IL PENSIERO MEDITERRANEO

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L’Intelligenza Artificiale: quale futuro ci riserva?

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di Pompeo Maritati

L’intelligenza artificiale è la scienza e la tecnologia che si occupa di creare sistemi in grado di svolgere compiti che normalmente richiedono intelligenza umana, come il riconoscimento di immagini, la comprensione del linguaggio naturale, il ragionamento e l’apprendimento. L’IA si basa su algoritmi matematici che elaborano grandi quantità di dati per trovare schemi, regole e soluzioni.

L’IA è stata realizzata grazie ai progressi della informatica, della matematica, della statistica, della psicologia e della neuroscienza. Il primo passo verso l’IA è stato fatto nel 1950, quando Alan Turing propose un test per valutare se una macchina fosse in grado di pensare come un essere umano. Da allora, molti ricercatori hanno sviluppato vari tipi di IA, come l’IA simbolica, che usa rappresentazioni simboliche della conoscenza, l’IA connessionista, che usa reti neurali artificiali ispirate al cervello umano, e l’IA evolutiva, che usa algoritmi genetici ispirati alla selezione naturale.

L’IA serve a migliorare la qualità della vita delle persone, facilitando e automatizzando molte attività quotidiane. Ad esempio, l’IA ci aiuta a cercare informazioni sul web, a tradurre testi in altre lingue, a riconoscere volti e oggetti nelle foto, a guidare auto autonome, a diagnosticare malattie, a giocare a scacchi e a go, a comporre musica e poesie, e molto altro.

Tuttavia, l’IA presenta anche alcuni aspetti negativi ed etici che vanno considerati con attenzione. Ad esempio, l’IA può causare la perdita di posti di lavoro umani, la violazione della privacy e della sicurezza dei dati personali, la diffusione di fake news e disinformazione, la discriminazione e il pregiudizio verso alcune categorie sociali, la manipolazione e l’influenza delle opinioni e delle emozioni delle persone, la responsabilità legale e morale delle azioni delle macchine intelligenti, e il rischio di una possibile ribellione o superamento dell’intelligenza umana da parte dell’IA, anche se qui, al momento, l’ipotesi è solo fantascientifica.

Per questo motivo, è importante che lo sviluppo e l’uso dell’IA siano regolati da principi etici universali, come il rispetto della dignità umana, la trasparenza, la giustizia, la beneficenza e la non maleficenza. Inoltre, è necessario che le persone siano consapevoli dei vantaggi e dei pericoli dell’IA, e che siano educate a usare questa tecnologia in modo critico e responsabile.

Il problema di fondo che più mi preoccupa è l’indifferenza delle grandi lobbie proprio verso i principi etici, che per raggiungere i loro scopi, senza porsi alcun scrupolo, sono pronte a porre in essere qualsiasi stratagemma. Il grande problema della società moderna non è l’IA, ma l’aver consentito a queste grandi multinazionale di diventare sempre più potenti riuscendo così a condizionare se non addirittura a sottomettere la volontà di un governo. Ecco perché temo per il futuro dell’umanità, che potrebbe diventare apatica e soprattutto cattiva.

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