I Bagli di Marsala di Giovanni Teresi
Il baglio caratterizza il paesaggio collinare che da Mazara del Vallo procede verso Trapani, Salemi e Marsala. Sorge nella parte più alta del feudo, in posizione dominante, in modo da poter controllare il territorio circostante e le diverse fasi della produzione.
La funzione difensiva di questa struttura è evidente: un unico ingresso, costituito da un ampio e massiccio portale di accesso, ai cui fianchi si aprono sovente delle feritoie che erano utili per la difesa contro eventuali nemici.
L’elemento centrale del baglio è la corte, intorno a cui si articola tutta la vita della comunità. Nelle strutture di maggiori dimensioni le corti possono essere due, una padronale, riservata alla famiglia del signore, e l’altra destinata alle attività produttive e alle esigenze quotidiane dei contadini.
Nella corte trova sempre collocazione il pozzo, in presenza di falde freatiche, o la bocca della cisterna, alimentata a mezzo di opportune canalizzazioni dalle acque piovane raccolte dai tetti.
Sul cortile, spesso lastricato in pietra, si affiancano tutte le unità abitative e i magazzini del baglio.
Il corpo più elevato è la residenza del signore, il cui prestigio è segnalato dalla ricchezza delle decorazioni e dalla ricercatezza delle soluzioni costruttive. Più in basso i magazzini, le abitazioni dei contadini, le stalle, le aree per la lavorazione dei prodotti.
Quando l’agricoltura è prevalentemente cerealicola, i magazzini sono semplici e di forma regolare, indipendenti l’uno dall’altro. Successivamente, con l’introduzione delle colture specializzate dell’olivo e della vite, i magazzini si trasformano in grandi spazi intercomunicanti con archi portanti od ogivali, tetti molto alti, generalmente a due falde, con struttura portante capriata in legno e copertura in travi listelli, mattoni di terracotta e tegole per favorire la fuoriuscita dei gas nocivi esalati durante le diverse fasi delle produzioni che vi vengono effettuate.
L’abitazione dei contadini è spesso costituita da più vani e la presenza del forno testimonia il fatto che, oltre alla cottura dei cibi per i fabbisogni familiari, vengono lì lavorati e conservati i formaggi.
La cappella trova posto all’esterno del baglio, in modo da permettere alle popolazioni dei fondi vicini di assistere alle funzioni religiose, oppure, per dare modo ai proprietari di mantenere un voluto distacco dai contadini, viene inglobata nelle mura della struttura, aprendosi così sulla sola corte.
Ma se il baglio è innanzi tutto una struttura produttiva, modellata nel XVI secolo in unità autosufficiente con accentuate esigenze difensive, è spiegabile che, mutando le condizioni che ne designano la struttura e le funzioni, esso subisca nel corso dei secoli profonde trasformazioni.
Così nella seconda metà del XVIII secolo, con l’arrivo degli inglesi e di imprenditori come Woodhouse, che sviluppano la coltura della vite e indurranno i contadini a disperdersi nel territorio dando vita a insediamenti rurali parcellizzati, il baglio andrà mutando funzione, divenendo residenza estiva dei proprietari terrieri, oppure azienda agricola specializzata nella viticoltura, mentre i nuovi bagli che sorgeranno più prossimi alla costa, diverranno veri e propri stabilimenti industriali vinicoli.