Zoom sulla scena pop francese: vi presento Oete
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di Bianca Apollonio
Impavido, profondo e dall’animo luminoso come le paillettes che ama indossare, Thibaut Blond, in arte Oete[1] conquista la scena musicale francese a soli 23 anni. Lo si sente passare una volta su due alla radio, quando si è in macchina, andando al tabaccaio, ma chi è Oete?
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Partito da Beauvais, in Piccardia, luogo da molti conosciuto in virtù dell’aeroporto che ospita,
arriva a Parigi con pianoforte, chitarra e qualche singolo già in tasca. La sua avventura prende avvio in tenera età, a soli 17 anni, dopo aver acquistato una chitarra con le sue prime buste paga da animatore, impara a suonare lo strumento da autodidatta grazie e YouTube.
Inizia a comporre le prime canzoni, lasciando che il suo animo vibri assieme alle sue dita sul pianoforte, nasce HPV, singolo nel quale l’artista parla di un argomento di estrema attualità e poco discusso inquanto considerato spinoso e delicato: il papillomavirus.
« Devo uscirne, il mio corpo sta cedendo
…Invincibile, coperto di gioia di vivere, il mio corpo si è aperto.»
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Giocando con le rime ed in egual modo con le sue fragilità, Oete riesce non solo a trasformare in tante pallette gli scheletri che un’intera generazione chiude a chiave nell’armadio, ma anche dare ai giovani d’oggi forza e speranza. È la storia di un giovane artista che non ha paura di esibirsi per strada per farsi conoscere, la storia di un animatore che prende per mano i più piccoli provenienti dai quartieri più svantaggiati e insegna loro che alla fine di un lungo tunnel oscuro c’è sempre la luce, e che nella duplicità della vita risiede anche la sua bellezza.
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Continua con La Tête pleine e il singolo Défense che lo porta nel mese di aprile a partecipare a uno dei festival musicali più importanti in Francia, Les Inouïs du Printemps de Bourges.
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«Sono stato tenuto per mano e per la manica per così tanto tempo che tutto il paesaggio intorno è in movimento…
È tardi, ditemi che è solo un’illusione, solo per andarsene, per lasciare che tutto voli
Maschera del mio abisso, in cammino verso il deserto.
Solo per andarmene, per lasciar volare tutto.»
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Sul palcoscenico, la profondità della sua voce si unisce al fuoco che gli arde dentro e lo rende uno showman in maniera tanto naturale da far pensare che sia nato con tante pallette addosso e con il microfono in mano.
Una volta in scena, infatti, il talento di Oete lo fa muovere da tutti i lati, il duende, daimon[1], fa la sua comparsa smuovendo gli animi, invitandoli a non aver paura di intraprendere la danza della vita, spettatori di tutte le età si ritrovano così ad alzare le braccia, fino al soffitto e oltre, si è pronti per partire.
Date da non perdere:
- 9 luglio: Festival Pic’Arts in compagnia di Julien Doré
- 19 luglio: Festival de la Côte d’Opale in compagnia di Feu! Chatterton
- Settembre: uscita del 1° Album di Oete
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[1] Daimon, duende, talento. Per maggiori informazioni si rimanda al libro Il Codice dell’anima, James Hillman
[1] Oete, da poète, poeta.