San Giovanni Elemosiniere: antico culto del Salento
di Anna Maria Nuzzo
Quello di San Giovanni Elemosiniere è un culto di origini molto antiche, risalente al XVI secolo, che viene celebrato ogni anno tra la fine di maggio e l’inizio di giugno nel bellissimo centro di Casarano.
Questo santo nacque nel 556 nell’isola di Cipro da una famiglia aristocratica e dal 609 al 619 fu patriarca di Alessandria d’Egitto. Costruì ospedali, orfanotrofi, ospizi e chiese dando aiuto ai poveri e diseredati. L’appellativo “elemosiniere” gli fu dato in quanto ogni giorno distribuiva l’elemosina a circa 7000 poveri. Morì agli inizi del VII secolo e la sua santità si diffuse da subito in tutto il mondo orientale, arrivando fino in Europa.
Intorno all’anno 1000 i Casaranesi abbandonarono l’antica Casaranello per sfuggire a briganti e pirati. Ciò li permise di entrare in contatto con i monaci provenienti da Oriente, dai quali appresero il culto per questo santo a cui rimasero sempre devoti chiedendogli aiuto contro sciagure e calamità. Gli furono attribuiti diversi miracoli compreso quello riguardante l’alluvione del maggio 1842 da cui la città fu risparmiata. Cessata la pioggia si verificò il miracolo: tutti gli abitanti videro impallidire la faccia della statua del Santo che iniziò a sudare. Ogni volta che il sudore veniva asciugato, ricompariva più abbondante. Il fazzoletto con il quale fu asciugato il volto viene conservato nella chiesa Matrice insieme ad altre reliquie del Santo.
Da qui deriva l’usanza di preparare i cosiddetti “panitteddhri”: piccoli e tondi pani biscottati che una volta benedetti vengono conservati da ogni famiglia che successivamente, nelle giornate piovose, li colloca vicino a porte e finestre per proteggere la propria casa da fulmini e temporali.
Nel 1294 il corpo di San Giovanni fu traslato da Costantinopoli a Venezia e nel 2019 le spoglie del Patrono sono ritornate a Casarano tra la commozione dei devoti che già lo avevano ospitato per alcuni mesi nel 1974.
Nonostante sia passato tanto tempo la devozione verso il Santo è ancora oggi molto sentita e il 31 maggio di ogni anno la statua viene portata in processione e fatta sostare proprio in prossimità del luogo in cui avvenne il miracolo, ovvero presso l’attuale villa comunale a quel tempo aperta campagna.