IL PENSIERO MEDITERRANEO

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Per la giornata della memoria una poesia di Marina Minet dedicata ad Edith Stein

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Edith-Stain

Edith-Stain

Ebrea, filosofa e martire della shoah morì nel campo di concentramento di Auschwitz

di Maria Pina Ciancio

Edith Stein

“Il Cielo non prende niente
    senza ripagare smisuratamente”
    (Edith Stein)

A Edith

Arrivò così la sera
come una caduta di foglie al frangere del vento
e niente m’impaurì
né il silenzio né la pace
né la strada smarrita sulla fronte.

Quale schianto avrebbe potuto piegarmi
se la bocca benediva il fango
a ogni respiro
e tutte le pietà sembravano straniere
riflesse nella croce di mio padre.

Arrivò così la sera, in un cercare di sguardi
col ticchettio dell’orologio come prova
di quell’attesa santa
deposta sulla sorte senza una preghiera.

(a Edith Stein di Marina Minet, in Scritti d’Inverno, PrinMe Editore 2017, a cura della XI edizione del Premio Nazionale Città di Taranto per la poesia inedita)

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Edith Stein (Breslavia, 12 ottobre 1891 – Auschwitz, 9 agosto 1942) è stata filosofa, suora e martire ebrea convertita al cattolicesimo. Nacque a Breslavia in Germania in una famiglia molto numerosa e fin da ragazza si distinse a scuola per le sue doti intellettuali. Prima di convertirsi al cattolicesimo attraversò un periodo di allontanamento dalla fede. Si laureò in lettere e filosofia col massimo dei voti e andò ad insegnare, per sua volontà, presso una scuola domenicana per ragazze, da cui fu costretta a dimettersi a causa delle leggi razziali.  Il 12 aprile 1933, alcune settimane dopo l’insediamento di Hitler al cancellierato, Edith Stein scrisse a Roma per chiedere a papa Pio XI e al suo segretario di stato – il cardinale Pacelli, già nunzio apostolico in Germania e futuro papa Pio XII – di non tacere più e di denunciare le prime persecuzioni contro gli ebrei.

Entrò nel monastero carmelitano a Colonia nel 1934 e prese il nome di Teresa Benedetta della Croce. Qualche anno dopo scrisse: “Sotto la Croce apii il destio del popolo di Dio (1933) cominciava ad annunciarsi…”.

Pur essendosi convertita al cattolicesimo, infatti, venne arrestata nei Paesi Bassi dai nazisti e rinchiusa nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau dove, insieme alla sorella Rosa, terziaria carmelitana scalza, nel 1942 venne uccisa dai nazisti nelle camere a gas. Nel 1998 papa Giovanni Paolo II la proclamò Santa e l’anno successivo la dichiarò patrona d’Europa.

Con la sua beatificazione, la Chiesa cattolica volle onorare, per esprimerlo con le parole dello stesso pontefice, “una figlia d’Israele, che durante le persecuzioni dei nazisti è rimasta unita con fede ed amore al Signore Crocifisso, Gesù Cristo, quale cattolica ed al suo popolo quale ebrea”.

Oggi il nome di Edith Stain è conosciuto in tutto il mondo e chi lo pronuncia lo fa con grande rispetto per questa grande donna, alla ricerca della Verità.


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