IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Il paradosso in termini

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Figura retorica

di Riccardo Rescio

Con le parole si creano immagini, con le immagini si creano realtà, che potrebbero non essere tali……..

La realtà virtuale non esiste è un ossimoro, una figura retorica della lingua italiana che rappresenta l’unione sintattica di due termini in contraddizione tra di loro. 

La frase, che potrebbe rientrare nella tipologia del paradosso, assume invece un senso compiuto quando diviene una scelta deliberata da parte di chi parla o scrive, per creare un contrasto molto accattivante e stilisticamente d’effetto. 

Sembra che subito dopo il calcio, la critica sociale, la retorica ricorrente sulle banalità del momento, il parlare senza cognizione di causa, come il promettere cose da realizzare, sia lo sport più praticato, a livello sociale, ma anche il modus operandi di chi gestisce la cosa pubblica. 

Faremo, diremo, appronteremo, realizzeremo, enunciazioni, quelle promesse che i governi italiani tra gli anni 60/70 al loro insediamento erano raccolte nella ‘Piattaforma Programmatica’, copia e incolla di quella del governo precedente.

L’enunciazione è la pratica che appaga tutti che resta purtroppo solo momento illusorio, azione di trasposizione del reale contestuale in una visione virtuale tutta da realizzare. L’enunciazione come strumento sedativo e seduttivo, perché al niente di concreto del momento si fa intravedere, si lascia immaginare e fortemente sperare quello che invece sarebbe necessario ed indispensabile realizzare. 

Ciò che sconcerta è la dualità con cui da sempre si gestisce il governo della cosa pubblica, che si affretta all’immediato consolidamento delle proprie prerogative, discrezionalità, benefici e quanto altro afferisce alle singole persone di piccolo o grande potere di organizzazioni, istituzioni, associazioni e il contestuale differimento sine die di quanto invece afferisce ai cittadini locali, provinciali, regionali e nazionali. 

Quindi succede che di fatto la parola enunciazione paradossalmente oscura quella di realizzazione. Questo fenomeno dialettico, da sempre al servizio del potere, diviene quanto mai più attuale in questo terzo millennio in cui il virtuale sta prepotentemente rosicando spazio al reale, nella più assoluta indifferenza, che ci porterà inevitabilmente verso una vita al di fuori da ogni riferimento reale, concreto, tangibile, se non si regolamenterà il virtuale rendendolo estremamente riconoscibile andremo sicuramente incontro alla incapacità di discernere il vero dal falso, che ci porterà a vivere da automi, felici e contenti di pensare di avere tutto ciò che desideriamo, ma solo in una dimensione virtuale.

Riccardo Rescio

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