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30 Comitati Olimpici Nazionali chiedono che gli atleti russi siano esclusi dalle Olimpiadi di Parigi

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Lo sport per la pace

Lo sport per la pace

di Pompeo Maritati

Oggi voglio parlarvi di un tema che certamente susciterà un forte dibattito: la partecipazione degli atleti russi alle prossime Olimpiadi. Come sapete, trenta comitati olimpici hanno chiesto di escludere la Russia dalle prossime Olimpiadi che si terranno nel 2024 a Parigi a causa dell’ aggressione dell’Ucraina. Mi chiedo: è giusto penalizzare così una nazione intera per le colpe di alcuni? E soprattutto, non si va contro lo spirito olimpico che dovrebbe promuovere l’amicizia e il rispetto tra i popoli?

Ricordiamo che le olimpiadi sono nate nell’antica Grecia come una festa sacra dedicata a Zeus, il padre degli dei. In quell’occasione, le città-stato greche sospendevano le loro guerre e inviavano i loro migliori atleti a competere in varie discipline. Era un modo per celebrare la pace, l’armonia e la bellezza. Non importava da dove venivano i partecipanti, ma solo la loro bravura e il loro fair play.

Oggi le Olimpiadi sono diventate un evento globale che coinvolge centinaia di nazioni e migliaia di atleti. Ma il loro significato profondo è rimasto lo stesso: unire il mondo attraverso lo sport. Per questo, credo che sia sbagliato escludere la Russia dalle olimpiadi. Non si tratta di negare le responsabilità di chi ha fatto uso delle armi, trasgredendo le normali regole di convivenza pacifica tra popoli, ma di dare una possibilità a chi invece ha seguito le regole e si è allenato con dedizione e onestà. Non si tratta di favorire una potenza politica, ma di riconoscere il valore umano e sportivo di tanti giovani che hanno sognato di rappresentare il loro paese in una manifestazione così importante.

Penso che le olimpiadi possano essere anche un’occasione per mandare dei segnali di pace in un mondo che purtroppo è ancora segnato da conflitti e tensioni. Forse è utopico, ma mi piacerebbe vedere gli atleti russi stringere la mano ai loro avversari, scambiarsi dei sorrisi, congratularsi per le vittorie e consolarsi per le sconfitte. Mi piacerebbe vedere il pubblico applaudire e incoraggiare tutti i concorrenti, senza distinzioni di nazionalità, religione o colore della pelle. Mi piacerebbe vedere le bandiere sventolare insieme, come simbolo di una fratellanza universale.

Sono convinto che lo sport possa essere uno strumento potente per abbattere i muri e costruire i ponti. Per questo, spero che gli organizzatori delle olimpiadi rivedano la loro decisione e permettano agli atleti russi di partecipare alle prossime olimpiadi. Sarebbe un gesto di grande saggezza e generosità, che farebbe onore allo spirito olimpico e a tutti i valori che esso rappresenta.

Olimpiadi-Athens-1896
Olimpiadi-Athens-1896
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