana è molto più completa di quella degli antenati della Fauna di Burgess e dei pipistrelli. Tuttavia rimangono numerosi buchi evolutivi ai quali la scienza della paleontologia non sembra avere delle risposte esaustive e certe. Prendiamo come esempio ancora una volta la Fauna del Cambriano: dove sono le forme antenate di questa fauna?…. è possibile che sia apparsa dal nulla?…. e soprattutto dove sono i discendenti diretti di questi Phylum del Cambriano?…. non sto parlando dei Phylum successivi ma di quelli diretti. Forse questa fauna non ha generato dei discendenti diretti, ma in questo caso sarebbe strano perché la Fauna del Cambriano abbiamo visto che è all’origine delle strutture principali di tutti gli animali successivi come gli occhi, la vista, la bocca e io sistema nervoso centrale attivo. Quindi o l’evoluzione della Fauna del Cambriano è avvenuta in maniera tanto rapida da non permettere alla documentazione fossile di registrare le forme antenate, oppure le forme antenate si sono originate in maniera improvvisa apparentemente dal nulla per poi successivamente evolversi e diversificarsi.

La Fauna del Cambriano contiene numerose specie animali che sono decisamente bizzarre e di forma assurda, come le Anomalocaridi e le Opabinie dotate addirittura di cinque occhi. Il termine Cambriano  fu assegnato ad alcune rocce della Cambria, il nome originale del Galles , dal  geologo Inglese Adam Sedgwick ( 1785- 1873 ) , il quale nel 1830 conia il termine. Le specie viventi del periodo Cambriano erano prevalentemente marine , conseguenza diretta di in mondo dove l’ ottanta % delle terre erano sommerse dai mari. In questo periodo apparvero le meduse, i brachiopodi, gli Artropodi, i briozoi, i trilobiti, i nautiloidi e altre forme animali. Molte di queste specie si sono estinte senza discendenti diretti mentre altre come le meduse e i Nautilus sono ancora viventi nella nostra epoca. Rimane tuttavia l’enigma sull’ origine di questi gruppi, i quali lo ripeto sembrano essere apparse all’improvviso. Io ho il forte sospetto che questi animali primordiali si siano diversificati ed evoluti talmente in fretta da non avere nessun antenato. Apparvero perfetti nella storia della vita sulla Terra proprio perché ebbero uno sviluppo evolutivo veloce. E questo processo potrebbe essersi verificato anche in altre specie viventi. La Fauna di Ediacara, che risale a 620 miloni di anni fa, è ancora più enigmatica: le forme fossili che costituiscono questa fauna hanno una forma ancora più bizzarra…  infatti le forme sono simili a piatti, dischi, penne e vermiformi. Inoltre la loro struttura anatomica è radiale, cioè verticale, e non bilaterale come le forme della Fauna del Cambriano.

Da appassionato di paleontologia studiando attentamente le specie fossili, mi sono accorto che la documentazione fossile degli esseri viventi della preistoria non solo non è completa ma che nemmeno registra una vera e propria evoluzione lineare: tutte le forme viventi sembrano estinguersi e nascere in un ciclo ciclico e non lineare… I Neanderthal sono apparsi anche loro in maniera enigmatica e si sono estinti in maniera misteriosa. L’evoluzione biologica sembra avvenire nella stessa specie e non tra una specie e un’altra. E come se la storia della vita sulla Terra sia contraddistinta da estinzione e creazione. Ma con il termine Creazione non intendo la Creazione a livello dogmatico Giudaico/ Cristiano e quindi Biblico. Non credo che il mondo e l’universo siano stati creati da un Demiurgo o da un Dio. Ma tuttavia sono fermamente convinto che il mondo e la vita siano stati plasmati da una Intelligenza Creativa, uno Spirito Creativo che permea fin dalle radici dell’ Essere di ogni cosa. La vita è la Materia sono Intelligenti, e come tale non possono esistere per caso e senza scopo come afferma la versione ufficiale della Scienza moderna. Non a caso lo stesso Charles Darwin nella prima versione originale dell’ Origine delle specie ( uscito nel 1859), nella parte conclusiva scrisse che il Creatore ha infuso l’inizio della vita all’inizio soltanto in qualche forma di vita, la quale successivamente si evolse nelle innumerevoli forme bellissime ( 4 ).

Non è sa escludere quindi che l’origine della vita sulla Terra potrebbe essere iniziata tramite un Atto Creativo, il quale non è inteso come il gesto di un Dio creatore ma di una Intelligenza Creativa che permea tutto l’universo. Da centocinquanta anni teologi, vescovi, scienziati e scrittori di ogni genere dibattono sulla vera origine della vita… ma sembra che ancora oggi non si sia arrivati ad una risposta certa. Ma per analizzare queste ipotesi si deve uscire dai rigidi Dogmi della Scienza e della Fede religiosa, le quali con arroganza sono convinti di sapere tutto.

FABRIZIO MANCO, MARSALA ( TP)….

Nota Biografica…

Fabrizio Manco nasce a Marsala l’antica Lilybeo Romana dove vive e lavora come Operatore Culturale e turistico accompagnando scuole e turisti alla scoperta dei luoghi culturali della città. Crede nell’importanza della Conoscenza senza l’intervento di Ideologie moderne e insegnamenti preconfezionati che danneggiano il Sapere. Partecipa a  convegni culturali nei quali interviene in maniera obiettiva sulle questioni più disparate. La passione per la scrittura lo ha spinto a collaborare con alcune riviste tra le quali “ Il pensiero Mediterraneo “ dove pubblica argomenti vari che spaziano dalla filosofia alla letteratura dalla letteratura fantastica alla storia dell’arte fino alla psicologia.

Note Bibliografiche.

( 1) Stephen Jay Gould, La vita meravigliosa : i fossili di Burgess e la natura della storia; Edizioni Universale Feltrinelli.

( 2 ) G. G. Simpson: Tempo and Mode on Evolution ( 1944 ) / The Meaning of Evolution ( 1949 ).

( 3 ) Stephen Jay Gould / Niels Eldredge: Punctuated aequlibria : an alternative to phyletic gradualism.

( 4 ) Charles Darwin, L’origine delle specie, edizioni Newton Compton.

( 5 ) immagine : ricostruzione digitale della “ Fauna di Burgess “ presa dal sito “ La macchina del tempo “.


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