IL PENSIERO MEDITERRANEO

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Il mito di Eros e Psiche

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Eros e Psiche

Eros e Psiche

Marianna Savrami

Un tempo viveva una donna mortale, figlia di una famiglia normale con tre figli, che erano detto « Psiche». Era così bella che tanta gente  da ogni parte del mondo venivano a visitarla e ad ammirare la sua bellezza.

Arrivarono persino a nominarla  più della dea Afrodite.      

Afrodite, quando si rese conto di ciò che stava accadendo, ordinò a Eros di avvelenare le anime degli uomini affinché non desiderassero la Psiche. Tuttavia, rivolgendo accidentalmente la freccia verso di sé, si è innamorato di lei. Con il passare degli anni, i genitori di Psiche si preoccuparono della mancanza di pretendenti e, sospettando che fosse coinvolto un dio, decisero di chiedere un oracolo.                                                                                              

A Delfi, Apollo, sotto la guida di Eros, diede l’oracolo. La Psiche  non è destinata a diventare la moglie di nessun mortale. Suo marito la sta aspettando sulla cima di una montagna ed è un mostro orrendo a cui nessuno, né mortale né immortale, può resistere”. Sebbene il dolore si sia abbattuto pesantemente sulla famiglia, si decise comunque di procedere con le procedure per il matrimonio del mostro. Il matrimonio ebbe luogo, ma Psiche  non potrebbe vedere il marito, poiché appariva solo di notte e sempre al buio. Ma era così tenero e di buon cuore che la Psiche  si rese conto che non era possibile che fosse un mostro orrendo, ma colui che aveva desiderato come marito per tutta la vita.

Nonostante si siano divertiti molto insieme, era ancora perplessa per il fatto di non averlo ancora visto. Una volta, Psiche  decise di visitare la casa dei suoi genitori. Le sue sorelle, gelose della felicità di Psiche, la convinsero che non solo sarebbe stato un mostro, ma che alla fine avrebbe ucciso anche lei, e che la cosa migliore da fare era di ucciderlo lei stessa prima. Quando Psiche tornò al suo palazzo quella notte, e poiché il marito si era addormentato prese una lampada e un coltello, decisa a ucciderlo.

 Quando la lampada illuminò il volto del bellissimo dio Eros, Psiche si confuse a tal punto che la lampada si inclinò e l’olio bollente cadde sul Eros, il quale, risvegliatosi dal dolore, volò via da Psiche , dicendole che il suo sospetto aveva ucciso il loro amore e che non potevano più stare insieme, poiché lei che era una mortale, e  vide il volto di un dio. Invano l’anima vagava e cercava Eros. Il suo cuore era pieno tristezza. Una volta si trovò nel tempio della dea Demetra che, commossa dalla sua storia, le suggerì di supplicare la dea Afrodite di permetterle di vedere il suo amato.

Afrodite aveva imprigionato Eros fino a quando non dimenticò la Psiche  e guarì l’anima e le sue ferite dall’olio. Disse a Psiche che le avrebbe permesso di vederlo se avesse superato con successo tre prove. Nelle prime due prove Psiche riuscì nell’impresa, ma nella terza dovette scendere nell’Ade e riportare indietro la scatola di Persefone. Questa scatola conteneva il magico elisirio di bellezza e a Psiche era vietato aprirla.

Psiche prese la scatola, ma non ha resistito alla tentazione di aprirla e di prendere un po’ dell’elisir per sé. La scatola, però, non conteneva l’elisir ma il Morphea, che la fece cadere immediatamente in un sonno profondo. Quando Afrodite venne a sapere cosa era successo alla sua amata, fuggì dal palazzo della dea Afrodite e volò sull’Olimpo, implorando Zeus di salvare Psiche. Zeus, commosso dal profondo amore del dio Eros, rese Psiche immortale, permettendo alla coppia di innamorati di essere uniti per sempre.

Maria(Marianna)Savrami
PhD Architect, Greece


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