IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

L’imbarbarimento di una società prossima al suicidio

Scenario di guerra

Scenario di guerra

di Pompeo Maritati

Stando alla moltitudine di notizie drammatiche che con caparbia sistematicità giornaliera affollano le pagine dei giornali e i dei telegiornali,  dovremmo, oramai da molto tempo, esserci assuefatti dalla convinzione di vivere uno dei peggiori periodi storici di questa umanità.

Non è pessimismo esagerato, è la semplice constatazione che il mondo intorno a noi sta collassando, non essendo stato capace di riformare il sistema di condivisone del proprio presente. La conoscenza, frutto di una informazione che da qualche tempo viaggia alla velocità della luce, in assenza di una solida cultura di base, improntata sui veri valori di pace e di solidarietà, sta generando una dilagante e preoccupante contestazione e soprattutto il rifiuto di rispettare alcune regole fondamentali su cui l’umanità si è sviluppata in questi ultimi millenni.

Le dottrine politiche sono state soppiantate dalle norme materialistiche che dovrebbero regolare i mercati, che altro non sono che delle macro dittature, dove i pochi detentori della ricchezza, dispongono indisturbati del futuro di centinaia di milioni di individui. Le dottrine religiose, che per certi aspetti avrebbero dovuto rappresentare la deterrenza all’imbarbarimento materialistico, sono anch’esse entrate in conflitto tra loro, usate, manipolate e purtroppo accettate anche come strumento per alimentare odio e rancore.

L’economia dei mercati, regolati da alchimie finanziarie è diventata l’unica sostegno sociale, politico e religioso su cui si basa l’organizzazione e il rapporto tra i vari popoli. Nuove regole di macro e micro economia, ovviamente artatamente manipolate e aggiustate per favorire le lobbie ai danni di interi strati sociali di popolazione,  sono diventate i punti di riferimento della nostra nuova società.

Solidarietà e cultura sono state intelligentemente messe da parte favorendo l’arroganza del potere economico, consentendo a coloro che lo detengono,  di condizionare e, per certi versi, non è errato affermare “di violentare” il pensiero dell’uomo, imbastardendolo, riportandolo allo stato di imbarbarimento, facendo credere che gli ideali su cui credere e lottare sono rappresentati esclusivamente da un carrello di un supermercato colmo di mercanzia. Gli ideali moderni sono stati oramai orientati sulla bramosia del possesso materiale di oggetti da consumare, sufficienti a soddisfare le proprie aspettative.

La forte spinta materialistica in presenza di una grande disparità sociale ed economica, alimentata da una velocizzazione della comunicazione, ha consentito la presa di conoscenza del proprio stato economico, che laddove inferiore al proprio vicino, ha scatenato una vera e propria lotta per il raggiungimento di maggiori soddisfazioni materiali. I soggetti privilegiati hanno alzato le loro barriere e rafforzato gli strumenti di difesa e soprattutto quelli d’offesa. Le politiche economiche sono da tempo orientate all’appiattimento soprattutto culturale, oltre che economico, in modo da generare e rafforzare l’atavico conflitto tra poveri.

Il tutto agevolmente favorito da una nuova classe politica non più espressione del reale potere democratico di un popolo, bensì dalle lobbie, soggetti che se ne guarderanno bene di governare nell’interesse della propria gente. Politici sponsorizzati e propagandati quali paladini del popolo, che da questi poi vengono votati, grazie anche ad un martellamento mediatico e ad un subdolo sistema elettorale.

Gli scenari di disordini e di palcoscenici bellici sono innumerevoli. L’imbecillità di alcuni governanti, spinti da interessi diversi da quelli che la gente comune e per bene vorrebbe, sta portando l’umanità ad un conflitto sempre più dilagante e devastante tra i popoli, facendo montare odio e rancori, strumento necessario per porre in essere le necessarie condizioni per aprire nuovi scenari di guerra, dove le lobbie delle armi potranno sempre più ingrassare i loro guadagni a scapito dei più essenziali servizi sociali.

Tutto ciò sta avvenendo sotto i nostri occhi, accompagnato da una agghiacciante apatica  indifferenza  della gente, quasi non la riguardasse, dedita esclusivamente a sbarcare il lunario, spesso consapevole di essere presa per i fondelli ma caparbiamente ostinata a non ribellarsi, mancando loro lo strumento più importante: la Cultura, la capacità di capire che ogni individuo ha il suo diritto di vivere la propria vita in modo dignitoso e nel rispetto delle altrui idee.  


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