La nascita di Afrodite – lirica di Giovanni Teresi dedicata al 200° anniversario dell’indipendenza greca
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Afrodite Venere di Milo

Era un’alba radiosa di primavera,
la terra sorrideva e tra le fronde
lo zefiro spirava leggero a sera.
Il mare con lento moto dell’onde
carezzava le coste di Citèra.
Si cullava in una conchiglia
baciata dal sole, in cocchio regale,
una dea di Zeus figlia.
“Afrodìte! Sull’azzurro mare sale
con i tritoni e delfini!” disse Zeus
accostandosi a riva.
Così Afrodìte, con moto del capo vezzoso,
scrollò l’acqua dai capelli, balzò come diva.
Al suo passo si placò il mare focoso.
Erbe e rose spuntarono al suo passo graziato.
Felice fece tutto l’Olimpo in quel dì radioso,
germogliarono le zolle al suo delicato fiato.
Giovanni Teresi

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