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Il faticoso percorso legislativo per il riconoscimento dei diritti delle Donne in Italia

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Approvazione del divorzio

Approvazione del divorzio

Z.i.G.

Ecco una cronistoria delle tappe principali per il riconoscimento dei diritti delle donne in Italia:

  1. 1861: Con l’Unità d’Italia, le donne italiane ottengono la cittadinanza ma rimangono soggette a molte restrizioni legali e sociali, inclusa l’incapacità civile.
  2. 1925: Viene approvato il Codice Civile fascista, che sancisce la potestà del capofamiglia maschile sulla moglie e sui figli.
  3. 1945-1946: Dopo la Seconda Guerra Mondiale e la caduta del regime fascista, le donne partecipano attivamente alla vita politica e sociale del paese. Nel 1946, le donne ottengono il diritto di voto.
  4. 1970: Viene approvata la Legge 1204, che introduce il divorzio in Italia. Questa legge è un importante passo avanti per le donne, poiché offre loro una via di uscita dai matrimoni infelici o dannosi.
  5. 1975: Viene promulgata la Legge 151/1975, che introduce il “diritto al lavoro delle donne” e vieta la discriminazione di genere nei luoghi di lavoro.
  6. 1981: È approvata la legge sull’aborto (Legge 194/1978), che legalizza l’interruzione volontaria della gravidanza in determinate circostanze.
  7. 1996: La Corte Costituzionale italiana dichiara incostituzionale il principio della potestà maritale, sancendo l’uguaglianza tra i coniugi.
  8. 1999: È istituita la legge sulle quote rosa (Legge 120/1999), che impone alle liste elettorali di includere una certa percentuale di donne.
  9. 2006: Viene istituito il reato di stalking con la legge 38/2006, che punisce il molestatore con pene detentive e restrizioni.
  10. 2016: Il governo approva la legge contro la violenza di genere (Legge 119/2013), che introduce misure più severe contro la violenza domestica e di genere.
  11. 2020: Viene approvato il “Codice Rosso”, che prevede misure di emergenza per proteggere le donne vittime di violenza domestica.
  12. 2022: La legge sull’equità di genere nei luoghi di lavoro (Legge 120/2021) introduce misure per garantire l’uguaglianza di trattamento e di retribuzione tra uomini e donne.

Desidero sottolineare l’arretratezza in materia In Italia, dove la legge che puniva le donne per l’adulterio venne abolita con la riforma del codice penale nel 1969. Prima di questa riforma, l’adulterio era considerato un reato penale e poteva comportare sanzioni legali, inclusa la detenzione. Tuttavia, con la riforma del codice penale del 1969, l’adulterio non fu più considerato un reato penale e non furono più previste sanzioni specifiche per le donne o gli uomini coinvolti in relazioni extraconiugali. Questa riforma è stata parte di un più ampio cambiamento sociale e legislativo che ha cercato di modernizzare e adeguare la legislazione italiana ai valori e alle norme del tempo.

Questi sono solo alcuni dei principali passaggi nella storia del riconoscimento dei diritti delle donne in Italia. Oltre a queste leggi, ci sono stati numerosi movimenti e iniziative della società civile che hanno contribuito al progresso verso l’uguaglianza di genere nel paese.

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