IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

La coesione nel gruppo

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Gruppi-sociali

Gruppi-sociali

Maurizio Mazzotta

In un gruppo, piccolo o grande che sia: tre persone oppure un partito o un’organizzazione sociale, appaiono dei fenomeni che possono essere posti idealmente su un continuo.

Al centro di questo continuo c’è la coesione che è ciò che caratterizza il gruppo, nel bene e nel male. Senza la coesione il gruppo non esiste, insomma la coesione lo definisce. Può essere debole o forte, con dinamiche violente al suo interno, ma se le persone continuano a stare insieme c’è coesione.

Il fattore principale nei grandi gruppi, che stimola e mantiene la coesione, è l’accettazione da parte di tutti i membri degli scopi che il gruppo persegue, e ciò determina la cultura del gruppo. Nei gruppi piccoli la coesione è maggiore perché all’accettazione degli scopi si affianca un altro “collante”, ossia la conoscenza e l’accettazione reciproca dei membri.

Quando le persone stanno insieme per motivi di interesse personale, il gruppo è malato e possiamo definirlo “gruppo formale”; nel gruppo formale si rispettano soltanto alcune regole di base; resta un gruppo che tende a creare malessere.

La coesione è al centro di un  “continuo” di fenomeni, ma  cosa c’è  da una parte e dall’altra di questo continuo? Da una parte troviamo la devianza, dall’altra la imitazione. Dunque:

devianza – COESIONE – imitazione.

Per devianza qui si intende ciò che ho scritto nell’ultimo “pezzo” pubblicato – quello della scimmietta -, dunque la devianza intesa in positivo in quanto produce cambiamento funzionale ai bisogni del gruppo. Ugualmente in positivo con il termine “imitazione” si intende un aspetto che esprime il meglio dello stare insieme nel gruppo, in quanto si imita chi si stima e chi si ama.

Il continuo così limitato nei fenomeni rappresenta il gruppo funzionale, cioè un gruppo utile agli scopi che si perseguono, infatti spesso è necessario trovare strade nuove per raggiungerli  (vedi il coraggio della devianza) e d’altra parte è necessario mantenere il  benessere del singolo partecipante in quanto si mantiene viva una dose di affettività positiva (vedi la forza dell’imitazione). Assumere consapevolmente atteggiamenti e comportamenti dei membri è sintomo della costituzione reale del gruppo. E la sorveglianza di tutto ciò dovrebbe essere impegno fondamentale del leader.

Alcuni psicologi, dopo aver osservato e analizzato i comportamenti di centinaia di capi alla guida di gruppi di lavoro, hanno individuato essenzialmente due tipi di leadership, che hanno definito in un modo altamente significativo: leadership materna, quella del capo che tende a preoccuparsi dello stare insieme e leadership paterna quella del capo che tende ad occuparsi del raggiungimento degli obiettivi e punta a motivare e a organizzare il lavoro.

Il continuo però “continua” sia a destra che a sinistra della COESIONE e dunque possono insorgere altri fenomeni. Da una parte, oltre la devianza, e dall’altra, oltre la  imitazione si corrono rischi. La devianza può portare alla disgregazione, cioè alla fine del gruppo, e la imitazione alla fine di una coscienza critica, ossia alla fine dell’individuo.

assenze-contestazione-conflitto-devianza-coesione-imitazione-conformismo-pressione-sottomissione

Faccio una scelta, alla cui base c’è un timore. A me inquieta la fine dell’individuo. Per quanto io sia affascinato dal gruppo, trovo che sia da salvaguardare l’individuo, e tra la fuga dal gruppo ovvero le assenze e la fine dell’individuo ossia la sottomissione al gruppo, è quest’ultima che mi deprime. Da una parte e dall’altra i pericoli sono gravi e certamente qui si tratta della personale visione del mondo e degli uomini, e cioè se consideriamo la morte dell’individuo più grave di quella del gruppo o viceversa. Io considero rischio grave la pressione che il gruppo esercita sull’individuo perché anticipa il sorgere di una leadership dittatoriale.

Qui ora chiudo queste mie note e annuncio il prossimo “pezzo” sul conformismo.


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