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Qual’è stata la olimpiade più bella della storia?

Olimpiadi

Olimpiadi

Carlo Alberto Costanelli

Questa è una domanda che molti appassionati di sport si pongono, ovviamente, non esiste una risposta univoca a questa domanda, in quanto ogni olimpiade ha avuto le sue peculiarità, i suoi momenti memorabili e le sue sfide. Tuttavia, in questo post voglio provare a dare la mia opinione personale, basata su alcuni criteri che ritengo importanti per valutare la bellezza di un evento sportivo così globale e significativo.

Il primo criterio che voglio considerare è l’organizzazione. Un’olimpiade richiede una grande capacità di pianificazione, gestione e coordinamento da parte del paese ospitante, che deve garantire la sicurezza, la logistica, le infrastrutture e i servizi necessari per accogliere migliaia di atleti e spettatori provenienti da tutto il mondo. In questo senso, credo che una delle olimpiadi più ben organizzate sia stata quella di Atene 2004,  che ha saputo sfruttare al meglio il patrimonio storico e culturale della città, creando un’atmosfera festosa e coinvolgente, senza trascurare l’aspetto ecologico e sociale. E qui si apre una pagina vergognosa per l’organizzazione olimpica, in quanto in Grecia, ad Atene, erano già pronti per il centenario delle Olimpiadi moderne del 1996. Allora furono assegnate ad Atlanta, sede della grande industria produttrice della Coca Cola. Il business ebbe la meglio sulla storia.

Il secondo criterio che voglio prendere in considerazione è il livello sportivo. Un’olimpiade si misura anche dalla qualità delle prestazioni degli atleti, dalla competitività delle gare, dal numero di record battuti e di medaglie assegnate. In questo ambito, credo che una delle olimpiadi più spettacolari sia stata quella di Rio 2016, che ha visto la consacrazione di campioni come Usain Bolt, Michael Phelps, Simone Biles e Mo Farah, ma anche la nascita di nuove stelle come Wayde van Niekerk, Elaine Thompson e Katie Ledecky. Senza dimenticare le emozioni delle discipline di squadra, come il calcio, il basket, il volley e il rugby.

Il terzo criterio che voglio usare è l’impatto culturale. Un’olimpiade non è solo uno spettacolo sportivo, ma anche un’occasione di dialogo, scambio e integrazione tra culture diverse. Un’olimpiade può contribuire a far conoscere al mondo le tradizioni, i valori e le bellezze del paese ospitante, ma anche a promuovere la pace, il rispetto e la solidarietà tra i popoli. In questo senso, credo che una delle olimpiadi più significative sia stata quella di Sydney 2000, che ha celebrato la diversità e l’armonia tra le culture aborigene e occidentali, ma anche tra le nazioni dell’Oceania e del resto del mondo.

Queste sono le mie tre olimpiadi preferite, secondo i criteri che ho scelto. Ovviamente, ci sono altre edizioni che meritano una menzione speciale, come quelle di Berlino 1936, Città del Messico 1968, Mosca 1980, Los Angeles 1984 e Barcellona 1992. Ma alla fine, credo che la bellezza di un’olimpiade dipenda anche dal punto di vista personale di chi la guarda e la vive.

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