IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Due “cervelli” due modi di pensare di Maurizio Mazzotta

7 min read
Due cervelli

Due cervelli

Due cervelli
Due cervelli

Il discorso sulla creatività mi affascina e penso che possa interessare i lettori. Anche perché la creatività è un’interazione e si assume per contagio. Pensiamo alla fantasia di un bambino (o di un adulto bambino), che si accende leggendo una storia, e si comprende che è creativo non soltanto chi stimola ma anche chi risponde agli stimoli in un determinato modo.

Ciò che sto per dire alcuni lo sanno, ma io devo ugualmente scrivere una introduzione perché penso di continuare sulla creatività con i prossimi articoli.

     Il cervello umano è come una noce: due emisferi e un corpo calloso che li unisce. Pesa complessivamente 1200 grammi (più o meno) ed è composto di speciali cellule, dette neuroni, appena 100 miliardi…  (una lumaca ne ha 100.000). Funziona secondo un sistema elettrochimico, il che significa che si sveglia con impulsi elettrici e con impulsi chimici e sviluppa una potenza di 25 Watt.  Ha un numero enorme di connessioni tra i neuroni (10 alla 24 esima potenza – divertitevi a calcolarlo), supera, ancora oggi, il calcolatore elettronico più potente. Tra cento anni i calcolatori elettronici domineranno gli uomini che li hanno costruiti… ma questa per ora è fantascienza.

I due emisferi sono anatomicamente simili. Possiamo pensare il cervello come formato di strati che rappresentano l’evoluzione del cervello stesso: uno strato profondo, che dirige le funzioni vitali quali la respirazione e il battito cardiaco, questo cervello dominava il mondo ai tempi dei dinosauri: è il cervello del rettile; uno strato intermedio, che governa le nostre emozioni, lo abbiamo in comune con i mammiferi; uno strato superiore, la corteccia cerebrale, che è la sede di tutte le funzioni mentali più sofisticate: linguaggi, memorie, intuizioni, pensieri, capacità di analisi e di sintesi.

Gli specialisti del cervello sono convinti che sappiamo ancora molto poco sull’organo più importante del corpo umano. Sappiamo che esiste un’asimmetria funzionale degli emisferi per cui l’emisfero sinistro presiederebbe alle funzioni lineari, razionali, sarebbe la sede della memoria e dell’analisi, del ragionamento e della logica, del calcolo e della parola; l’emisfero destro presiederebbe alle funzioni globalizzanti, istantanee, sarebbe cioè la sede della sincresi e della sintesi, dell’intuizione, delle immagini e delle metafore. Gli studiosi chiamano pensiero convergente le capacità dell’emisfero sinistro e pensiero divergente quelle dell’emisfero destro.

Una modalità di pensiero si definisce come convergente quando la soluzione a un problema va in una sola direzione, oppure è una sola. Problema: a cosa serve la penna? Soluzione: a scrivere.

Una modalità di pensiero si definisce come divergente quando la soluzione a un problema non è più una sola, possono essere più di una e vanno in tutte le direzioni, cioè divergono. Problema: a cosa può servire la penna? Soluzione: oltre che a scrivere serve per bucare un foglio di carta, per raccogliere i capelli sulla testa avvolgendoli, per fermare sul tavolo la pagina, come unità di misura, ecc…

Come avviene che scaturiscono tutte queste risposte così diverse l’una dall’altra? Volta per volta prendiamo in considerazione aspetti diversi dell’oggetto penna, isoliamo alcune caratteristiche, cambiamo punto di vista. Se osserviamo la punta della penna, pensiamo alla possibilità di utilizzarla come punteruolo; se pensiamo all’asticella, ci viene in mente che può servire per i capelli; se le attribuiamo un certo peso, la utilizziamo per bloccare la pagina che svolazza; se consideriamo la dimensione lunghezza, la usiamo come unità di misura.

Al pensiero convergente si riconducono diverse capacità, come la capacità di comprendere per esempio la funzione di un oggetto; la capacità  di utilizzare l’oggetto appropriatamente;  la capacità di analizzarlo, scomporlo e individuare le relazioni

tra le varie parti.

L’analisi rappresenta una delle più complesse capacità cognitive di tipo convergente, si esprime con diverse abilità intellettive come: classificare, ossia individuare le relazioni di inclusione/esclusione tra oggetti e gruppi di oggetti; seriare, cioè individuare il modo di “procedere” delle differenze tra oggetti simili, per esempio metterli in ordine progressivo secondo il peso; discriminare, che significa individuare le differenze e le uguaglianze tra gli oggetti; dedurre; presupporre, e altre ancora. Insomma tutte quelle operazioni che permettono di scoprire le relazioni tra gli oggetti o tra gli elementi di un oggetto.

Il pensiero convergente è anche il pensiero che valuta: l’individuo è in grado di giudicare un evento o un oggetto facendo riferimento a determinati criteri, interni (valutazione della coerenza delle parti di un oggetto), esterni (confronto dell’oggetto con altri oggetti ).

Così pure al pensiero divergente si riconducono particolari capacità.

La fluidità è la capacità di produrre tante soluzioni, senza inibizioni di pensiero, la capacità di lasciare libero il pensiero nel dare soluzioni a un problema.

La flessibilità è la capacità di modificare i propri punti di vista, si è in grado così di considerare differenti aspetti del problema.

La originalità  è la capacità di dare una soluzione originale, unica, di fronte al problema.

La sensibilità ai problemi è una capacità veramente speciale, quella di individuare il problema o di creare il problema anche quando ciò che stiamo considerando non sembra essere problematico.

Infine la capacità di operare delle sintesi personali; possono essere nuove elaborazioni del problema, o una sua riorganizzazione.

Bene! Ora un problema per voi – una domanda –  e potete tentare di risolverlo rispondendo o col pensiero convergente o con quello divergente. Ecco la domanda: Perché la scuola punta in genere a sviluppare le capacità convergenti? E non considera – o le considera molto poco – quelle divergenti? Attenzione! Non è una domanda tendenziosa. Le risposte sono riconducibili a punti di vista differenti sulle funzioni della scuola.

Da Maurizio Mazzotta Come educare alla creatività, Giunti Lisciani Editori

In AMAZON in formato ridotto e in digitale

Rivista online Il Pensiero Mediterraneo - Redazioni all'estero: Atene - Parigi - America Latina. Redazioni in Italia: Ancona - BAT - Catania - Cuneo - Firenze - Genova - Lecce - Marsala - Milano - Palermo - Roma - Trieste. Copyright © All rights reserved. | Newsphere by AF themes.