Cosimo De Giorgi ricorda Pietro Palumbo
di Giorgio Mantovano
Cosimo De Giorgi, all’indomani della scomparsa, avvenuta il 20 luglio del 1915, dell’amico ed insigne storico, Pietro Palumbo, ne tracciava un inteso ricordo sulle pagine della Rivista Storica salentina.
Voglio ricordare l’esordio di quella commemorazione, intrisa di affetto e stima incondizionata verso l’amico e lo studioso che aveva illuminato, tra le tante sue opere, la storia della città di Lecce:
“ Il Palumbo mi fu amico carissimo fin dall’infanzia. Noi ci conoscemmo nel 1852 nel Collegio dei PP. Gesuiti in Lecce, dove oggi ha sede il Liceo-convitto Palmieri. Per otto anni seguimmo insieme i corsi di media, di suprema, di umanità, di rettorica e di scienze, sempre compagni di scuola e di camerata, sempre uniti da vincoli di affetto sincero. Terminati gli studi, egli tornò a Francavilla ed io mi recai all’Università di Pisa. Rimpatriatomi nel 1867, riprendemmo il nostro carteggio epistolario”.
A proposito della Rivista Storica salentina, il De Giorgi sottolineava che “ il Palumbo l’ideò sin da quando eravamo in Collegio: ma le diè ossa e polpe negli anni successivi”.
Per molti anni quella rivista divenne il centro propulsore più autorevole degli studi storici salentini.
Vi collaborarono, con dotte ricerche, oltre al Palumbo, Filippo Bacile, i cui scritti volle raccolti Benedetto Croce; Luigi e Pasquale Maggiulli; il genealogista e araldista Amilcare Foscarini; lo scienziato Cosimo De Giorgi; il giornalista e scrittore Nicola Bernardini; Salvatore Panareo, che fu anche direttore della rivista; l’erudito mesagnese Baldassarre Terribile; Nicola Argentina, Giovanni e Ferruccio Guerrieri, tra i più preparati indagatori della storia pugliese; Trifone Nutricati, vecchia gloria del “Gazzettino Letterario di Lecce”; Ferrante Tanzi, direttore dell’Archivio provinciale; e tanti altri ancora.Area degli allegati