IL PENSIERO MEDITERRANEO

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L’8 settembre 1943. La resa italiana nella II Guerra Mondiale

Notizia sui giornali dell'armistizio 9 settembre del 1943

Notizia sui giornali dell'armistizio 9 settembre del 1943

Di Eliano Bellanova

La saga italiana della II Guerra Mondiale, iniziata in Grecia e proseguita in AOI, nel 1940-’41, prosegue con le sconfitte sul mare a Taranto e Gaudo e Matapan e nella ritirata di Russia, fino alla resa in Nordafrica, malgrado l’apporto dell’Afrika Korps agli ordini di Erwin Rommel.il 1942 si chiude fra sinistri bagliori e minaccia di invasione del territorio metropolitano da parte delle truppe Alleate.

Nel luglio 1943 gli angloamericani sbarcano in Sicilia e il 25 luglio Mussolini è destituito da Capo del Governo in seguito alla Mozione Grandi. Mussolini, liberato dal Gran Sasso, proseguirà una lotta dall’esito già scritto in negativo a fianco della Germania, che aveva presidiato il territorio italiano, ritenendo inaffidabile l’alleato dell’Asse.Pietro Badoglio sostituisce Benito Mussolini come Capo del Governo e dichiara laconicamente “La Guerra continua…”In effetti, già a partire dalla fine di luglio iniziano i contatti con gli Alleati.L’epilogo ha luogo il 3 settembre a Cassibile con la firma dell’armistizio (pubblicato il successivo giorno 8).Esso è preceduto da una serie di equivoci e di incontri che sembrano enigmatici. La mattina sul 2 settembre il Gen. Castellano è invitato a produrre le credenziali di plenipotenziario dal Maresciallo Alexander in persona.

Il generale italiano Castellano (in borghese)  stringe la mano al suo pari grado statunitense Eisenhower dopo la firma dell’armistizio.

Non le ha e le richiede per radio al Governo Badoglio. Alexander alle ore 12 definisce l’atteggiamento dell’interlocutore una “maniera molto buffa di trattare da parte del Vostro Governo” e manifesta apertamente le perplessità su di lui. Il radiogramma n. 8, allegato 7, inviato dai Comandi Supremi il 3 è giudicato “insoddisfacente” da Alexander in quanto esso, pur accettando le condizioni di resa, non esplicita i pieni poteri al Generale Castellano. Inoltre Alexander dubita della fedeltà italiana. Vede nell’Italia l’antica nemica, mentre i Tedeschi non esitano a usare il termine di “traditori”.La figura del vaso di terracotta fra due vasi di ferro, di manzoniana memoria, si presenta anche in questo caso.Dal 4 all’8 si discutono i dislocamenti e le necessità militari. Inoltre il 5 Castellano invia a Roma (latore il Maggiore Luigi Marchesi) la missiva contenente in copia le condizioni dell’armistizio. Essa è destinata al Generale Vittorio Ambrosio. Intanto corrono voci su un possibile arresto da parte tedesca del Governo Badoglio e del Re in persona. Per questo si dispone per il trasferimento a Brindisi (10 settembre) del Re e del Governo Badoglio, su “imposizione” degli Alleati.

Per breve tempo Brindisi sarà Capitale di un cosiddetto Regno del Sud per distinguerlo dalla Repubblica di Salò sul Garda, dove si era insediato Mussolini con il suo “staff”. La lotta partigiana sarà l’epilogo di una tragedia che si chiuderà definitivamente il 28 aprile 1945 con l’arresto di Benito Mussolini e di alcuni suoi “complici”. Fra Dongo e Giulino di Mezzegra infatti il Duce sarà riconosciuto da un drappello di partigiani, capitanati dal sedicente Colonnello Valerio, alias Walter Audisio (se non proprio Luigi Longo) per essere fucilato e condotto a Piazzale Loreto a Milano con l’amante Claretta Petacci, dove sarà sottoposto alle ire antifasciste e agli insulti del popolo “inferocito”.La saga della II Guerra Mondiale per quel che riguarda l’Italia è solo un frammento. Agli inizi di maggio 1945 il Governo Doenitz firma la resa per la Germania e il 2 settembre i comandi giapponesi firmano la resa a bordo della Corazzata Missouri nelle mani del Comandante in Capo del Pacifico Douglas Mac Arthur. E’ l’inizio dell’era nucleare, a cui hanno dato i natali Hiroshima e Nagasaki.

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