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Primo seminario di studi e ricerche alle radici della nostra identità Magnogreca: il tarantismo e il mito di Dioniso

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ALLE RADICI DELLA NOSTRA IDENTITA’ MAGNOGRECA

ALLE RADICI DELLA NOSTRA IDENTITA’ MAGNOGRECA

Si svolgerà sabato primo aprile 2023, alle ore 18, 00, presso la Biblioteca “Bernardini” di Lecce, in Piazzetta Carducci (ex Convitto Palmieri), il “Primo seminario di studi e ricerche “ALLE RADICI DELLA NOSTRA IDENTITÀ MAGNOGRECA: IL TARANTISMO E IL MITO DI DIONISO”, con ingresso libero. Relazioneranno Paolo Pellegrino, già docente di Estetica presso l’Università del Salento, e Pierpaolo De Giorgi, già ricercatore ed etnomusicologo della Regione Puglia. Modererà Luigi Orlando, coordinatore dei programmi di tutela della lingua grika per la Grecìa salentina.

Sarà presente l’editore Mario Congedo e, in chiusura, Pierpaolo De Giorgi offrirà una breve dimostrazione delle strutture musicali della “pizzica” terapeutica del tarantismo.

Sul tema di questo primo seminario svolgono alcune rapide considerazioni i due autori nel seguente articolo.

ALLE RADICI DELLA NOSTRA IDENTITA’ MAGNOGRECA:

IL TARANTISMO E IL MITO DI DIONISO

                                            di Paolo Pellegrino e Pierpaolo De Giorgi

Il ciclico Ritorno di Dioniso nella storia della civiltà occidentale, esposto nel volume omonimo di Paolo Pellegrino, svela alcune significative radici del mondo moderno e i modi in cui ereditiamo e trasformiamo i nostri apparati mitologici. La rinascita della pizzica, musica terapeutica del tarantismo, esposta da De Giorgi ne L’estetica della tarantella, è proprio una di queste eredità.

     Osservando le metamorfosi e le oscillazioni di quella rete primigenia di «metafore, assolute» che si pone alle origini della nostra cultura, il libro su Dioniso ricostruisce le risposte che – al di là di ogni razionalizzazione – le varie epoche storiche hanno elaborato nei confronti del mondo. Dopo aver descritto le caratteristiche del mito e le diverse fasi dell’elaborazione di esso da parte dell’Occidente, l’autore affronta la genesi del mito di Dioniso e la gamma di letture che nel corso di secoli ne sono state date, in particolare nel periodo a cavallo del Romanticismo tedesco. L’evoluzione dello spirito europeo sembrava aver eclissato per sempre la ricchezza simbolica del mito sotto l’incedere trionfante di una razionalità scatenata quando, quasi all’improvviso, entro il quadro di tensioni, speranze e fallimenti di quella stagione del pensiero e della cultura tedesca che fu l’età di Goethe, esplode la questione del mito. Quasi avesse covato sotto le ceneri, imperterrito e resistente per oltre due millenni, il mito si ridesta e si accende l’esigenza di una nuova Mitologia. La proposizione principale della «nuova mitologia», proposta da Friedrich Schlegel, intende contestare la bronzea necessità della ragione e rivendicare il «bel disordine della fantasia», rituffandosi nel «caos primordiale della natura umana» in cui luccica e affascina il «brulichio variopinto degli antichi dèi». Oltre a Schlegel, sarà soprattutto Hörderlin, ma anche Schelling, a rilanciare nel modo più enfatico il tema del ritorno degli dèi, in particolare di Dioniso, in una versione intrecciata se non addirittura identificata con quella di Cristo. Il libro dà conto della formidabile ripresa di studi su Dioniso, sia in chiave antropologico-culturale che di storia delle religioni, senza trascurare gli approfondimenti teorici che sulla base o prendendo spunto dal dionisiaco sono stati formulati relativamente al nichilismo, il male, il tragico.

     Sull’onda della già avvenuta rinascita di quella tarantella originaria che è la pizzica pizzica, la “Notte della taranta”, giunta alla XXV edizione, ha avuto il merito di diventare un evento mediatico nazionale e di attrarre ogni anno decine di migliaia di persone in piazza a Melpignano, facendo esplodere il mito della taranta. Le dimensioni di massa assunte da questo fenomeno non possono essere ascritte esclusivamente all’intraprendenza di un gruppo di organizzatori capaci di animare lo spettacolo di una nottata. Senza il lavoro incessante di una non nutrita schiera di ricercatori che hanno messo in luce la struttura, il dispositivo e il significato del tarantismo, di questa tradizione secolare non sarebbe rimasta traccia. In particolare, il lavoro di De Giorgi su L’estetica della tarantella rappresenta uno studio approfondito, con risultati spesso inediti, di quella componente essenziale del tarantismo che è il simbolismo coreutico e, soprattutto, musicale. La tesi di fondo sostenuta in questo volume è che solo l’estetica musicale può comprendere appieno fenomeni come il tarantismo, nei quali l’arte riveste un ruolo culturale, religioso e terapeutico. In questa accurata ricerca, De Giorgi giunge ad elaborare la teoria che il ritmo della tarantella è il ritmo dell’essere e del non-essere. Evocando la cosmogonica dualità originaria, la tarantella, anch’essa duale sia dal punto di vista musicale che da quello coreutico, è un’arte della vita, che durante la sua esecuzione rituale non fa che rifondare il mondo. Tutto ci trova basi scientifiche in una rigorosa appendice etnomusicologica, che per la prima volta decodifica con esattezza, punto per punto, il ritmo della tarantella del tarantismo detta pizzica pizzica: una biritmia simbolica che manifesta nel tamburello il suo cosmico respiro. Comparata con la pizzica pizzica, la tarantella italiana in generale e quella napoletana in particolare vengono comprese nella loro antica struttura mitica e dionisiaca, che, come il syrtós, evoca le spire rituali del labirinto cretese.

     Con questi due volumi, gli autori completano e sostengono un importante progetto di ricerca, e svolgono un’operazione culturale che apre, a sessant’anni dalle importanti ricerche di De Martino, nuove e inedite prospettive su quell’arcipelago di nodi e di problemi in cui è tuttora rinserrato il segreto del tarantismo. Gli autori sono convinti che, in questa direzione di indagine, il tarantismo non sia più un inutile «relitto» e che anzi in esso sia depositato un prisma che imprigiona i colori dell’antica identità culturale di Terra d’Otranto. Con questo “I seminario di studi e ricerche”, gli autori intendono riaprire un approfondimento sistematico ed un più accentuato coinvolgimento dell’intero territorio della Grecìa salentina e della più ampia regione magnogreca per la riscoperta e la valorizzazione delle nostre radici culturali antropologiche, etnologiche e musicologiche.


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