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Millesimo 13-14 aprile 1796

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Battaglia di Millesimo

Battaglia di Millesimo

di Eliano Bellanova


Millesimo è una piccola località sul fiume Bormida, nei pressi di Savona, della cui provincia fa parte. Lo scontro è inquadrabile nella campagna di Montenotte.
Antecedentemente gli Austriaci del Generale Beaulieu avevano conquistato Voltri, al culmine di una breve battaglia. Tuttavia il Generale Argenteau era rimasto isolato e sotto il tiro dei francesi in quel di Montenotte. Infatti le Armate di Massena e Laharpe riescono a prevalere, distruggendo quasi completamente il corpo di spedizione austriaco.
Dal 13 al 14 aprile 1796 la località di Millesimo è, invece, spettatrice di una battaglia terrestre che vede di fronte le truppe di Napoleone Bonaparte (al comando del Generale Augereau) impegnate nella prima campagna d’Italia, e le Armate austriache sotto la direzione del Generale Provera e quelle del Regno di Piemonte al comando del Generale Colli.
Il piano del Bonaparte consiste nel separare i piemontesi dagli Austriaci.
Il piano non è agevole, in quanto le forze imperiali constano di 48 mila Austriaci e quelle piemontesi di circa 45 mila.
Si tratta di oltre 90 mila uomini. Napoleone Bonaparte può opporre soltanto 36 mila uomini.
Tuttavia le forze sono divise e frazionate e a Millesimo vi è solo una guarnigione austriaca di 4.000 unità. Austriaci e Piemontesi, sotto l’attacco di Augereau, sono costretti a ripiegare verso Ceva e, in minor numero, verso Cosseria.
L’attacco successivo al Castello di Cosseria in cui si sono asserragliati gli austro-piemontesi del Generale Provera e del Colonnello Carretto (morto in battaglia) è frustrato dall’accanita resistenza degli assediati. I reiterati assalti diretti da Napoleone e Augereau sono infatti tutti respinti. Dopo aver riordinato le forze, i Francesi tentano un ulteriore attacco sotto la direzione del Generale Joubert, finché Napoleone
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decide di fare rientro a Cairo Montenotte, lasciando l’incerta lotta nelle mani di Augereau.
Tuttavia l’esiguità delle forze austro-piemontesi, unita alla carenza di pasti, acqua e munizioni di riserva, costringe Provera ad alzare bandiera bianca, guadagnando l’onore delle armi.
Le perdite francesi sono maggiori di quelle avversarie e toccano i settecento morti, a fronte dei centocinquanta avversari.
Suchet si guadagna la promozione a Colonnello e getta le basi per divenire successivamente Maresciallo.
Beaulieu non è in grado di tenere Ceva, per cui Napoleone decide l’assalto al piccolo centro.
In breve, dopo avere rotto la linea nemica a Cairo Montenotte, le Armate napoleoniche si scagliano contro le forze piemontesi, sfondando il fronte e costringendole a ripiegare verso Mondovì e Cherasco.
Isolati i Piemontesi dagli Austriaci e rotta ogni comunicazione fra loro, entrambi sono costretti alla resa.
Riassunto da “GRANDI BATTAGLIE” di Eliano Bellanova
L’Araba Fenice Edizioni Magna Grecia


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